Free iTALIA wifi

Progetto Free Italia WiFi

Si allarga sempre più il numero degli aderenti a questo grande progetto per far sì che sia possibile navigare online gratis in sempre più zone d’Italia

Il progetto era partito nel 2010 per la volontà di tre enti pubblici: la Provincia di Roma, la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Venezia. Oggi vi aderiscono decine di enti pubblici e vi sono coinvolte migliaia di associazioni ed imprese.

Essere tutti interconnessi gratuitamente. Questo il fine ultimo del progetto Free Italia WiFi, la prima rete federata nazionale di accesso gratuito ad internet senza fili. Un’operazione nata per volontà di tre enti pubblici rivolto a tutte le pubbliche amministrazioni italiane al quale pian piano hanno preso parte sempre più attori, sia pubblici che privati, comprendendo che questa apertura alla comunicazione rappresenta una forza irresistibile per il rilancio dell’economia italiana e dell’occupazione.

Grazie alla spinta evolutiva degli enti promotori, hanno aderito all’iniziativa altri enti pubblici (Provincia di Cosenza, Comune di Genova, Provincia di Gorizia, Provincia di Grosseto, Comune di Lamezia Terme,  Provincia di Pistoia, Provincia di Prato, Comune di Torino, Comune di Alba, Comune di Bra, Comune di Cesena, Provincia di Pesaro e Urbino, Provincia di Potenza, Provincia di Trapani, Regione Friuli Venezia Giulia, ecc.) ed ora è possibile navigare gratis non solo nelle aree WiFi pubbliche delle proprie città, ma anche in numerose altre reti, basta aderire al progetto e offrire, ai propri iscritti o ai propri clienti, un servizio in più.

Gli obiettivi del progetto, indicano gli ideatori, sono:

  • Accrescere la diffusione del WiFi pubblico e gratuito, favorendo la nascita di nuove reti e promuovendo la cultura digitale e il diritto di accesso a internet presso le pubbliche amministrazioni italiane;
  • offrire facilitazioni e vantaggi ai cittadini che utilizzano le reti pubbliche WiFi (ad esempio, ogni utente potrà accedere alle reti federate con le stesse credenziali);
  • dare vita ad una comunità d’uso che condivida e migliori costantemente i software e le architetture open source utilizzati;
  • sviluppare e realizzare applicazioni innovative al servizio del cittadino, fruibili attraverso le reti federate;
  • promuovere iniziative di comunicazione integrata, attraverso adeguata divulgazione sui canali comunicativi delle amministrazioni;
  • avviare azioni comuni per la semplificazione delle normative nazionali in materia.

Le pubbliche amministrazioni promotrici, e a seguire tutte le altre pubbliche amministrazioni aderenti, hanno creato una rete per i cittadini del proprio territorio, sulla base dell’idea del 2008, quando era stato creata per la prima volta dalla Provincia di Roma e da altri Enti pubblici locali, ciascuno per proprio conto, una sorta di zona franca, composta, per quanto riguarda l’ente della capitale, da 650 aree WiFi dislocate tra Roma e Provincia.
A seguito dell’esperienza positiva così realizzata, è nata la consapevolezza dell’utilità di unire pian piano tutto il territorio nazionale in un progetto comune, una gigantesca rete che coinvolgesse pian piano tutti gli enti territoriali, cosa che pian piano sta avvendendo.
Ad esempio la giunta del Friuli Venezia Giulia, lo scorso 4 maggio, ha aderito, su proposta dell’assessore
alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, all’accordo di collaborazione sulla cittadinanza digitale ed al progetto Free Italia WiFi.

wifi antenna

Da questo progetto potranno trarre beneficio sia i singoli cittadini che le imprese poiché ogni ente territoriale offre questa opportunità gratuita: basta iscriversi per ottenere la propria password e accedere al servizio, che si può offrire gratuitamente quindi anche ai propri clienti. Alcuni enti chiedono il rimborso di una quota di attivazione, ma la navigazione successiva è del tutto gratuita.
Infatti, per poter aderire a questa rete, le Pubbliche Amministrazione stesse devono aderire ai principi fondamentali di Free Italia Wi Fi, che sono:

1.    Gestione diretta e/o controllo della rete da parte delle amministrazioni.
E’ consentita la partecipazione di privati nella gestione operativa delle reti, ma – in ogni caso – per conto e secondo le indicazioni delle amministrazioni o istituzioni pubbliche.

2.    Accesso aperto e senza discriminazioni a tutti i cittadini di riferimento dell’amministrazione.
La possibilità di registrarsi ed usare la rete deve essere garantita a tutti i cittadini dell’amministrazione promotrice.

3.    Gratuità dell’uso.
Fatta salva l’eventuale richiesta all’utente di un rimborso per le spese di registrazione, comunque di trascurabile entità, l’uso della rete deve essere gratuito.

4.    Carattere no profit della rete.
La rete WiFi non deve avere finalità di lucro e non può, quindi, essere sfruttata commercialmente da alcuno, neanche con l’assenso dell’amministrazione. Inoltre, i dati di utilizzo della rete e degli utenti – se non gestiti direttamente dalle amministrazioni – devono comunque essere gestiti per loro conto e non possono essere ceduti a terzi né utilizzati per fini diversi da quelli previsti dalla gestione della rete.

5.    Neutralità della rete.
Non devono essere effettuate restrizioni arbitrarie sull’accesso alla rete Internet e ai suoi servizi né sui dispositivi utilizzabili dagli utenti.

6.    Conformità alla legislazione italiana.
La gestione della rete deve essere svolta in conformità alla normativa nazionale e territoriale vigente.

7.    Pubblicità del servizio.
Il servizio deve essere garantito e pubblicizzato anche mediante l’adozione, da parte della pubblica amministrazione, di una carta dei servizi WiFi offerti con l’indicazione delle eventuali limitazioni nell’utilizzo, delle modalità di registrazione e dei riferimenti alle informative ai sensi di legge.

8.    Garanzie nell’uso della rete per gli utenti “Free ItaliaWiFi”.
Ogni amministrazione garantisce il rispetto dei principi sopra elencati anche per gli utenti registrati su altre reti federate a “Free ItaliaWiFi”. Inoltre, a questi utenti, assicura pari livelli di servizio garantendo – nel caso di limitazioni sul tempo o sul traffico – i seguenti limiti minimi giornalieri: un minimo di due ore di collegamento anche non continuativo; un minimo di traffico generato (in download e upload) non inferiore a 300 MB.

Poiché si tratta di una rete nazionale, gli utenti che sono iscritti a una delle reti locali possono accedere alle reti federate della altre pubbliche amministrazioni con le stesse credenziali. Ciò significa che una volta iscritti alla propria rete di zona, si è automaticamente iscritti a tutte.
Per utilizzare il servizio dunque, il cittadino, l’associazione o l’impresa, deve raggiungere l’area WiFi con il proprio PC o il proprio Smart phone e selezionare il nome della rete (SSID). Si aprirà la pagina di identificazione e a quel punto si dovranno inserire le credenziali avute al momento della registrazione. Se ci si trova al di fuori della propria rete e si sta usufruendo di un’altra di quelle componenti la federazione, sulla pagina di autenticazione, si possono utilizzare le proprie credenziali aggiungendo al “Nome utente/Username”, il simbolo “@” e il “Dominio/realm” della rete a cui si appartiene (mantenendo la password invariata).

Questo è l’elenco delle amministrazioni che hanno già attivato l’interconnessione delle proprie reti WiFi:

Amministrazione Nome della Rete/SSID
Provincia di Roma provinciawifi
Regione Autonoma della Sardegna surfinsardinia
Comune di Venezia veniceconnected
Provincia di Prato pratowifi
Provincia di Grosseto MaremmaWiFi
Comune di Genova FreeWiFiGenova
Comune di Torino FreeTorinoWiFi
Provincia di Gorizia Provincia Gorizia
Provincia di Pistoia PistoiaWiFi
Provincia di Cosenza Co.Senza.Fili
Comune di Lamezia Terme Lameziafreewifi

La procedura comporta pertanto che, a seconda del luogo dove ci si trova, si inserisca il dato relativo alla rete di appartenenza, ovvero quello presso la quale si è registrati nel seguente modo:

Amministrazione/ Rete WiFi dove si è registrati
Da inserire nel campo “Nome Utente”
Provincia di Roma(ProvinciaWiFi) nomeutente@provinciawifi
Regione Autonoma della Sardegna(surfinsardinia) nomeutente@surfinsardinia
Comune di Venezia (Cittadinanza Digitale) nomeutente@cittadinanzadigitale
Provincia di Prato(Prato WiFi) nomeutente@pratowifi
Provincia di Grosseto(MaremmaWiFi) nomeutente@maremmawifi
Comune di Genova(FreeWiFiGenova) nomeutente@freewifigenova
Comune di Torino(FreeTorinoWiFi) nomeutente@torinofacile
Provincia di Gorizia (freeprovinciadigoriziawifi) nomeutente@provinciagorizia
Provincia di Pistoia(PistoiaWiFi) nomeutente@pistoiawifi
Provincia di Cosenza nomeutente@provcs.it
Comune di Lamezia Terme nomeutente@lameziafreewifi

 

Ci sono però dei limiti alla navigazione, che sono stabiliti dall’amministrazione ospitante, che comunque deve garantire giornalmente almeno 2 ore di collegamento (anche non continuative) e/o un minimo di traffico generato in download o in upload di 300 MB.

In provincia di Roma

Per fare un esempio, prendiamo il territorio della capitale: già nel 2008, come abbiamo detto, la Provincia di Roma aveva varato un Piano Innovazione per la diffusione delle reti WiFi e per la lotta al digital divide. Tra i progetti contenuti nel Piano, c’è appunto Provincia WiFi, che “intende valorizzare e modernizzare il territorio provinciale, adottando soluzioni tecnologiche avanzate per il monitoraggio, il controllo e la salvaguardia delle aree, mediante sistemi a basso impatto ambientale”.

L’SSID è provinciawifi e vi si può accedere dai maggiori luoghi di ritrovo di tutto il territorio provinciale, dotati di punti di accesso internet a banda larga, senza fili, grazie ai quali si può navigare gratis online per un’ora al giorno e per un massimo di 300 MB.
La superficie territoriale è di 5mila Kmq, che interessa 121 Comuni e coinvolge 4milioni di persone.
Infatti la rete conta oltre 650 “hot spot” di accesso WiFi gratuito ad internet ed è sempre in aumento (finora vi sono registrati 80mila utenti).

Della rete provinciale fanno parte Comuni, Municipi, Università, Ospedali, Ristoranti, Bar, Centri Sportivi, Biblioteche, Circoli Ricreativi, Hotel, ecc. Chiunque – privati, esercizi commerciali, associazioni no profit – può installare un access point nel proprio locale e offrire questo servizio ai propri clienti o ai propri associati.

 

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