Fisco e norme

Le industrie e i rischi ambientali. Entrata in vigore la nuova Direttiva Europea

Le industrie e i rischi ambientali. Entrata in vigore la nuova Direttiva Europea

 

Aggiornata la cosiddetta Direttiva Seveso, lo strumento di gestione dei rischi industriali, e adeguata alla nuova classificazione delle sostanze chimiche. Aumentano i doveri delle imprese industriali

Le nuove disposizioni sono entrate in vigore da questo mese di agosto e faranno sì che alla cittadinanza venga data maggiore e migliore informazione sui rischi che corrono vivendo e lavorando vicino a certi impianti industriali. Maggiori controlli sulle aziende.

Si chiama “Seveso III” e servirà a proteggere i cittadini e l’ambiente nel caso si verifichino incidenti gravi. Inoltre, i cittadini – come spiega Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente – “verranno coinvolti nelle decisioni che riguardano la pianificazione territoriale”.

La direttiva appena varata interessa circa 10.000 siti industriali fissi che utilizzano o detengono grandi quantitativi di sostanze pericolose, principalmente nei settori chimico, petrolchimico, del deposito e della raffinazione dei metalli.
I diversi livelli di controllo riflettono un approccio progressivo: maggiori sono i quantitativi di sostanze trattate, più rigide sono le norme (gli stabilimenti con soglia superiore trattano quantitativi maggiori degli stabilimenti con soglia inferiore e sono pertanto soggetti a controlli più severi).

Secondo la Commissione Europea, i nuovi obblighi avranno le seguenti principali ricadute positive sulla cittadinanza, che le aziende industriali devono conoscere perché saranno coinvolte:

–    un migliore accesso all’informazione sui rischi dovuti alle attività di taluni impianti industriali e sul comportamento da tenere in caso d’incidente – la maggiore conoscenza comporterà anche una minore diffidenza nei confronti di tali impianti;
–    norme più efficaci sulla partecipazione dei cittadini interessati agli interventi di pianificazione territoriale relativi a impianti di tipo “Seveso”;
–    la possibilità di avviare azioni legali nel caso in cui non siano fornite adeguate informazioni o possibilità di partecipazione;
–    norme più rigorose per l’ispezione degli stabilimenti, a garanzia di una migliore attuazione delle norme di sicurezza.

Tutti gli stabilimenti dovranno fornire informazioni sui sistemi d’allarme e sul comportamento che i cittadini devono tenere in caso di incidente grave. Queste informazioni devono essere accessibili mediante web.
Dal canto loro, le autorità dovranno informare tempestivamente tutti i potenziali interessati comunicando quali dovranno essere le misure da adottare. Non solo: i nuovi stabilimenti dovranno tenere una distanza di sicurezza e la stessa cosa varrà per la costruzione di nuove infrastrutture nelle vicinanze di stabilimenti già esistenti.

Se le imprese e/o le autorità ritengono che ci siano rischi di incidente grave, nell’adottare le misure per farvi fronte devono considerare soprattutto il potenziale aumento dei rischi stessi dovuto alla vicinanza con altri siti industriali e le ripercussioni su di essi.

Per applicare operativamente queste nuove norme, l’Italia come gli altri Stati membri dell’UE, avrà tempo fino al 31 maggio 2015 (considerando che dal 1° giugno 2015 sarà applicabile totalmente in Europa la nuova legislazione sulla classificazione delle sostanze chimiche).

La normativa SEVESO

È la normativa sul controllo dei pericoli di incidente grave e risale al 1982. Essa obbliga gli Stati membri dell’UE a far sì che i gestori degli impianti industriali che rientrano nel campo d’applicazione della direttiva dispongano di una strategia di prevenzione degli incidenti gravi.
Così, i gestori che trattano grandi quantitativi di sostanze pericolose sono tenuti ad informare periodicamente il pubblico potenzialmente a rischio in caso di incidente, predisponendo relazioni sulla sicurezza, dotandosi di un sistema di gestione della sicurezza e di un piano d’emergenza interno.

La normativa obbliga gli Stati membri a far sì che siano messi a punto piani d’emergenza per le aree circostanti e siano previste misure per limitare le conseguenze di eventuali incidenti. In questo senso, nelle pianificazioni territoriali si deve tenere conto dei limiti di sicurezza.

La normativa Seveso è fondamentale per ridurre le probabilità e le conseguenze di incidenti gravi dovuti a sostanze pericolose, come dimostra il numero delle denunce di incidenti, sceso del 10% tra il 2000 e il 2008, nonostante l’aumento del numero di impianti a rischio. Il metodo europeo è stato riprodotto in tutto il mondo in quanto evidentemente ritenuto il migliore.

 

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