Politica e donne

UE: Libertà di stampa e indipendenza

Neelie Kroes

Consultazioni europee sulla libertà di stampa e l’indipendenza

La Commissione Europea ha lanciato due consultazioni pubbliche riguardanti l’Agenda Digitale che implicano questioni etiche

Si tratta di argomenti molto discussi, in particolare quello della libertà della stampa e della sua indipendenza dai poteri forti e quello del pluralismo dell’informazione, che deve essere garantito.

La seconda consultazione pubblica riguarda in particolare la regolamentazione dei media audiovisivi, a partire dalla televisione.

Le consultazioni verranno aperte a partire dal 14 giugno 2013 anche sulla base delle raccomandazioni fatte nello scorso mese di gennaio dalla HLG (High Level Group), l’istituto indipendente incaricato dalla stessa Commissione di controllare la libertà di stampa e il pluralismo dell’informazione. La consultazione consisterà nel commentare e rispondere ai quesiti predisposti per vagliare il parere dei cittadini europei.

Obiettivo dell’Unione Europea è quello di proteggere la libertà di stampa nonché l’indipendenza dei giornalisti, cosa che si verifica grazie al principio dell’autoregolamentazione giornalistica (i codici deontologici basati sull’etica professionale) e verificare che si applichi il principio della protezione delle fonti in tutta Europa (per fonte giornalistica si intende chi fornisce l’informazione primaria, chi offre segretamente al giornalista una testimonianza diretta su un determinato argomento magari scottante dal quale può prendere avvio un’inchiesta che porti a una denuncia).

La seconda consultazione invece riguarderà specificamente i media audiovisivi. Anch’essi dovrebbero essere indipendenti ma rispettare al contempo la regolamentazione europea. In questo caso la consultazione verterà sul come migliorare questa forma di indipendenza e continuare ad assicurarla se l’articolo 30 della direttiva sui servizi audiovisivi (AVMS – Audiovisual and Media Services) venisse revisionato.
La direttiva AVMS mira alla creazione di un mercato unico per i servizi dei mezzi audiovisivi e alla certezza legale per le TV e l’industria audiovisiva europea. Al di là delle frontiere. Abbattere dunque le differenze legali tra un Paese e l’altro in tutta Europa allo scopo di lavorare su uno stesso piano, avendo assicurati gli stessi diritti (anche per quanto riguarda i servizi televisivi on-demand) pur preservando la diversità culturale di ogni nazione. Ciò si deve ottenere proteggendo i diritti dei consumatori e quelli dei bambini in particolare nonché salvaguardando il pluralismo dell’informazione (tanti mezzi di informazione a disposizione dei cittadini per poter avere tanti punti di vista diversi e non solo quello di chi detiene la maggior parte di essi avendo più denaro) e rispettando la diversità sociale, soprattutto combattendo contro le discriminazioni di genere (nei confronti delle donne), di razza, di nazionalità o religione.

La vicepresidente e Commissaria europea per l’Agenda digitale Neelie Kroes ha affermato che “nell’Unione Europea ci troviamo ad affrontare minacce alle nostre libertà fondamentali, come quelle alla libertà di stampa e al pluralismo dell’informazione. L’HLG ci ha inviato un segnale di allarme forte per cui dobbiamo approntare un’azione decisiva per assicurare tali libertà nel futuro. Il pluralismo dei media è una parte fondamentale della democrazia, per questa ragione vi esorto a rispondere al nostro appello, a esprimere la vostra opinione partecipando a queste consultazioni”.

Da parte nostra, come giornale, vi invitiamo ad aderire e speriamo che siate consapevoli che la lettura solo di un grande giornale non vi può garantire un’informazione completa e accurata. Solo un punto di vista – e per di più di chi detiene grosse somme finanziarie e contatti con il potere – non può infatti garantire a un cittadino la formazione di un’opinione, di un pensiero veramente libero e cosciente. Prendete in considerazione la vasta offerta che vi offre l’ambiente mediale e, per quanto riguarda il web, valutate con attenzione il fatto che una testata giornalistica registrata è comunque sempre differente da un sito qualunque o un blog. Infatti, i giornali registrati presso un tribunale hanno degli obblighi che altri non hanno: seguire le leggi sulla stampa, seguire il codice deontologico, applicare le tantissime regole etiche di comportamento professionale.

Facciamo un esempio concreto su un argomento di scottante attualità: il costo della politica. Quale giornale – che come tale dovrebbe avere il ruolo di guardiano della democrazia – vi ha portato a conoscenza del fatto che se si abbassa il numero dei parlamentari ci si allontana dalla democrazia? Che meno rappresentanti si hanno e meno democrazia c’è? Che per diminuire i costi della politica si devono eliminare i vantaggi economici dei parlamentari e dei politici tutti, abbassando loro gli stipendi vertiginosi e levando ogni forma di privilegio inutile e dispendioso?
Ci sembra che tutti i giornali lancino strali contro il numero dei rappresentanti dei cittadini in parlamento e nessuno metta in evidenza che riducendoli si andrebbe verso un’oligarchia che manterrebbe comunque gli alti stipendi e tutti i dispendiosi privilegi. A rimetterci sarebbe dunque ancora una volta il popolo già tartassato e in una situazione di crisi economica, sociale e valoriale.

Ecco un esempio dell’utilità dell’importanza del pluralismo dell’informazione: aprite gli occhi.

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