Parlamento

Rapporto Inps 2012

Le novità del rapporto appena presentato indicano la necessità di provvedimenti urgenti. Mastrapasqua: “la necessità di una nuova fiducia nel Paese”

Le tracce della crisi nella relazione al Parlamento. I numeri sulla situazione del sistema previdenziale italiano sono sempre meno incoraggianti. Per  Mastrapasqua è stato un “annus horribilis”. L’Ente produce un “rosso” di quasi 9 miliardi di euro dopo l’incorporazione di Inpdap ed Enpals.

L’Inps presenta quest’anno la quinta edizione del Rapporto annuale relativo al 2012, la prima dopo la fusione con Inpdap ed Enpals. Il discorso pronunciato dal presidente, Antonio Mastrapasqua, lo scorso 16 luglio a Montecitorio, muove le mosse dalla necessità di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, pur attraverso i numeri di una crisi che ha segnato l’economia e la società italiana.

Antonio Mastrapasqua

In quello che ha tratteggiato come il più difficile intervento dagli inizi del mandato alla Presidenza dell’Istituto, Mastrapasqua ha sottolineato l’impegno dell’Inps nella riduzione della spesa: è stato tagliato il 50% di quella corrente di gestione, pari nel 2011 a 1,1 miliardi di euro: “all’Inps è stato chiesto di ridurre le risorse impiegate, moltiplicando nello stesso tempo le iniziative e le attività di servizio. E se l’ha fatto l’Inps, dovrebbe poterlo fare ogni altra Pubblica Amministrazione, centrale e locale”.
Una nuova edizione di tagli lineari: “l’Istituto  ha saputo adeguarsi al tempo di riduzioni di budget e di risorse, persino sul filo della sostenibilità, senza creare disservizi”.

A fronte dei segnali positivi e dei risparmi generati, il processo di integrazione con gli enti soppressi ha voluto dire, per stessa ammissione del presidente Mastrapasqua, anche un bilancio contabile peggiorato. Dopo quattro anni di conto economico in nero (quasi 25 miliardi di avanzo) quest’anno l’Inps produce un rosso di quasi 9 miliardi di euro: “un disavanzo finanziario in tutto imputabile alla gestione dei lavoratori pubblici”.
E tuttavia il contributo negativo che nel bilancio Inps portano in dote i conti dell’ex Inpdap, non preoccupa la stabilità finanziaria del sistema. Mastrapasqua ribasce: “fuori di ogni possibile dubbio, un problema contabile non si trasformi in un sintomo di incertezza sulla tenuta della previdenza italiana. Il sistema è in piena sicurezza”.

Nel marzo 2009, l’Istituto registrava l’esplosione della crisi  e anno dopo anno ne ha misurato l’ampiezza e la profondità. Secondo quanto sottolineato dall’Inps, nel 2012 sarebbero stati erogati 22,7 miliardi di euro per le varie prestazioni di sostegno al reddito, fra cui cassa integrazione, indennità di disoccupazione e mobilità, per un totale di circa 3,2 milioni di lavoratori beneficiari.
In questo contesto precario, occorre tenere in considerazione anche un altro dato allarmante che riguarda le pensioni: il 47,2%  delle pensioni Inps ha importi inferiori ai 500 euro mensili, il 28,7% importi compresi fra 500 e 1000 euro e il 12,5% importi che non superano i 1500 euro. Il restante 11,6% percepisce pensioni oltre i 1500 euro lordi mensili. Nel  Rapporto si legge inoltre come nel 2012 la spesa per le sole pensioni Inps è stata di 198 miliardi di euro, con un +1,8% rispetto al 2011, quando era stata di 194,5 miliardi. L’incremento del 34,4% nelle uscite per pensioni è imputabile quasi integralmente all’incorporazione degli Enti soppressi.
Ugualmente per i numeri in rialzo della cassa integrazione: non passano inosservati. Nel 2012 la spesa totale per le prestazioni CIG (Cassa integrazione guadagni) è stata pari a 6,2 miliardi di euro ed ha interessato 1.607.000 lavoratori, con un incremento del 28,5% rispetto al 2011.

A conferma di quanto affermato dal presidente Mastrapasqua, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini nel suo intervento di chiusura ha detto: “il sistema previdenziale è solido. Lo squilibrio dei conti è puramente finanziario,  dopo la fusione tra Inps, Inpdap ed Enpals. Il contributo dello Stato non è contabilizzato. La riforma ha messo in sicurezza i conti nel lungo termine”.

Enrico Giovannini

Così  invece, la vice presidente della Camera, Marina Sereni, alla presentazione del Rapporto Inps: “la riforma delle pensioni ha rafforzato la sostenibilità di lungo periodo del sistema con una significativa riduzione dell’incidenza della spesa previdenziale sul Pil ma ha determinato ampie zone di sofferenza sociale e di difficoltà, di cui oggi non possiamo non farci carico e che restano ancora tra le principali priorità del nostro Paese. Esodati, flessibilità in uscita, donne: non una cancellazione della riforma Fornero, ma una revisione sì”.

panoramica

Per concludere sul futuro del Paese, Mastrapasqua ha detto: “ricostruire la fiducia per uno sguardo coraggioso verso il futuro vuol dire immaginare un nuovo Welfare disegnato in un più ampio perimetro di collaborazione tra pubblico e privato”.
L’orizzonte della coesione sociale sembra essere l’unica alternativa per rilanciare quel clima di fiducia che è la premessa di un Paese che deve tornare a crescere, anche nel tempo del bisogno.

Noemi Roccatani
 

 

  

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