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Expo 2015: il coinvolgimento dell’ONU e degli USA

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Expo 2015: il coinvolgimento dell’ONU e degli USA

Passi da gigante in questi ultimi giorni per l’Organizzazione dell’Esposizione Universale che si svolgerà a Milano. L’ONU ha firmato il contratto di partecipazione e gli Stati Uniti hanno presentato il concept del proprio padiglione. Riunito per la prima volta anche il Board Internazionale del Comitato Women in Diplomacy

Un’Esposizione Universale basata sui principi etici, quella che faremo in Italia, Expo Milano 2015: sostenibilità ambientale, lotta alla fame nel mondo, come si evidenzia anche nel tema prescelto: ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ che riesce a suscitare gli interessi dell’intero Globo.

Quando si ha una buona idea, un’idea che guarda lontano, il successo è assicurato. E così è per Expo 2015, perché gli organizzatori hanno compreso che i temi da affrontare sono quelli etici, che parlano di valori sani, dei nuovi principi sui quali fondare l’economia internazionale: il rispetto per chi lavora, la sostenibilità ambientale ed energetica, la promozione della parità dei diritti in ogni senso, da quello di genere a quello di vivere dignitosamente, ovunque si sia nati.
Proprio per questi sani valori il coinvolgimenti delle massime organizzazioni e dei più importanti Paesi è stato assicurato. Così, ecco che il 14 novembre è stata apposta la firma dell’ONU per la partecipazione all’evento internazionale che ospiteremo nel 2015 sul suolo italiano.
In un luogo significativo, la sede della FAO a Roma, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha firmato il contratto. Alla cerimonia, introdotta dal Direttore Generale della Food and Agriculture Organization (FAO) José Graziano da Silva, sono intervenuti il Ministro degli Affari Esteri Emma Bonino, il Presidente dell’International Fund for Agricultural Development (IFAD) Kanayo F. Nwanze e il Direttore della Divisione Government Partnerships del World Food Program (WFP) Claudia von Roehl.

“Oggi il nostro progetto fa importanti passi avanti sia sul fronte del coinvolgimento internazionale sia su quello dei contenuti”, ha affermato il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, siglando il documento insieme al Commissario Generale dell’ONU Eduardo Rojas-Briales, Assistente del Direttore Generale per le foreste della FAO.
Per la prima volta, le Nazioni Unite non avranno un padiglione dedicato, ma saranno presenti in maniera trasversale all’interno del sito espositivo. Svilupperanno contenuti specifici per il Padiglione Zero e gli Spazi Tematici e organizzeranno eventi ad hoc, a cominciare dagli UN-Expo Days, intere giornate dedicate all’attività ONU. In sinergia con Paesi e Organizzazioni della Società Civile, potranno poi promuovere incontri e definire un itinerario tematico che attraversi i Padiglioni.
“Questo nuovo modello di partecipazione delle Nazioni Uniti nelle Esposizioni Universali” ha spiegato Eduardo Rojas-Briales “è basato su una collaborazione strategica tra il Paese che ospita Expo Milano 2015, l’Italia, e l’ONU. Ed è certamente l’approccio che intendiamo seguire nelle future edizioni di questa manifestazione”.

padiglione-americano“Tra i Partecipanti Ufficiali a Expo Milano 2015” ha ricordato Giuseppe Sala “l’ONU è stata la prima Organizzazione Internazionale ad aver aderito ed è la prima a sottoscrivere il contratto. Sono molto orgoglioso di questo risultato e soprattutto di vedere presenti oggi, in questa occasione speciale, i rappresentanti delle tre agenzie – FAO, IFAD e WFP – che si occupano di alimentazione e nutrizione a livello mondiale e che guideranno la partecipazione delle Nazioni Unite a Expo Milano 2015. Questa sinergia racconta una volta di più l’interesse globale per il tema dell’Esposizione Universale. ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ raccoglie una sfida che ci vede uniti: assicurare a tutti cibo sano, sicuro e sufficiente, in un’ottica di sviluppo sostenibile”.

Per quanto riguarda la presenza femminile, bisogna rilevare che il giorno prima, il 13 novembre, a Villa Madama si era riunito per la prima volta il Board Internazionale del Comitato Women in Diplomacy, costituito con l’obiettivo di lavorare da qui al 2015 sulla promozione del ruolo delle donne nel campo della sicurezza alimentare. In vista di EXPO 2015, il Board internazionale coadiuverà il Ministero degli Esteri nella realizzazione di convegni e workshop tematici e geografici e porterà avanti progetti per migliorare la condizione della donna nel mondo. 
Il Comitato, istituito presso il Ministero degli Affari Esteri, è presieduto dalla Ministra degli esteri Emma Bonino e ha come presidente esecutivo, la Vice Ministra Marta Dassù.

Al termine della riunione, sempre il 13 novembre, si è tenuto un pranzo ufficiale al quale erano presenti: Jody Williams, vincitrice del Premio Nobel per la pace nel 1997, Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. e Commissario unico del Governo Italiano per Expo 2015, la Ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge, la First Lady del Mozambico, Maria da Luz Guebuza, la Ministra degli Affari Esteri del Ghana, Hanna Tetteh, la Presidente del Convention People’s Party del Ghana, Samia Nkrumah, la Presidente della Fondazione Trussardi, Beatrice Trussardi, e l’attivista ambientalista Vandana Shiva.

Lo stesso giorno in cui è stato firmato il contratto da parte dell’ONU, il 14 novembre, si è tenuta la prima conferenza organizzata nell’ambito del progetto WE – Women for EXPO, il side event italiano “Women and Nutrition: Ideas for a Sustainable Future”, a margine della preparatoria della II Conferenza internazionale sulla Nutrizione.
Si è trattato di un’occasione per approfondire il tema della sicurezza alimentare e della nutrizione, focalizzando l’attenzione sul ruolo delle donne. Obiettivo del progetto WE – Women for Expo è infatti proprio quello di “valorizzare le idee e le soluzioni per un futuro sostenibile, a partire dall’importante contributo che le donne possono dare alla sicurezza alimentare e al diritto di accesso universale al cibo”.

Negli stessi giorni, gli Stati Uniti d’America hanno presentato il concept del proprio padiglione, elaborato da “Friends of the U.S. Pavilion”, seguendo il tema dell’Esposizione Universale e i simboli ad esso collegati. Si tratterà di un granaio che avrà lo scopo di invitare i visitatori ad intraprendere un viaggio nel mondo della sostenibilità alimentare. Il progetto  è il seguente: American Food 2.0: Sustainable, Innovative, Healthful, Entrepreneurial and Delicious (Cibo Americano 2.0: sostenibile, innovativo, salutare, imprenditoriale e delizioso).

Alla presentazione, erano presenti il Commissario Giuseppe Sala e l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia S.E. John R. Phillips. Sono anche intervenuti  il CEO dell’International Culinary Center Dorothy Can Hamilton, il Vice Presidente di “The James Beard Foundation” Mitchell Davis e il Consigliere Delegato della Camera di Commercio Americana in Italia Simone Crolla, che fanno parte del gruppo “Friends of the U.S. Pavilion Milano 2015”. La costituzione di questo “gruppo di lavoro” era stata annunciata dallo stesso Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, lo scorso 17 ottobre. Lo aveva detto al nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta, dandogli il nome della cordata di soggetti che svilupperà il progetto e gestirà il Padiglione Americano durante i sei mesi dell’Esposizione Universale di Milano.

Durante questi sei mesi, gli USA presenteranno nel proprio padiglione eventi, convegni e appuntamenti che animeranno lo spazio espositivo. Alla base l’idea che il cibo sia un linguaggio universale e che il futuro dell’alimentazione dipenda dalla capacità politica, diplomatica, sociale e tecnologica di risolvere in modo creativo i problemi legati alla nutrizione a livello mondiale.
Più nel dettaglio, i visitatori saranno coinvolti in un percorso “dal campo alla tavola” in cui installazioni video e giardini verticali e sul tetto guideranno alla scoperta del ricco mosaico culturale, scientifico e culinario che compone gli Stati Uniti d’America. Sarà sviluppato un programma specifico di iniziative – The Manifesto Project – a sostegno della responsabilità d’impresa e della sostenibilità ambientale e alimentare. E sarà attivato un piano di coinvolgimento studentesco, in collaborazione con i progetti italiani di studio nelle università statunitensi.

Una particolarità: dagli Stati Uniti partirà la ricerca di veri e propri ambasciatori regionali che circoleranno con dei “camion-ristorante” (Food Trucks) all’interno dell’area espositiva e per le strade di Milano durante la manifestazione.
L’obiettivo è raccontare la storia dell’agricoltura e dell’alimentazione “Made in USA”, attraverso gli elementi di innovazione introdotti nella produzione e nella distribuzione degli alimenti e presentare gli importanti contributi forniti fino ad oggi per vincere in modo responsabile e sostenibile le più delicate sfide che l’umanità si trova ad affrontare.

pdf Scarica la presentazione del Padiglione americano!

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