ENERGIA

UE: 315 miliardi di euro per rilanciare l’occupazione

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agnese-cecchiniFocus su Reti Energia, Fer, PMI e Ricerca e innovazione 
di Agnese Cecchini, Direttore editoriale di Italia Energia

Rilanciare la crescita europea e ridare slancio all’economia del continente: questi gli obiettivi a cui i i 315 miliardi messi in campo dall’UE dovrebbero dare una risposta. Il piano prevede la creazione di un fondo – Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) – che vede protagoniste anche le PMI.

Come cita una nota, i focus previsti sono:

  • le infrastrutture, in particolare nella banda larga e nelle reti energetiche, 
  • l’istruzione, 
  • la ricerca e innovazione, 
  • le energie rinnovabili, 
  • le PMI e le imprese a media capitalizzazione. 

Secondo le stime di Bruxelles, tali misure potrebbero aggiungere tra i 330 e 410 miliardi di euro al Prodotto Interno Lordo della Unione Europea nell’arco dei prossimi tre anni e creare fino a 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro.

Il FEIS avrà una dotazione di 21 miliardi di euro: 16 miliardi sotto forma di garanzie provenienti dal budget della Commissione (saranno tra l’altro utilizzati 3,3 miliardi di euro dallo strumento Connecting Europe Facility e 2,7 miliardi di euro dal programma per la ricerca Horizon 2020) e 5 miliardi stanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Quest’ultima, che avrà il compito di gestire il Fondo, potrà erogare in questo modo prestiti per 63 miliardi di euro, che sosterranno investimenti privati per 252 miliardi. In totale, dunque, si arriverà a 315 miliardi di euro, ma questa cifra potrà crescere ulteriormente con i finanziamenti dei singoli Stati membri UE, che saranno esclusi dal calcolo dei deficit nazionali.
Per migliorare il contesto imprenditoriale e le condizioni di finanziamento, il piano si incentrerà sulle misure nel settore finanziario: ad esempio, la creazione di un’unione dei mercati dei capitali per accrescere l’offerta di capitali per le PMI e per i progetti a lungo termine.

“In un momento in cui le risorse pubbliche sono scarse, mentre presso gli istituti finanziari e nei conti bancari dei privati e delle imprese esiste liquidità finanziaria pronta per essere utilizzata, la sfida consiste nello spezzare il circolo vizioso tra mancanza di fiducia e carenza di investimenti”, ha dichiarato il vice-presidente della Commissione e commissario per gli Investimenti e la Competitività, Jyrki Katainen, secondo il quale “ogni euro pubblico mobilitato nel Fondo genererà circa 15 euro di investimenti che altrimenti non sarebbero stati effettuati”.

Il piano di investimenti comprenderà una tabella di marcia per eliminare le regolamentazioni settoriali che ostacolano gli investimenti, tuttora presenti in tutti i principali settori delle infrastrutture, dall’energia alle telecomunicazioni, ai trasporti e al digitale, nonché degli ostacoli nei mercati dei servizi e dei prodotti. A dicembre, nel suo programma di lavoro per il 2015, la Commissione proporrà un elenco prioritario di iniziative specificamente legate al piano di investimenti. Entro la metà del 2016 la Commissione Europea e i Capi di Stato e di Governo faranno il punto sui progressi compiuti e, se necessario, valuteranno ulteriori opzioni.

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