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La parola ai cittadini

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I cittadini europei possono sottoporre le proprie cause e le proprie iniziative all’attenzione dei responsabili politici europei. Pubblicata la relazione annuale sull’ICE (Iniziative dei Cittadini Europei)

Esiste da 3 anni, ovvero dal 1° aprile 2012 e non è uno scherzo. Ben 6 milioni di cittadini infatti hanno inoltrato o sostenuto iniziative di altri cittadini europei grazie a questo strumento. Il regolamento che ha istituito l’ICE è ormai pienamente in vigore e, secondo la relazione della Commissione preposta, utilizzato ampiamente.

Il Primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato al riguardo: “L’ICE contribuisce a rafforzare la fiducia nelle istituzioni europee e promuove la partecipazione attiva dei cittadini all’elaborazione delle politiche dell’UE. Dobbiamo riflettere su come utilizzare maggiormente e in modo più efficace questo importante strumento e assicurare che ne siano sfruttate appieno le potenzialità”.

Vediamo meglio in cosa consiste questo strumento. Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei consente ad un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa.
A norma del trattato di Lisbona, se un’iniziativa dei cittadini raccoglie oltre un milione di dichiarazioni di sostegno (firme) per un settore nel quale la Commissione dispone della competenza per presentare una proposta legislativa, la Commissione deve discutere ufficialmente la questione e pubblicare una risposta sotto forma di comunicazione.
L’iniziativa dei cittadini europei è stata infatti introdotta dal trattato di Lisbona. Le relative norme e procedure sono poi state stabilite da un Regolamento adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 16 febbraio 2011, la cui applicazione è iniziata il 1º aprile 2012. Il regolamento prevede che, entro il 1º aprile 2015 e successivamente ogni tre anni, la Commissione presenti una relazione sull’applicazione dello stesso regolamento. Ebbene, la relazione rivela che negli ultimi tre anni la Commissione ha ricevuto 51 richieste di lanciare un’iniziativa, 31 delle quali sono state registrate in quanto riguardavano settori di sua competenza. Sono 3 le iniziative che hanno finora raggiunto la soglia del milione di firme, mentre 12 sono giunte al termine del loro periodo di raccolta senza raggiungere tale soglia; per 3 iniziative si stanno ancora raccogliendo le dichiarazioni di sostegno e 10 sono state ritirate dagli organizzatori.
Sono state raccolte dichiarazioni di sostegno di cittadini in tutti i 28 Stati membri dell’UE.

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Non si può dire però che non ci siano stati dei problemi, e che la questione vada affrontata, come hanno dichiarato gli stessi relatori: si sono verificate situazioni in cui alcuni cittadini non sono stati in grado di sostenere un’iniziativa a causa di requisiti differenti applicati nei diversi Stati membri.
Anche la creazione di sistemi di raccolta delle firme per via elettronica è stata fonte di difficoltà per gli organizzatori, riducendo in alcuni casi il tempo a disposizione per raccogliere le dichiarazioni di sostegno.
Per risolvere questi problemi, nel primo caso la Commissione sta conducendo discussioni costruttive con gli Stati membri interessati ad affrontarli; nel secondo caso ha offerto servizi temporanei di hosting per gli organizzatori e di recente ha commissionato uno studio sull’impatto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in relazione all’ICE, per cercare una soluzione duratura al problema.

Il sito che offre informazioni in italiano su tutte le iniziative dei cittadini europei, spiega come esercitare questo diritto e consente di lanciare un’iniziativa è questo.
Troverete invece il Regolamento ICE alla seguente pagina web.

(D.M.)

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