Made in Italy

La passione per la bicicletta fa bene all’economia

posteggio-biciclette

Aumentano le imprese che si occupano del settore ciclistico e aumentano le esportazioni di biciclette. La passione degli italiani per le biciclette spinge anche l’economia. La rilevazione di Confartigianato

Presentata l’11 settembre, in occasione di Cosmobike Show, la Fiera internazionale della bicicletta in programma fino al 14 settembre a Verona Fiere, la rilevazione effettuata dall’Ufficio studi di Confartigianato. Secondo la rilevazione, in Italia attualmente ci sono 3.066 imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette. Tali imprese danno lavoro a 7.940 persone e, solo nell’ultimo anno, sono aumentate dell’1,5%.

Dominano le aziende artigiane, con 2.133 imprese e 4.064 addetti. I laboratori artigiani sono quelli da cui escono biciclette sofisticate, che permettono di conquistare record mondiali, modelli per ogni tipo di specialità agonistica, ma anche modelli innovativi per l’uso quotidiano.

“La passione degli italiani per la bicicletta” scrive in una nota Confartigianato “fa bene anche alla salute della nostra economia”. La nostra filiera produttiva della bicicletta è infatti famosa in tutto il mondo e ne sono protagoniste proprio le piccole imprese, che lavorano su ogni pezzo (pedali, sellino o ruote che siano) realizzando piccoli capolavori di manualità, ricerca, tecnologia rendendo la produzione di bicilette un fiore all’occhiello della manifattura artigiana Made in Italy.

Ma vediamo dove troviamo il maggior numero di imprese che si occupano di questo settore. Al primo posto troviamo la Lombardia, con 567 imprese, seguita da Emilia Romagna, con 509 imprese, e Veneto, con 480. Ma è la Sicilia la regione che, nell’ultimo anno, ha registrato l’aumento maggiore di imprese (+4,3%), seguita da Emilia Romagna (+3,2%), Lombardia (+1,8%).

I grandi campioni mondiali di ciclismo guardano alla produzione artigianale italiana con grande attenzione, e i loro acquisti si fanno sentire, visto che, come segnala Confartigianato, nel 2014 l’export del settore della bicicletta ha totalizzato un valore di 632 milioni di euro, con una crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente.
E, sorprendentemente, è proprio la Francia, rivale storica dell’Italia nelle grandi sfide sportive sulle due ruote, il nostro maggiore acquirente: nel Paese d’Oltralpe esportiamo bici complete e componentistica per 127 milioni di euro, pari al 20% del nostro export. Seguono Germania (14,3%), Regno Unito (7,6%) e Spagna (7,1%).

Ma non ci limitiamo a parlare del ciclismo come sport agonistico. Gli italiani usano la bicicletta nel proprio tempo libero ma dal rapporto di Confartigianato emerge che non è solo un mezzo ludico o sportivo. Dal rapporto emerge che la bicicletta sta diventando il mezzo di trasporto preferito dai nostri connazionali per recarsi al lavoro: dal 2011 al 2014 la quota di italiani che ha scelto la bicicletta per andare al lavoro è aumentata dell’1,1%, un incremento che supera quelli di tutti gli altri mezzi di trasporto.
A prediligere la bicicletta per i trasferimenti casa-lavoro sono gli altoatesini, con una quota del 13,1% degli occupati che usa la bici a questo scopo. Seguono l’Emilia Romagna, con il 9,3% degli occupati che va al lavoro in bicicletta, la Lombardia (6,6%), il Veneto (6,1%).
A favorire l’utilizzo della bici è l’aumento delle piste ciclabili: tra il 2008 e il 2013 in Italia la densità di pista ciclabile è cresciuta in media di 5,2 km per chilometro quadrato. Ma a superare abbondantemente la media sono stati i comuni di Bergamo, Pordenone, Milano.
Siamo certi che, se nelle grandi città si pensasse di creare corsie ad hoc per le biciclette, sarebbero migliaia i cittadini che userebbero questo mezzo per recarsi al lavoro.
Si tratterebbe di un mezzo sano ed ecologico, che fa bene al fisico, all’ambiente e – perché no – alle nostre tasche.

(D.M.)

Potrebbe interessarti