Sicurezza

Da gennaio a novembre 2015 si contano oltre 1.000 morti sul lavoro

elmetto-sicurezza

 

“Una maglia nera tragica per un Paese che evidentemente non è abbastanza civile da intervenire con i giusti mezzi per invertire la tragica tendenza all’aumento delle morti sul lavoro” è la dichiarazione di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre

Ci spiace dare queste tristi notizie ma è un obbligo morale e civile. Se non continuiamo a dare questo allarme le cose possono continuare così o addirittura peggiorare, visto che rispetto allo stesso periodo del 2014 l’aumento è stato del 17% per le morti in occasione di lavoro (800 vittime) e del 19% per quelle in itinere (280 vittime). In 11 mesi i morti sono stati ben 1.080. Sul lavoro, per il lavoro.

Il significativo incremento è stato evidenziato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (sulla base di dati Inail) e ci porta in cima alla graduatoria europea (fonte Eurostat) degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, avvisa: “Le istituzioni devono essere più visibili e presenti. Servono più controlli, pene certe e processi più veloci per gli evasori della sicurezza sul lavoro. Perché senza tali premesse nessuna inversione di rotta o di tendenza sarà possibile”.

È ancora la Lombardia a far registrare il più elevato numero di vittime in occasione di lavoro (115); seguono: la Campania (78), la Toscana (74), il Lazio (71), il Veneto (64), l’Emilia Romagna (62), il Piemonte (60), la Sicilia (55), la Puglia (52). E poi ancora: le Marche (26), l’Abruzzo (25), l’Umbria (22), il Trentino Alto Adige (18), la Liguria (17), la Calabria (16), il Friuli Venezia Giulia (13), la Sardegna (12), il Molise e la Basilicata (10).

L’indice di rischio più elevato rispetto alla popolazione lavorativa viene registrato in Molise (100,5 contro una media nazionale di 35,7). Seguono Umbria (61,4) e Basilicata (55,5).

dati-incidenti

Il settore più colpito dalle morti sul lavoro è quello delle Costruzioni, con 117 vittime, pari al 14,6% del totale degli infortuni mortali sul lavoro. Dopo questo settore vengono quelli delle Attività manifatturiere, dove si contano 98 decessi, e del Trasporto e magazzinaggio, dove i morti sono stati 83.

Più della metà delle vittime rilevate in occasione di lavoro aveva un’età compresa tra i 45 e i 64 anni (485 morti).

morti-bianche
Le donne che hanno perso la vita nei primi 11 mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 42. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 125 pari al 15,6 per cento del totale.
La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali è Roma (44) seguita da Milano (34), Napoli (30), Bari (22), Torino (21), Brescia (20), Perugia (17).
“Cosa stiamo aspettando?” chiede l’Ing. Rossato.

(D.M.)

Potrebbe interessarti