Agenzia Italiana per lo Sviluppo a la Cooperazione, quali obiettivi per le PMI che guardano all’estero. Intervista a Emilio Ciarlo
di Agnese Cecchini, giornalista
Coerenza, competenza, sistema e finanza: questi i pilastri della Agenzia Italiana per lo Sviluppo a la Cooperazione, agenzia neonata nel panorama interministeriale italiano presso il Ministero degli Esteri.
“L’obbiettivo è lavorare sulla coerenza delle politiche complessive e stimolare azioni congiunte tra le varie amministrazioni” spiega Emilio Ciarlo nel corso del convegno “Innovazione sostenibile e carbon sink” a Roma presso la sede del CNR di piazzale Aldo Moro. “Prevediamo una evoluzione cassa depositi e prestiti in ottica blending, cioè lavorando sulla potenzialità di questo ente di poter unire delle risorse con i fondi delle Unione Europea o con istituzioni internazionali, abbassando i tassi concessionari. Stiamo lavorando anche per proporre un co-founding pubblico-privato in cui il privato debba comunque investire in prima persona”.
C’è differenza tra la cooperazione italiana e l’internazionalizzazione, come si pone la vostra agenzia rispetto alle PMI?
Rispetto ad una relazione tra voi e le PMI italiane, come pensate di agire?
Come avverrà la relazione con i differenti ministeri così da agevolare un’azione coerente delle diverse realtà industriali?