Pari opportunità Società

Pari Opportunità di genere in Calabria. Il contributo dell’associazionismo

foto-commissioni-pari-opportunità-calabria

La Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità in Calabria si apre al confronto con il mondo dell’associazionismo

Un Forum pubblico e condiviso per ascoltare tutte le associazioni calabresi no profit, di volontariato e i Centri antiviolenza che ogni giorno operano sul territorio. Questo il senso del primo incontro promosso dalla Commissione regionale per le Pari Opportunità, a pochi mesi dal suo insediamento.
Un’occasione per riflettere sulle esigenze e sulle problematiche di un territorio che è ancora vittima di difficoltà economiche e sociali.
“L’obiettivo è quello di collaborare con chiunque voglia contribuire a creare una cultura della differenza, promuovendo e difendendo, l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna, quale valore culturale, umano e civile”, ha spiegato la presidente Cinzia Nava.

E sono in tanti ad avere risposto all’appello della Commissione delle PO, associazioni che da tutte le province calabresi hanno assistito al Forum tenutosi presso la Sala Monteleone del Consiglio regionale. Dai centri antiviolenza al comitato ‘Non una di meno’, da Artemide, che si occupa di donne immigrate, fino ad Actionaid, il Tribunale dei diritti del malato e tanti altri nomi conosciuti del terzo settore.

“Fin dall’inizio del nostro insediamento, in qualità di presidente” ha sottolineato Nava “ho voluto dare senso all’idea che la nostra Commissione potesse interpretare quella ‘mediazione’ tra chi può agire dentro e fuori le istituzioni, nella società civile attiva”.
Per questo motivo, i rappresentanti di ogni associazione sono intervenuti per presentarsi e suggerire le linee guida per migliorare i servizi ai cittadini.
Assistenza sociale, sanitaria, legale, psicologica, potenziamento dei centri antiviolenza, tutti temi caldi che spesso, non trovano risposte nella politica delle istituzioni a causa di burocrazia lenta e leggi farraginose.

“Ritengo che il nostro ruolo di sollecitare e istruire anche una buona legislazione a livello regionale, e quindi di vigilare sulla tutela dei diritti da parte di quella nazionale ed europea, debba servire soprattutto a questo: non fare delle questioni delle pari opportunità, della non violenza, delle azioni per i diritti di tutti, un campo riservato solo a chi, per tanti motivi, se ne occupa ogni giorno”, ha continuato la Presidente.

Non solo, quindi, convegni e iniziative di sensibilizzazione, ma soprattutto azioni concrete che abbiano una ricaduta positiva sulla Calabria. Partendo proprio dal ‘Percorso Rosa bianca’, un protocollo di intervento che mira ad assicurare la massima tutela dei soggetti vittime di violenza, grazie alla task force tra Prefettura e Asp.
C’è poi, la formazione nelle scuole al ‘sentimento amore’ e una fitta collaborazione con il Corecom Calabria per agire contro la divulgazione degli stereotipi di genere sui media.

“Siamo grate a coloro che si impegnano da anni in questo senso e spero, sempre più, che le politiche attive dirette ad affermare dignità e libertà dell’espressione dell’uguaglianza tra donna e uomo e contro ogni forma di violenza, possano trovare un più alto livello di risposta alle questioni che continuano ad essere emergenti”, ha continuato Nava.

Secondo la Presidente della CRPO: “L’essere donna oggi al Sud, in Calabria, in un momento di grande difficoltà economica e sociale, la investe di moltissime responsabilità in più rispetto al proprio ruolo, ma anche rispetto alla dimensione familiare e di prossimità di cui spesso è il riferimento assoluto”.

Potrebbe interessarti