Lavoro Normative

Legge di stabilità 2019

legge di bilancio

Le misure riguardanti il lavoro e l’imprenditoria contenute nella Legge di stabilità 2019 in via di approvazione

Il via libera al testo della Legge di stabilità 2019 prevede l’approvazione finale al Senato entro il 31 dicembre. Come anticipato dal documento di programmazione economica e finanziaria (DEF), la legge di bilancio ha previsto una manovra che vale complessivamente 25-30 miliardi di euro e comprende diversi provvedimenti. Le disposizioni coinvolgeranno famiglie e imprese, ricadendo su occupazione, salute, formazione, investimenti, fisco, pensioni. Analizziamo alcuni capitoli di spesa che dovrebbero essere approvati in via definitiva dal Parlamento, considerando che il presente articolo è stato scritto giovedì 27 dicembre.

Superamento della Legge Fornero

Lavoro e pensioni, due facce della stessa medaglia che hanno tenuto con il fiato in sospeso milioni di italiani in questi ultimi tempi, con la richiesta del superamento della Legge Fornero sempre in prima linea in ogni dibattito pubblico. La promessa dell’attuale Governo agli italiani sta per essere mantenuta. Vediamo come.

La quota 100
Il provvedimento, non ancora presente nel testo in dirittura d’arrivo, sarà oggetto di un apposito Disegno di Legge, tuttavia i fondi sono già inseriti nel capitolo di spesa. La misura ha come obiettivo il superamento della Legge Fornero e offre la possibilità di uscire dal mercato del lavoro a chi, tra età e contributi, arriva a “quota 100”. Si potrà quindi andare in pensione con 38 anni di contributi e minimo 62 anni di età (totale 100) senza penalizzazioni sull’importo dell’assegno previdenziale. “Quota 100” favorirà anche il riscatto della laurea attraverso forme di agevolazione da parte dei datori di lavoro per consentire a un numero maggiore di dipendenti di varcare la soglia dei 38 anni contributivi e arrivare con i 62 anni alla misura della “quota 100”. Lo strumento dovrebbe partire da febbraio 2019.

Opzione donna
In tema di previdenza la legge di bilancio 2019 ha prorogato la misura che consente alle lavoratrici di andare in pensione a 57-58 anni d’età con 35 anni di contributi. La differenza pensionistica risiede nella tipologia e nella prestazione di lavoro maturata negli anni, le lavoratrici dipendenti potranno usufruire dell’assegno pensionistico raggiunti 58 anni di età e 59 anni le lavoratrici autonome.

Pensioni d’oro e di cittadinanza
Per quanto riguarda le pensioni d’oro, in base all’importo dell’assegno potranno essere effettuati tagli fino al 40% con cinque aliquote partendo da chi percepisce 100.000 euro lordi l’anno.
Con le pensioni al di sopra dei 1.500 euro saranno previsti risparmi di 2,2 miliardi di euro per il blocco all’adeguamento dell’aspettativa di vita. Le pensioni di cittadinanza verranno inserite in un apposito decreto legislativo dedicato al reddito di cittadinanza. I pensionati che rientreranno in questa tipologia di reddito potranno beneficiare di un’integrazione al minimo della pensione fino a 780 euro mensili.

Reddito di cittadinanza, formazione e occupazione
Dal prossimo anno, disoccupati e lavoratori che percepiranno uno stipendio non elevato potranno beneficiare del “sussidio” mensile fino al raggiungimento della soglia minima reddituale. Il sostegno, che non è una misura assistenziale, sarà soprattutto garantito a chi frequenta corsi di formazione e presta 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Lo strumento del reddito di cittadinanza diventerà operativo in primavera e il contributo mensile di 780 euro verrà caricato sul bancomat per facilitare il monitoraggio degli acquisti e potrà crescere in base alla composizione del nucleo familiare. Il mancato rispetto delle regole (rifiuto consecutivo di tre offerte di lavoro in base alla diversa area geografica) comporterà la decadenza della misura di sostegno, ferma restando la condizione di non penalizzare chi non accetterà l’offerta al di fuori della propria città o regione. Questa misura di contrasto alla povertà, che sostituisce il reddito di inclusione (REI), dovrebbe partire a marzo 2019, dopo la riforma dei centri per l’impiego per cui è stato stanziato 1 miliardo di euro. La manovra prevede incentivi anche per l’assunzione di 4 mila persone per ampliare i centri d’impiego.
Prevista invece una “sforbiciata” di oltre un terzo per gli incentivi ai contratti di apprendistato nel 2019, 2020 e per gli anni a seguire anche se, nel contempo, si creerà un fondo di 50 milioni di euro per l’apprendistato.
Sul versante della formazione verrà ridotto l’orario di alternanza scuola-lavoro (180 ore negli istituti professionali, 150 ore negli istituti tecnici e 90 ore nei licei), mentre si punterà all’ aumento del tempo pieno nelle scuole primarie con l’assunzione di 2.000 posti di lavoro nel Sud.
Infine, il bonus cultura rimane stabile nel 2019, ma i 500 euro messi a disposizione potranno essere utilizzati, oltre che per libri ed e-book, per teatri cinema e concerti.

Imprenditoria

Capitolo fisco e tasse
La norma per la rottamazione delle cartelle esattoriali prevede che per ridurre il contenzioso si possano risolvere le liti pagando gli importi delle cartelle senza sanzioni o more in 10 rate in 5 anni.
L’accordo raggiunto sul decreto fiscale, collegato alla legge di bilancio, prevede la pace fiscale con un surplus del 20%, per sanare le situazioni pregresse, che verrà applicato a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi. Per usufruire dell’agevolazione occorrerà dimostrare di avere un Isee non superiore a 20 mila euro.
In aggiunta arriverà lo stralcio delle mini-cartelle (quelle sotto 1.000 euro) accumulate dal 2000 al 2010.
Per quanto riguarda la fatturazione elettronica, ne è prevista l’introduzione obbligatoria dal 1° gennaio 2019 e contempla diverse novità per i liberi professionisti e le imprese. Il provvedimento stabilisce che le fatture potranno essere emesse entro 10 giorni dall’operazione alla quale si riferiscono e che sarà obbligatorio memorizzare e trasmettere telematicamente tutti i dati. Verrà invece eliminato l’obbligo della tenuta dei registri contabili e la conservazione delle fatture (quelle elettroniche dovranno essere conservate per 10 anni a cura della Sogei) e degli scontrini a cura dell’imprenditore. Per chi ha un volume d’affari superiore ai 400.000 euro l’obbligo scatterà da luglio 2019.
Chi acquista tra il 2019 e il 2021 un’auto non elettrica o un veicolo a basse emissioni dal costo superiore ai 45.000 euro, si vedrà applicata un’imposta parametrata al numero di grammi di biossido di carbonio emessi.
Quanto alla Flat tax, per il momento rimandata a data da destinarsi, si tratterà di un’aliquota unica sui redditi di imprese e famiglie: un prelievo fisso al 15% per i lavoratori autonomi con reddito fino a 65 mila euro e al 20% per importi superiori fino a 100 mila euro.
È necessario ricordare che il via libera alla nuova Flat tax è subordinato al giudizio di Bruxelles in quanto l’imposta è associata al regime IVA che dipende dalla giurisdizione Ue.
Per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto (IVA) dovrebbe restare invariata per il 2019.

Investimenti
Nella manovra il capitolo degli investimenti vale globalmente 3,5 miliardi di euro, lo 0,2% del PIL (Prodotto interno lordo), e punta soprattutto a sbloccare i bilanci a livello locale e comunale.
Per quanto attiene all’industria 4.0 vengono confermate le agevolazioni degli sgravi già in atto con il precedente governo Renzi. L’Ires (Imposta sul reddito delle società) dal 24% scenderebbe di 9 punti percentuali sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in macchinari e in assunzioni stabili. Nel Sud questa decontribuzione potrebbe raggiungere il 100% per chi assume disoccupati over 35 anni con più di sei mesi di inattività. Chi invece assume a tempo indeterminato laureati under 30 o dottori di ricerca under 34 con carriere universitarie eccellenti otterrà il “bonus eccellenze”, che consente lo sgravio degli oneri contributivi per almeno un anno. Viene anche istituito tra il 2019 e il 2021, un fondo di 30 milioni l’anno per l’accesso al Venture Capital, misura a sostegno di chi vuole sviluppare nuove tecnologie, come registri digitali o intelligenza artificiale.
Per le politiche giovanili nel 2019 è prevista una quota di ulteriori 30 milioni rispetto alle risorse dell’anno precedente.

Famiglia, sociale ambiente. Tra tagli e incentivi

Il crescente calo demografico che ha coinvolto l’Italia negli ultimi decenni ha reso necessari interventi mirati al sostegno della famiglia. Il Governo, con l’attuale legge di bilancio, ha inserito nel capitolo sulle politiche sociali risorse finanziarie per un totale di 100 milioni di euro, prorogando il bonus bebè per i neogenitori fino al 2021 con un incremento del 20% per ogni figlio successivo al primo. L’importo sarà legato al reddito del nucleo familiare che lo richiede.

Tagli consistenti si riferiscono alla spesa per l’accoglimento degli immigrati: per il 2019 si prevede un risparmio di circa 400 milioni di euro, 850 milioni sulle politiche comunitarie.
Per l’editoria si annuncia un azzeramento graduale del fondo pubblico per le testate giornalistiche, un aumento consistente della tassazione per banche e assicurazioni. Queste ultime applicheranno un’imposta progressiva sui premi assicurativi del 75% nel 2019, del 90% nel 2020 e del 100% nel 2021 e negli anni successivi.

La manovra prevede incentivi per favorire l’acquisto di auto elettriche o veicoli a basse emissioni, dove saranno previsti aiuti tra 1.500 e i 6.000 euro.
Infine, per i prossimi 3 anni il governo ha messo in bilancio una quota pari a 11 miliardi di euro per investimenti pubblici in infrastrutture, adeguamento sismico, nuove tecnologie ed efficientamento energetico.

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