Equal Pay Day 2021, le novità sulla parità di genere. Imprese italiane pronte per la parità salariale e con la manovra arrivano nuove risorse per le pari opportunità
Le novità di cui si è parlato durante l’Equal Pay Day italiano
Nella legge di bilancio, il Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere passa da 2 milioni di euro all’anno a ben 52 milioni. E verrà realizzato un Piano strategico per combattere gli stereotipi di genere e colmare i divari nel lavoro, nelle retribuzioni e nelle pensioni. Inoltre, in via sperimentale per il 2022 viene riconosciuto l’esonero al 50% del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro al lavoro dopo la maternità. Importanti novità che sono state al centro del webinar “In Italia un passo avanti è stato fatto – Come reagirà il sistema delle imprese?”, organizzato da Stati Generali delle Donne e Alleanza per le Donne, che si è tenuto martedì 10 novembre nell’ambito dell’“Equal Pay Day”, la giornata simbolica dedicata alla sensibilizzazione sul divario retributivo (negli Stati Uniti questa data simboleggia fino a che punto nell’anno una donna deve lavorare per arrivare a un guadagno medio pari a quello di un uomo).
Come ha spiegato la deputata del Partito Democratico, Chiara Gribaudo, il testo, trasversale, dopo esser stato varato all’unanimità alla Camera, il 13 ottobre, ha ottenuto lo scorso 26 ottobre l’assegnazione in sede deliberante al Senato che ha dato l’ok definitivo “a breve sarà Legge dello Stato. La parità salariale è Legge. L’Italia compie un grande passo per i diritti delle donne lavoratrici. Ora però dobbiamo lavorare affinché la legge venga attuata al 100%! Siamo pari. E io sono solo felice”.
Le partecipanti al dibattito durante l’Equal Pay Day
A coordinare gli interventi è stata Isa Maggi (presidente di Fondazione Gaia e dello Sportello Donna nonché coordinatrice degli Stati Generali delle Donne) mentre l’intervento della deputata Gribaudo è stato introdotto da Mirella Ferlazzo. Sono poi intervenute, tra le altre, l’imprenditrice del settore trasporti Luciana Ferrone, l’imprenditrice agricola e referente di “Donne in campo”, Annamaria Schirru, la presidente del Gruppo Terziario Donna di Confcommercio Piacenza, Nadia Bragalini, la Benefit Corporation Founder & Advocate, Laura Gori, l’imprenditrice nel settore dell’agriturismo, Viviana Vignandel, l’imprenditrice e referente di Women of change Italia, Anita Falcetta e la rappresentante di Alleanza delle Cooperative, Anna Manca.
Equal pay day, ci vuole trasparenza nei luoghi di lavoro
Per Isa Maggi, Coordinatrice Stati Generali delle Donne e Co-Fondatrice Alleanza delle Donne, la legge – con l’obiettivo di incrementare la trasparenza nei luoghi di lavoro – si estende dalle imprese con più di 100 dipendenti a quelle a partire da 50 addetti in su l’obbligo di presentare un rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile, mentre per quelle di dimensioni minori sarà facoltativo. Le realtà “virtuose” sul fronte dell’uguaglianza tra i sessi verranno premiate, giacché sarà istituita dal 1° gennaio 2022 la certificazione della parità di genere, se ci si applica per ridurre il divario di genere, in relazione alle opportunità di crescita in azienda, e viene introdotto, sempre il prossimo anno, uno sgravio contributivo dell’1% nel limite di 50 mila euro annui (con una dotazione di 50 milioni complessivi). La disciplina integra, tra l’altro, la nozione di discriminazione diretta e indiretta, includendo nelle fattispecie pure gli atti di “natura organizzativa, o oraria” che sfavoriscono la componente “rosa”.
La carriera femminile bloccata
“Prendendo spunto dal tema dell’incontro”, spiegato l’imprenditrice Nadia Bragalini, “ricordo che le donne rappresentano più della metà della popolazione mondiale. Ma se guardiamo ai luoghi della rappresentanza pubblica, della politica, della stampa, della magistratura, dell’università e dell’impresa la domanda che viene da porsi è: dove sono le donne? Questa tavola rotonda costituisce un ulteriore tassello per ragionare su cosa sia stato fatto e quanto ancora rimanga da fare per giungere a una società in cui a nessuna donna sia negata la possibilità di crescere, formarsi e trovare una propria strada professionale o imprenditoriale appagante”.
Nel mirino finiscono quei trattamenti che, “in ragione del sesso, dell’età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive”, pongono, o possono porre la lavoratrice in “posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri” addetti, generano “limitazione delle opportunità di partecipazione alla vita o alle scelte aziendali”, e creano ostacoli riguardo ad avanzamento e progressione nella carriera.
Equal Pay Day 2021, istituire la figura del gender manager
Fissata, poi, l’estensione alle aziende pubbliche la normativa della legge Golfo-Mosca sulla parità di genere negli organi collegiali di amministrazione delle società quotate in borsa. Secondo l’imprenditrice Luciana Ferrone sarà importante prevedere l’istituzione della figura del gender manager che “insieme a un organo collegiale e insieme ad altre associazioni presidi il lavoro svolto sulle politiche di genere”.
Equal Pay Day, fare gioco di squadra con gli uomini
Per Anita Falcetta, fondatrice di Women of Change Italia “diversi passi sono stati compiuti verso il superamento del Gender Pay Gap anche su scala nazionale, ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare. L’obiettivo di Women Of Change Italia è quello di farsi motore del cambiamento, il fine ultimo è quello di trovare soluzioni attraverso il gioco di squadra, tra le donne e con gli uomini, fermamente convinti che solo attraverso il dialogo costruttivo tra tutti gli stakeholders coinvolti si possano davvero scioglierne i nodi. La Campagna è un punto di partenza per la necessaria e imprescindibile analisi delle cause del Gender Pay Gap. Solo lavorando sulle cause e attraverso tavoli di discussione aperti tra istituzioni, imprese e società civile sarà possibile cambiare paradigmi ormai consolidati”. Per l’esponente di Alleanza delle cooperative Anna Manca ha ricordato come l’organizzazione di cui fa parte “sta sviluppando progetti di accompagnamento del fenomeno dell’imprenditoria femminile cooperativa, attraverso specifici prodotti finanziari, la formazione, la consulenza alla costruzione di piani d’impresa”.
Equal Pay Day
Il 10 novembre è l’Equal Pay Day europeo: sono 12 gli Stati europei che hanno stabilito un Equal Pay Day nazionale. Di seguito il video della Commissione Europea: