Un convegno a Bruxelles sulle professioni 4.0 con la partecipazione di Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo
Si è svolto a Bruxelles il convegno “Professioni liberali 4.0: trasformazione sostenibile delle funzioni professionali” alla presenza del presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani e Marina Calderone, portavoce per gli Ordini e le professioni regolamentate del Gruppo III del comitato economico sociale ed europeo. L’incontro tenutosi il 27 novembre nel “Jacques Delors Building” del CESE (comitato economico e sociale europeo che raccoglie i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro) nell’ambito della “Giornata delle Professioni Liberali”, si è svolto in sintonia fra i due rappresentanti condividendo l’assunto che le professioni liberali sono un bastione a difesa del populismo e devono essere diffuse al massimo del loro potenziale.
Libere professioni 4.0
I relatori durante la tavola rotonda hanno dato vita ad un dibattito con l’obiettivo di definire una nuova visione delle attività liberali in un mondo professionale digitalizzato.
Sia Tajani sia Calderone si sono soffermati sul percorso delle professioni in Europa dal progetto “Per un manifesto europeo delle libere professioni” presentato a dicembre 2017 in Campidoglio a Roma. Il progetto fa specifico riferimento al mondo professionale da tempo impegnato ad ottenere un giusto riconoscimento normativo del ruolo sociale ed economico svolto dalle professioni in Europa. Su questo punto entrambi i presidenti hanno sostenuto che per la varietà delle regolamentazioni europee è necessario realizzare criteri e provvedimenti ad hoc per favorire la consapevolezza del ruolo delle professioni tali da accrescere l’apporto professionale in termini di sussidiarietà, occupazione e produttività. Tajani ha inoltre ribadito l’urgenza di rafforzare il ruolo delle libere professioni al fine di migliorarne la competitività per arricchire l’economia europea.
Le professioni liberali, per la Calderone, oltre ad essere un motore di sviluppo, sono soprattutto garanti nella tutela degli interessi collettivi dei cittadini, responsabili di un rapporto di fiducia che il professionista instaura con il proprio cliente, dove l’etica è la prima regola di condotta nell’esercizio quotidiano dell’attività.
Tanti i temi affrontati nei panel che si sono susseguiti nel corso della giornata con l’intento di proporre efficaci strategie future: dalla digitalizzazione dei servizi, all’intelligenza artificiale, dalla parità di genere, al giusto pagamento delle prestazioni, dal ruolo delle libere professioni nell’industria 4.0 alla capacità di autoregolamentazione.