L’Inail ha pubblicato i dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali constatate nel primo mese del 2019. A gennaio sono aumentate del 7,3% rispetto all’anno precedente. 44 infortuni hanno avuto esito mortale
Aumentano le denunce di malattie professionali, che nel mese di gennaio 2019 sono state 4.907 (+4,1%). Aumentano anche gli infortuni sul lavoro denunciati, che sempre a gennaio sono stati 47.982 di cui 44 con esito mortale ma il dato non è definitivo poiché – specifica l’Inail – è soggetto “all’effetto distorsivo di ‘punte occasionali’ e dei tempi di trattazione delle pratiche”. Secondo l’Inail per quantificare correttamente tale fenomeno sarebbe meglio attendere i dati dell’intero anno 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Troppo presto insomma per trarre conclusioni e anche il confronto effettuato su un singolo mese potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi periodi dell’anno: “per un’analisi più indicativa della tendenza infortunistica occorre attendere un lasso di tempo maggiore, pari ad almeno un trimestre” aggiunge l’Inail. Ciò non toglie che questi sono i dati, a prescindere da altre considerazioni come quelle del trend.
Denunce di infortunio
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel mese di gennaio sono state 47.982, in aumento di oltre tremila casi (+7,3%) rispetto alle 44.715 del primo mese del 2018.
I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 39.489 a 41.538 (+5,2%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 23,3%, da 5.226 a 6.444.
A gennaio 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,1% nella gestione Industria e servizi (dai 34.499 casi del 2018 ai 36.594 del 2019), del 9,8% in Agricoltura (da 2.000 a 2.196) e dell’11,9% nel Conto Stato (da 8.216 a 9.192).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+11,2%), nel Nord-Est e nelle Isole (+7,9% per entrambe le ripartizioni) e nel Centro (+5,4%). Solo al Sud si registra un leggero calo (-0,1%).
Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano il Molise, la Basilicata, l’Umbria, il Piemonte e la Sardegna, mentre i decrementi, seppur modesti, sono circoscritti alle sole Province autonome di Trento e Bolzano, alla Puglia, alla Campania, alla Calabria e alla Valle d’Aosta.
L’aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2018 e il 2019 è legato sia alla componente maschile, che registra un +5,1% (da 28.142 a 29.572 denunce), sia a quella femminile, con un +11,1% (da 16.573 a 18.410).
L’incremento ha interessato i lavoratori extracomunitari (+10,2%) e quelli italiani (+7,4%), mentre tra i comunitari il calo è del 4,0%. Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, a eccezione di quella compresa tra i 30 e i 39 anni, che registra una flessione dell’1,1%.
Casi mortali
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto in gennaio sono state 44, 23 in meno rispetto alle 67 denunce del gennaio 2018 (-34,3%).
A livello nazionale, i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese del 2019 un decremento rispetto allo stesso mese del 2018 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 46 a 31 (-32,6%), sia di quelli occorsi in itinere, diminuiti del 38,1% (da 21 a 13).
La flessione si è concentrata soprattutto nella gestione Industria e servizi (da 61 a 39 denunce). Il dato è rimasto invariato in Agricoltura, con cinque casi in entrambi i periodi, mentre non è stata presentata nessuna denuncia nel Conto Stato, che nel primo mese del 2018 contava invece un decesso.
Dall’analisi territoriale emerge un calo di nove casi mortali nel Nord-Ovest (da 23 a 14), di cinque nel Nord-Est (da 14 a 9), di uno al Centro (da 10 a 9) e di otto al Sud (da 16 a 8). Nelle Isole, invece, le denunce di casi mortali sono state quattro in entrambi i periodi presi in considerazione.
Il decremento rilevato nel confronto tra il primo mese del 2019 e del 2018 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono stati 16 in meno (da 58 a 42), sia a quella femminile, con sette decessi in meno (da nove a 2).
In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 55 a 29), mentre i decessi dei comunitari sono stati cinque in entrambi i periodi e quelli dei lavoratori extracomunitari sono aumentati da sette a 10.
Denunce di malattia professionale
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo mese del 2019 sono state 4.907, quasi 200 in più rispetto al gennaio 2018 (+4,1%).
Le patologie denunciate sono aumentate nell’Industria e servizi, da 3.848 a 3.995 casi (+3,8%), e in Agricoltura, da 797 a 856 (+7,4%), mentre nel Conto Stato il numero delle denunce è diminuito del 16,4% (da 67 a 56).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi delle denunce nel Nord-Ovest (+3,6%), nel Nord-Est (+11,7%), al Sud (+1,4%) e nelle Isole (+11,7%). Il Centro, invece, presenta un lieve calo (-0,2%).
In ottica di genere si rilevano 145 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 3.464 a 3.609 (+4,2%), e 50 casi in più per le lavoratrici, da 1.248 a 1.298 (+4,0%).
L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 4.422 a 4.554 (+3,0%), sia quelle dei lavoratori comunitari, da 103 a 107 (+3,9%), e dei lavoratori extracomunitari, da 187 a 245 (+31,0%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio e dai tumori.