Lavoro Sicurezza

Infortuni sul lavoro a inizio anno

L’Inail ha divulgato i dati di gennaio 2020 sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali denunciate. Meno malattie e infortuni ma più gravi

 

Gli infortuni sul lavoro a gennaio 2020 sono calati del 3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, equivalenti a 46.483 denunce in meno. Anche le malattie professionali denunciate sono diminuite (-5,6%): ne sono state denunciate 4.634 ma 52 purtroppo hanno avuto esito mortale (+18,2% rispetto all’anno scorso). Si tratta di un dato provvisorio, che in futuro andrà riconsiderato sulla media annuale perché potrebbe trattarsi di una “punta occasionale” ma anche, dal lato opposto, potrebbe aumentare al momento della “chiusura pratica” (i tempi di trattazione delle pratiche sono lunghi e sarebbe meglio attendere almeno un trimestre).

Le denunce degli infortuni sul lavoro
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel mese di gennaio sono state 46.483, in diminuzione di oltre 1.400 casi (-3%) rispetto alle 47.908 del primo mese del 2019.
I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 41.475 a 40.712 (-1,8%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 10,3%, da 6.433 a 5.771.

Analisi territoriale, di genere e per settore di attività degli infortuni sul lavoro
A gennaio 2020 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito del 4,2% nella gestione Industria e servizi (dai 36.534 casi del 2019 ai 34.995 del 2020) e del 2,6% in Agricoltura (da 2.192 a 2.135), mentre nel Conto Stato si registra un aumento dell’1,9% (da 9.182 a 9.353).
L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: -2,4% nel Nord-Ovest, -3,8% nel Nord-Est, -4,0% nel Centro, -0,3% al Sud e -4,2% nelle Isole. Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano il Molise, la Sardegna e la Valle d’Aosta, mentre gli incrementi sono circoscritti a poche regioni, prime fra tutte Puglia, Campania e Friuli Venezia Giulia.
Il calo che emerge dal confronto di mese tra il 2019 e il 2020 è legato sia alla componente maschile, che registra un -2,4% (da 29.523 a 28.802 denunce), sia a quella femminile, con un -3,8% (da 18.385 a 17.681).
La diminuzione ha interessato solo i lavoratori italiani (-4%), mentre quelli comunitari ed extracomunitari hanno presentato incrementi pari, rispettivamente, all’8% e all’1%.
Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +4,2%.

Infortuni sul lavoro con esito mortale
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel mese di gennaio sono state 52, 8 in più rispetto alle 44 registrate nel primo mese del 2019 (+18,2%).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese del 2020 un incremento rispetto al gennaio 2019 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 31 a 33, sia di quelli occorsi in itinere, aumentati da 13 a 19.

Analisi territoriale, di genere e per settore di attività degli infortuni sul lavoro mortali
L’aumento ha riguardato tutte le gestioni: Industria e servizi (da 39 a 43 denunce), Agricoltura (da 5 a 7) e Conto Stato (da 0 a 2).
In gennaio è avvenuto anche il primo incidente stradale plurimo, in cui hanno perso la vita due lavoratori. Nello stesso mese dello scorso anno, invece, non si erano verificati incidenti plurimi.
Dall’analisi territoriale emerge un aumento di cinque casi mortali nel Nord-Est (da 9 a 14), di tre al Centro (da 9 a 12) e di uno sia al Sud (da 8 a 9) che nelle Isole (da 4 a 5). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un calo di due casi (da 14 a 12), complici soprattutto i sette casi mortali in meno registrati in Lombardia (da 10 a 3).
L’incremento rilevato nel confronto tra il gennaio 2019 e il gennaio 2020 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 42 a 49, mentre quella femminile ha fatto registrare un caso in più, da 2 a 3.
In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 29 a 43), mentre i decessi dei comunitari sono stati cinque in entrambi i periodi e quelli dei lavoratori extracomunitari sono diminuiti da 10 a 4.

Denunce di malattia professionale e analisi territoriale, settoriale e di genere
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo mese del 2020 sono state 4.634, quasi 300 in meno rispetto allo stesso mese del 2019 (-5,6%).
Decrementi si sono registrati nell’Industria e servizi (in calo del 4,3%, da 3.995 a 3.823 casi) e in Agricoltura (-12,7%, da 856 a 747), mentre nel Conto Stato il numero delle patologie denunciate è aumentato del 14,3% (da 56 a 64).
L’analisi territoriale evidenzia decrementi delle denunce nel Nord-Ovest (-13,0%), nel Nord-Est (-13,9%) e al Sud (-18,2%). In controtendenza invece il Centro, con un aumento del 9,8%, e le Isole, con un +2,3%.
In ottica di genere si rilevano 208 denunce di malattia professionale in meno per i lavoratori, da 3.609 a 3.401 (-5,8%), e 65 casi in meno per le lavoratrici, da 1.298 a 1.233 (-5,0%).
Il decremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (passate da 4.554 a 4.296, pari a una diminuzione del 5,7%), sia quelle dei lavoratori extracomunitari, da 245 a 224 (-8,6%). Quelle dei lavoratori comunitari, invece, sono state sette in più, da 107 a 114 (+6,5%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle malattie del sistema respiratorio e dai tumori.

Tabelle di dettaglio scaricabili dal sito Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro):

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