Importante per la sicurezza sul lavoro, la sanificazione degli ambienti serve soprattutto adesso, per la lotta al Covid-19. Abbiamo intervistato chi si occupa di fare questo particolare e utile lavoro
Sanificazione degli ambienti. Un lavoro fino ad oggi poco noto, ma decisamente risolutivo per rendere salubre i luoghi in cui viviamo e lavoriamo.
SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI PER RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO
Ha cambiato radicalmente le nostre vite, ci ha blindati in casa per il bene individuale, ma l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ci ha anche inevitabilmente portati a rivalutare alcune professioni, alcune categorie professionali, fino a qualche settimana fa considerate scontate o addirittura di ripiego. I supermercati e i loro addetti; le imprese di pulizia e chi vi lavora; le aziende specializzate in servizi di sanificazione degli ambienti.
Per ridurre il rischio del contagio da Covid – 19 sono ritenute importanti: il distanziamento sociale, le pratiche di igiene personale, come il frequente lavaggio delle mani con acqua e sapone o l’utilizzo di una soluzione disinfettante a base alcolica. Ma nella lotta all’infezione scatenata dal coronavirus, è fondamentale la sanificazione degli ambienti (aziende, esercizi commerciali, locali pubblici). Si tratta di un processo di accurata disinfezione che mira ad eliminare l’eventuale presenza del patogeno sulle superfici, sia all’interno dei locali che all’aperto.
INTERVISTA A CHI SI OCCUPA DI SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI
Insieme ad una azienda specializzata leader del settore abbiamo cercato di capire meglio come funziona sanificare un ambiente e tutto ciò che riguarda i dispositivi per affrontare questa emergenza sanitaria. Ad Anna Esposito di EPM srl abbiamo chiesto perché è diventato così importante la continua e costante sanificazione degli ambienti di lavoro e cosa occorre?
I principali Dispositivi di Protezione Individuale necessari per gli interventi di sanificazione da COVID19, sono camice monouso (con cuffia protettiva), mascherina filtrante, doppio guanto monouso, protezione per gli occhi.
Prima di ogni intervento, l’addetto alla sanificazione deve seguire una seria procedura di vestizione: l’utilizzo di determinati DPI è fondamentale per la tutela dei nostri operatori che quotidianamente stanno svolgendo attività di disinfezione in zone ad Altissimo Rischio Infettivo. La procedura prevede diverse fasi che devono essere seguite scrupolosamente.
LA VESTIZIONE PER LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI
La vestizione di un operatore EPM prevede le seguenti fasi:
Togliere ogni oggetto personale. PRATICARE L’IGIENE DELLE MANI con acqua e sapone o soluzione alcolica;
Controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
Indossare un primo paio di guanti;
Indossare sopra la divisa il camice monouso;
Indossare idoneo filtrante facciale;
Indossare gli occhiali di protezione;
Indossare secondo paio di guanti.
LA SVESTIZIONE DOPO LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI
Stessa attenzione anche a fine intervento, con regole comportamentali da rispettare nella svestizione:
evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute;
i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione;
decontaminare i DPI riutilizzabili. A tutela dell’operatore, è importante rispettare la seguente sequenza:
Rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
Rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore
Rimuovere gli occhiali e sanificarli;
Rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore;
Rimuovere il secondo paio di guanti;
Praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.
LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DELLE STRUTTURE SANITARIE
L’importanza della igienizzazione e della sanificazione frequente degli ambienti, ed in particolar modo delle le strutture sanitarie, è fondamentale per il contenimento dell’attuale infezione virale. Molti studi hanno dimostrato che i Coronavirus possono persistere sulle superfici, a determinate condizioni (temperatura, umidità, ecc.), fino a 72 ore. In ambito sanitario – ci spiega Anna Esposito – la cura delle superfici contaminate dal Covid-19 è quindi di fondamentale importanza. Pertanto, in accordo con quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono efficaci ed efficienti quelle procedure che prevedono la pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente seguita dall’applicazione di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero (come l’ipoclorito di sodio). E’ necessario, altresì, lavorare bene sulle frequenze d’intervento, ovvero intervenire almeno un paio di volte al giorno, oltre al servizio ordinario, ed urgentemente in caso di spandimenti evidenti o in caso di procedure che producano aerosol, nonché alla dimissione del paziente cosiddetto “covid”.
Il vostro lavoro è decisamente aumentato, in alcuni ambienti.
Possiamo dire che al momento, presso i presidi ospedalieri presso i quali eroghiamo il servizio di pulizia ed igiene ambientale, interveniamo ordinariamente su tre turni differenti oltre che a garantire una squadra di presenziamento fisso e continuo per qualsiasi tipo di emergenza; abbiamo quindi incrementato la frequenza di intervento, del 30% in determinate strutture e di oltre il 50% presso le strutture sanitarie convertite interamente in “aree COVID”
Quali sono le zone italiane più organizzate e quali, secondo la vostra esperienza sul campo, quelle che dovrebbero agire maggiormente in termini di sicurezza e sanificazione degli ambienti?
Mah, direi che questa esperienza ci sta insegnando che ogni comparto e tutte le aree del pianeta debbano rivedere il proprio modello organizzativo. Tutti noi dobbiamo acquisire la consapevolezza che le attività di igienizzazione e di sanificazione meritano la giusta attenzione. Devono essere organizzate in maniera professionale. In questo periodo di emergenza ci siamo resi conto di quanto siano importanti anche le attività collaterali per il successo di un’organizzazione, cioè anche quelle di supporto alle attività core business dei clienti, particolarmente presso le strutture sanitarie.
Come vedete il futuro della vostra azienda? L’importanza di garantire un ambiente di lavoro salubre sarà determinante per ogni tipo di attività. Vedete crescere richieste e conoscenze in merito a questo tema?
Diverse analisi sostengono che, purtroppo, l’attuale emergenza sanitaria sarà durevole nel tempo anche quando la curva dei contagi inizierà a calare significativamente. A tal proposito, abbiamo effettuato investimenti importanti e a lungo termine, sia in formazione che in macchinari e attrezzature di ultima generazione altamente innovativi. Ciò ci permetterà di intervenire in maniera radicale e veloce, in modo da ridurre sia la carica microbica che quella virale del 90% circa, lasciando gli ambienti sicuri e salubri, sia per gli utenti che per i pazienti, nonché per i nostri operatori.
Sono misure impressionanti.
Queste misure adottate ci daranno la possibilità anche in futuro, di riuscire ad ottemperare alle richieste dei vari enti, sia in emergenza che nell’ordinario, andando a perfezionare e garantire una sanificazione completa di tutte le aree.
In questo periodo, ovviamente, le richieste di intervento sono notevolmente aumentate, sia da parte dei nostri attuali clienti sia da quelli potenziali.
Quali sono gli interventi più richiesti?
Le principali richieste riguardano principalmente interventi di igienizzazione e sanificazione straordinaria, anche in aree COVID dei diversi nosocomi e potenziamento delle attività di pulizia ordinaria in tutte le aree.
Per quanto concerne, invece, le richieste da parte di altri enti non clienti, sia pubblici che privati, riguardano interventi di igienizzazione e sanificazione di locali a seguito di casi COVID accertati successivamente, oppure interventi mirati al contenimento dell’infezione virale in maniera preventiva.