Diritti Lavoro

Nuove azioni di contrasto alla pirateria digitale

Vanno avanti le indagini di contrasto alla pirateria digitale attuata sfruttando la piattaforma Telegram di cui sono stati chiusi 300 canali. Apprezzamento della FIEG

La tutela del diritto d’autore e di chi lavora in ambito editoriale, direttamente o indirettamente, passa per il contrasto alla pirateria digitale e fortunatamente l’operazione avviata nello scorso mese di aprile che ha portato alla identificazione e perquisizione, in Puglia, Campania, Marche e Lazio, di otto soggetti di nazionalità italiana, a vario titolo coinvolti nella distribuzione illecita di giornali, riviste, libri, e-book continua con successo. Altri due soggetti erano già stati identificati e perquisiti, in Veneto e in Sicilia, nel mese di giugno. Le persone coinvolte rischiano di essere denunciate per il reato di ricettazione. Inoltre, la legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati (sequestro di pc, tablet, smartphone) oltre alla condanna al pagamento di multe ingenti e delle spese legali.

A Bari l’ultima azione di contrasto alla pirateria digitale
Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza emesso per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore (L. 633/41) nei confronti di persone che si sono introdotte nei sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri protetti da misure di sicurezza, hanno sottratto migliaia di file in formato PDF di tali beni tutelati dal diritto di autore e li hanno riversati illecitamente su numerosi “canali” – almeno 17 individuati sino ad oggi – della piattaforma di messaggistica istantanea denominata “Telegram”, permettendo così una capillare e abusiva diffusione in chiaro di migliaia di riviste, giornali e libri. L’azione di contrasto alla pirateria digitale è partita dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) presentata il 10 aprile 2020 all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM); l’authority aveva richiesto e auspicato l’intervento dell’Autorità giudiziaria per una più incisiva ed auspicabilmente definitiva azione di contrasto alla pirateria digitale. Le indagini proseguono per ricostruire l’illecito giro di affari e individuare gli autori del reato nonché le responsabilità penali delle società coinvolte.

Apprezzamento FIEG per le nuove azioni di contrasto alla pirateria digitale
“Esprimo il più profondo apprezzamento per gli ulteriori risultati di contrasto alla pirateria digitale conseguiti nell’ambito dell’indagine coordinata dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari: un segnale importante di sensibilità per il settore dell’editoria. Un impegno concreto nell’attività di protezione del diritto d’autore”. Così il Presidente della FIEG (Federazione italiana editori giornali), Andrea Riffeser Monti, ha commentato gli ultimi sviluppi dell’operazione.

Gli sviluppi dell’operazione di contrasto alla pirateria digitale
L’operazione, tuttora in corso, è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram: “ad oggi, sono oltre 300 i canali Telegram individuati e bloccati grazie al costante monitoraggio della Guardia di Finanza, cui la FIEG ha contribuito prestando la propria fattiva collaborazione” ha sottolineato Riffeser. “Auspichiamo che azioni come quella odierna possano aumentare il grado di consapevolezza e di sensibilità in quella vastissima platea di utenti/clienti che alimentano il mercato della pirateria editoriale, spesso ignorando i rischi giudiziari che corrono direttamente e gli ingenti danni economici che provocano all’industria dell’informazione, alla libertà di stampa”.

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