Marche, una Regione innovativa e tecnologica legata al territorio, in cui dal 2018, la Fondazione Cluster Marche spinge il motore economico. Ecco come
Insieme a Rosaria Ercoli, imprenditrice marchigiana e presidente della Fondazione Cluster Marche, cerchiamo di ripercorrere il cammino che ha portato all’istituzione di questa importante realtà.
La nascita della Fondazione Cluster Marche
“Il percorso ha visto prima la nascita delle quattro associazioni Cluster” spiega Ercoli. Ovvero:
- Marche Manufacturing su fabbrica intelligente, robotica, meccatronica, industria 4.0;
- e-Living su domotica, salute e benessere;
- Agrifood Marche su agroalimentare, certificazione dei prodotti;
- In-Marche su Made in Italy nei settori legno-arredo e calzatura.
“Nel 2018 nasce Fondazione Cluster Marche, sintesi dei Cluster Tecnologici Regionali e organo operativo e gestionale delle quattro aggregazioni pubblico-private che collaborano alla crescita del sistema produttivo regionale. Tratti essenziali sono stati: la spinta propulsiva, anche economica, della Regione Marche; la scelta precisa di fare sì che – a regime – il governo delle associazioni Cluster fosse in mano alle imprese”.
Presidente, quali sono gli obiettivi della Fondazione Cluster Marche?
“Era emerso il bisogno e lo spazio per un soggetto che si occupasse di innovazione con i seguenti obiettivi:
- essere un volano per lo sviluppo delle piccole e medie imprese locali coinvolgendo in particolare le imprese più piccole e tradizionalmente meno orientate verso la ricerca e l’innovazione;
- mettere a sistema le progettualità provenienti dal territorio, per convergerle sulle priorità individuate dalle strategie dell’innovazione regionale, favorendo la specializzazione di tutto il sistema, produttivo e scientifico, marchigiano.
Tale bisogno permane tuttora, anche se la crisi violenta ha fatto distogliere l’attenzione su aspetti strategici per un maggiore focus sul quotidiano”.
La pandemia ha influito sul modus operandi della Fondazione Cluster Marche?
“In piena pandemia non è facile parlare di innovazione con aziende che vivono difficoltà quotidiane su numerosi fronti. Ma c’è uno spiraglio di luce sul futuro della regione, dato dalla sua pluralità in termini settoriali, connessa ai segnali positivi che provengono dalla domanda riferita ad alcuni settori, come il farmaceutico e l’agri-food, che vedono presenze importanti nel territorio regionale.
Ci sono, però, anche settori in profonda crisi” sottolinea Rosaria Ercoli, “in alcuni casi antecedente l’inizio della pandemia, primo fra tutti quello delle pelli-calzature, per il quale nel dicembre 2018 è stata riconosciuta un’aria di crisi industriale complessa nel Fermano-Maceratese. Il lavoro della Fondazione include entrambe le situazioni, perché – come dimostrano alcuni casi di imprese di piccole dimensioni di settori tradizionali – l’innovazione può dare risposte utili per accedere a nuovi mercati e, nello stesso tempo, la crescita di alcuni settori può rappresentare un traino anche per quelli meno beneficiati dal trend positivo della domanda globale”.
Qual è il livello innovativo delle aziende marchigiane fortemente legate alla tradizione?
“Per l’Europa, le Marche sono una regione ‘innovatore moderato +’, con una crescita significativa dell’indicatore complessivo di performance rispetto al 2011 (+12,9%). Per l’Istat la Regione Marche è una regione debole per quanto riguarda la spesa totale in R&S, con un’incidenza sul Pil pari all’1,07% contro una media nazionale dell’1,43% e dell’1,57% delle regioni del Centro Italia. In questa apparente contraddizione si inserisce il lavoro della Fondazione Cluster Marche”.
Il futuro è sostenibile. Come le aziende del territorio marchigiano possono puntare a questo obiettivo all’insegna dell’innovazione?
“Il futuro è necessariamente sostenibile e l’innovazione può dare una mano importante in tal senso. Non a caso uno dei quattro ambiti dell’attuale Strategia per la Specializzazione Intelligente marchigiana è Manifattura Sostenibile. Che per le Marche significa, ad esempio, ecosostenibilità di prodotti e processi per i nuovi materiali, eco-design di fabbriche e sistemi di produzione, efficienza energetica, demanufacturing”. La Fondazione Cluster Marche è dunque un soggetto capace di coinvolgere le imprese, in particolare quelle più piccole e tradizionalmente meno orientate verso la ricerca e l’innovazione, per far comprendere la rilevanza di alcune scelte strategiche.
Industria 4.0 ed economia circolare: nelle Marche a che punto siamo?
Dal 2018 la Regione Marche ha promosso la nascita di piattaforme tecnologiche di ricerca collaborativa negli ambiti della specializzazione intelligente. Si tratta di progetti complessi, articolati su diverse linee d’azione. Le piattaforme sono quattro: tra queste, la prima è dedicata alla robotica Industria 4.0, la quarta e più recente si occupa di nuovi materiali ed economia circolare. Per le piattaforme la Fondazione si occupa di disseminare i risultati scientifici raggiunti nei progetti di R&S presso le imprese potenzialmente interessate a beneficiarne. Alle piattaforme si accompagnano diverse altre iniziative. Ne cito una che ha coinvolto direttamente la Fondazione: alcune importanti imprese marchigiane hanno stipulato accordi con il Ministero dello Sviluppo Economico per progettualità strategiche di ricerca e innovazione nell’ambito di Fabbrica Intelligente. La Fondazione, attraverso il Cluster Marche Manufacturing, ha fatto conoscere e promosso tali iniziative presso la Regione Marche, coinvolgendo la stessa nella valorizzazione dei progetti anche al fine di ottenere una ricaduta più ampia sul tessuto produttivo regionale.