Campagna antiviolenza Società

Orfani da femminicidio, l’altra faccia della violenza

Emergenza sociale, quella della violenza sulle donne per mano di uomini che dicevano di amarle, che genera un’altra, quella degli orfani da femminicidio

Sono tantissime le storie che si leggono e si ascoltano in questi giorni per via della Giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne del 25 novembre, ma bisogna considerare anche il dramma nel dramma, ovvero le seconde vittime di questi episodi, gli orfani da femminicidio. In questi casi riveste un ruolo importante l’associazionismo: le associazioni del terzo settore si dimostrano spesso capaci di fare rete e di supplire alle maglie larghe di uno Stato che non riesce sempre a supportare questi orfani e le loro famiglie nel modo capillare e integrale che sarebbe richiesto.

La violenza sulle donne fa vittime tutto l’anno
Se ne parla molto nel mese di novembre, perché in questo mese ricade la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ma non si riesce ancora a sconfiggere questo fenomeno poiché fa parte di un discorso più ampio che andrebbe, prima o poi, affrontato con forza: la cultura della sottomissione della donna, la separazione dei ruoli sociali, l’educazione familiare che riporta stereotipi di genere completamente errati e fuorvianti. Per questa ragione la violenza sulle donne è ancora oggi un’emergenza sociale e i fatti di cronaca che riempiono le cronache ormai quotidianamente lo confermano: su 295 omicidi volontari in Italia, 118 hanno come vittima una donna. Di queste 102 uccise in ambito familiare e affettivo e 70 per mano del partner o dell’ex. Come ha sottolineato Pietro Curzio, presidente della Cassazione, questo testimonia “un preoccupante aumento dei reati all’interno della famiglia ed è sintomo evidente di una tensione irrisolta nei rapporti di genere”.

Orfani da femminicidio, un fenomeno nascosto
Dramma nel dramma quello degli orfani a seguito dei femminicidi, perché se è una buona notizia che proprio nella settimana scorsa, il 24 novembre, sia stata approvata dal Senato, dopo il passaggio in Commissione Affari Costituzionali, l’istituzione di una commissione d’inchiesta bicamerale sul fenomeno, oggi il numero di questi orfani nel nostro Paese fa paura: almeno 2.000. Il dramma di queste bambine e bambini è doppio perché in molti casi la madre perisce per mano del padre, che sarà tradotto in carcere, e quindi si trovano in un colpo ad aver perso entrambi i genitori. Oltre a sopportare il carico psicologico che li segnerà a vita, sia che abbiano assistito – in molti casi è così – o meno alle violenze e all’omicidio.

presidente Raffaella Villa

Le associazioni impegnate contro la violenza
Evitare che ci siano orfani da femminicidio dovrebbe far parte delle politiche di qualsiasi Paese civile. Le associazioni promuovono con forza le azioni per contrastare la violenza di genere e quella sui minori, poiché questa violenza indiretta è proiettata su di loro soprattutto nel momento in cui il loro papà uccide la mamma. Tra le associazioni coinvolte in questa battaglia per i diritti dei più deboli, citiamo Cammino, la Camera nazionale avvocati per le persone, per i minorenni e per le famiglie (www.cammino.org), associazione riconosciuta dal Consiglio nazionale forense come associazione forense specialistica maggiormente rappresentativa dal 19 luglio 2013. Cammino promuove ogni azione utile al contrasto di qualsiasi atto di violenza di genere, che si traduca o provochi danni, sofferenze fisiche, sessuali, economiche o psicologiche. Il tema riguarda la più ampia questione dei diritti umani, concretizzandosi in un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza e alla rimozione di ogni forma di discriminazione. Non si ferma, soprattutto, l’azione sinergica di Cammino con tutti i livelli istituzionali, nella convinzione – sottolinea la nuova presidente nazionale di Cammino, l’avv. Raffaella Villa – “che solo un impegno corale conduce a politiche sempre più adeguate nel contrasto di ciò che rappresenta l’espressione più degradata del fallimento umano”.

Gli avvocati in difesa dei minorenni
Gli episodi di violenza che lasciano orfani da femminicidio sono diversi gli uni dagli altri ma accomunati dalla sensazione di impotenza, paura, frustrazione e abbandono trasmessa dai ricordi e dai racconti di quei bambini e di quegli adolescenti. Cammino è un’associazione di avvocati di diritto di famiglia che accanto allo svolgimento della loro professione scelgono di dedicare tempo ed energie all’obiettivo di un adeguamento del diritto che lo renda sempre più calzante per la tutela dei più vulnerabili, tra i quali i minori e gli orfani sono al primo posto. Un obiettivo perseguito attraverso attività di informazione puntuale e sensibilizzazione su questi temi tra le loro fila, di formazione adeguata e specializzata per gli operatori del diritto e di pungolo costante alle Istituzioni perché anche attraverso la legge si diano le risposte e soprattutto gli strumenti operativi che ancora mancano, sia nel contrasto alla violenza sulle donne sia su quelle che ne sono in molti casi le nefaste conseguenze sui loro familiari.

Intanto i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta
Come abbiamo detto un passo avanti intanto si è fatto, ovvero l’approvazione unanime dell’Aula del Senato per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere. Con 139 voti favorevoli e nessuno contrario né astenuto, si è dato un segnale importante, che testimonia una unità di vedute e di intenti, al di là di differenze politiche e ideologiche, su questa battaglia contro crimini odiosi, che è soprattutto una battaglia culturale. In attesa del via libera della Camera che ne sancirà l’inizio dell’attività, l’associazione Cammino plaude con noi a questo passo avanti verso il riconoscimento di pari diritti e dignità tra i due sessi. Speriamo che la Commissione svolga un rapido lavoro che porti a decisioni politiche determinanti, prima che altre violenze provochino morti femminili e orfani da femminicidio.

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