Salute e benessere Società

Il CREA migliora gli agrumi con nuove proprietà

La ricerca avanza e arricchisce gli agrumi con i composti antiossidanti bioattivi più importanti per la salute umana. Lo studio del CREA OFA

Pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Frontiers in Plant Science i risultati degli studi del CREA OFA (il centro di olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) relativi alla realizzazione di nuove varietà salutari di agrumi.

Un agrume, un concentrato di salute
Che gli agrumi facciano bene alla salute umana è cosa risaputa. Sono ricchi di vitamine di per sé ma se vi vengono aggiunte antocianine, ossia un gruppo di pigmenti rossi e blu estratti dalle piante noti per la loro azione antiossidante e antiaging e utili per la prevenzione di molte malattie, pensando a come da esse potrebbero poi nascere dei frutti contenenti licopene, ossia un carotenoide (anch’esso un gruppo di pigmenti di colore giallo-violetto) molto diffuso in natura e dalle ben note proprietà antiossidanti utili per combattere l’invecchiamento e le malattie cardiovascolari, risulta subito evidente il valore aggiunto per questa frutta. Ed è questo che ha portato il Centro OFA del CREA a realizzare per la prima volta delle nuove varietà particolarmente salutari di agrumi.

Gli agrumi arricchiti con antocianine
Gli studiosi hanno compreso che queste sostanze naturali che danno colorazione a molti fiori, essendo in grado di proteggere da numerose patologie – dalle cardiovascolari alle tumorali, dall’obesità al Parkinson – potevano essere usate per arricchire anche alcune varietà di agrumi e così hanno dato vita allo studio che ha portato a migliorare, pigmentandole e dunque rendendole anche più colorate, alcune varietà di arance, ovvero Tarocco e Sanguigno, e il citrange Carrizo (agrume chiaro e molto resistente al freddo). Ciò è avvenuto tramite la tecnica del genome editing che li renderà in grado le piante così innestate di produrre nel prossimo futuro frutti che conterranno anche licopene. Attraverso l’editing infatti è stato disattivato, cioè “spento”, il gene della beta ciclasi, responsabile della trasformazione del licopene in beta carotene (il metabolita che conferisce il classico colore arancione a frutta e verdura), consentendo quindi alle arance, già rosse per la presenza di antocianine, di accumulare nel prossimo futuro anche licopene.

I benefici per la salute umana
Gli agrumi hanno alti livelli di composti bioattivi, come antociani e carotenoidi (ad esempio, appunto, licopene), che svolgono attività preventiva nei riguardi di malattie cardiovascolari e tumorali. Gli antociani proteggono dalle malattie cardiovascolari, prevengono il cancro e ne inibiscono la crescita, contrastano l’obesità e il diabete di tipo 2 associati all’insulino-resistenza. Il licopene e altri carotenoidi riducono gli effetti negativi del cancro e delle malattie cardiovascolari, dei processi infiammatori e del morbo di Parkinson. Proprio per tali ragioni, la domanda di agrumi pigmentati contenente antociani e licopeni è in forte aumento.

L’originalità dello studio
A spiegare il valore innovativo dello studio è la coordinatrice Concetta Licciardello: “Questa è la prima volta in cui la ricerca ha utilizzato il genome editing per produrre varietà di agrumi con antociani e licopene nella loro polpa. Questi tratti, infatti, sono difficili da combinare attraverso approcci di miglioramento genetico tradizionali. Gli agrumi più diffusi e consumati presentano o l’uno o l’altro composto. Il genome editing negli agrumi, che ad oggi era stato utilizzato esclusivamente per introdurre resistenza contro la malattia del cancro degli agrumi nel pompelmo e nell’arancio dolce, è stato per la prima volta utilizzato per far sì che le arance con antocianine potessero produrre anche licopene. Il principale vantaggio delle nuove tecnologie di evoluzione assistita, quale il genome editing è utilizzare le ‘forbici molecolari’ intervenendo in un carattere senza alterare il background genetico di una varietà, rispettando pertanto le peculiarità del Made in Italy, come ad esempio le arance rosse”.

Insomma grandi passi avanti nel mondo della ricerca rispettosa della natura, sottolineando che queste ricerche nulla hanno a che vedere con gli OGM (peraltro vietati in Italia e nell’UE) ovvero gli organismi geneticamente modificati (mais, soia, colza e cotone) per conferire loro caratteristiche di resistenza a certi insetti e tolleranza ad alcuni erbicidi. Ciò debitamente evidenziato indichiamo il link allo studio pubblicato per chi volesse approfondire l’argomento:  https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpls.2022.975917/full

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