Lavoro Normative

Legge di bilancio 2023 i provvedimenti per i lavoratori

Da quota 103 all’Ape sociale, da opzione donna al reddito di cittadinanza tutti i provvedimenti per i lavoratori, le famiglie, i disoccupati e i pensionati presenti e futuri

Legge di Bilancio 2023, i provvedimenti per i lavoratori (e non solo) che coinvolgono l’Inps in un dossier.

Le novità previste dalla Legge di Bilancio 2023
La L. 197/2022, ovvero la cd. Legge di Bilancio 2023, consta di 21 articoli alcuni dei quali sono relativi a materie e attività di competenza dell’Inps.

I provvedimenti per i lavoratori. Quota 103
La prima novità contenuta che riguarda i lavoratori è la “Quota 103”, ovvero la pensione anticipata flessibile. Il provvedimento approvato prevede la possibilità di accesso alla pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi maturati entro la fine di quest’anno (ovvero entro il 31 dicembre 2023). La pensione dovrà essere in questo caso di massimo 2.818,65 euro al mese lordi. Quanti, pur potendo fruire di “quota 103”, decidessero di rimanere in servizio beneficeranno di una somma corrisposta direttamente in busta paga pari alla contribuzione normalmente a carico del lavoratore (9,19%). Viene, quindi, stabilito un esonero relativo al versamento da parte del datore di lavoro con la finalità di incentivare la prosecuzione dell’attività lavorativa (cd. “bonus Maroni”). Le modalità di attuazione saranno dettate da apposito decreto interministeriale.

Provvedimenti per i lavoratori. La proroga dell’Ape Sociale
La legge di bilancio ha confermato, fino al 31 dicembre 2023, la proroga dell’Ape Sociale – ovvero l’indennità a carico dello Stato corrisposta a chi abbia maturato 63 anni di età e un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni – fino al conseguimento dei requisiti pensionistici per la pensione di vecchiaia. Per poterne usufruire, i cittadini devono essere disoccupati, invalidi (con invalidità pari o superiore al 74%) o caregivers oppure devono svolgere mansioni gravose. Per le lavoratrici è prevista una riduzione dei requisiti contributivi pari a 12 mesi per ciascun figlio nel limite massimo di 2 anni. Dal 1° gennaio 2022, inoltre, per gli operai edili, come indicati nel CCNL per i dipendenti delle imprese edili ed affini, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito dell’anzianità contributiva è ridotto a 32 anni.

Le categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose
Le categorie professionali che svolgono “mansioni gravose” e che possono accedere all’Ape sociale – qualora abbiano 36 anni di contributi e svolgano tali attività da almeno 7 anni negli ultimi 10, ovvero almeno da 6 anni negli ultimi 7 – sono 23:

  • Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • Tecnici della salute;
  • Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • Operatori della cura estetica;
  • Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;
  • Artigiani, operai specializzati, agricoltori;
  • Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilate;
  • Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • Conduttori di mulini e impastatrici;
  • Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • Portantini e professioni assimilate;
  • Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

I provvedimenti per i lavoratori. Opzione donna
Riproposta la misura “Opzione donna”, il trattamento anticipato che prevede l’opzione al sistema contributivo, che potrà essere riconosciuta a quante, rivendicando un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, abbiano superato determinate soglie anagrafiche. Nel dettaglio:
–           58 anni per le lavoratrici con almeno due figli;
–           59 anni per le lavoratrici con un figlio;
–           60 anni per le lavoratrici senza figli.
Inoltre, le stesse potranno accedere all’opzione solo se si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • assistono, al momento della richiesta – e da almeno 6 mesi – il coniuge, parenti o affini con handicap in situazione di gravità;
  • hanno un’invalidità civile non inferiore al 74%;
  • sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per crisi aziendale. In quest’ultimo caso si applica il requisito anagrafico dei 58 anni.

I provvedimenti per i lavoratori, le decontribuzioni

I Contratti di Prestazione occasionale
Sul fronte delle Entrate, significative modifiche sono state stabilite al contratto di prestazione occasionale (CPO): in particolare è stato elevato per gli utilizzatori da 5.000 a 10.000 euro il limite generale dei compensi erogabili per le prestazioni. Il medesimo limite è stato elevato anche per il Libretto famiglia. Restano invece fermi a 5.000 euro il compenso massimo che può essere percepito da ciascun prestatore nel corso dell’anno civile (riferito alla totalità degli utilizzatori) e a 2.500 euro il limite di importo per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore. La Legge di bilancio 2023 stabilisce che può avere prestatori occasionali anche il datore che ha fino a 10 dipendenti a tempo indeterminato (prima il limite era di 5).

Modificata la prestazione occasionale in agricoltura
Del tutto modificata la disciplina delle prestazioni occasionali in agricoltura, che non verranno più gestite tramite piattaforma CPO, ma per le quali è prevista l’introduzione (in via sperimentale per il biennio 2023-2024) di forme semplificate di utilizzo di prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato, con diverse condizioni, tra cui un tetto di 45 giornate lavorative per ciascun lavoratore impiegato e l’appartenenza a particolari categorie soggettive, oltre a non essere stati occupati, ad eccezione dei pensionati, con rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nel triennio precedente.

Provvedimenti per i disoccupati, futuri lavoratori. Il Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza avrà un limite massimo di 7 mensilità per l’anno 2023 e ne è prevista l’abolizione dal 2024. I beneficiari tra i 18 e i 65 anni, tenuti alla stipula dei patti per il lavoro e dei patti per l’inclusione sociale e non altrimenti esonerati, saranno vincolati a un periodo di formazione obbligatorio di almeno sei mesi, pena la decadenza dal beneficio. Coloro che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico e hanno tra i 18 e i 29 anni analogamente potranno avere la prestazione solo frequentando i percorsi di istruzione funzionali all’adempimento dell’obbligo. Viene inoltre esplicitamente previsto che tutti i percettori siano impiegati nei Progetti Utili alla Collettività (PUC) organizzati dai Comuni e che, in caso di rifiuto della prima offerta lavorativa utile, scatti immediata la decadenza dalla prestazione. Per quanto attiene i titolari di Reddito di cittadinanza, l’erogazione della quota relativa al canone annuo previsto nel contratto di locazione non viene più assegnata al beneficiario ma corrisposta, fino a un massimo di 3.360 euro annui, direttamente al locatore. Il titolare di Reddito che sottoscriva contratti di lavoro a carattere stagionale o intermittente vedrà la compatibilità di tali contratti col beneficio assegnato, entro il limite massimo di 3.000 euro.

Provvedimenti per lavoratori e famiglie

Inclusione sociale
È rifinanziato il Bonus Psicologo, nel limite massimo di 1.500 euro a persona. Viene istituito, per i soggetti con ISEE fino a 15.000 euro, un fondo per la “Carta Risparmio Spesa” con una dotazione di 500 milioni di euro destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità secondo le indicazioni ministeriali che verranno fornite in corso d’anno circa criteri e modalità di utilizzo e le procedure di competenza dei Comuni di residenza. Un milione e mezzo di euro sarà invece destinato al Fondo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per fornire, con l’invenduto della distribuzione alimentare, pacchi alimentari ai soggetti in condizioni di povertà assoluta.

L’Assegno Unico Universale
A decorrere dal 1° gennaio 2023 l’Assegno Unico e Universale (AUU) sarà aumentato del 50% per il primo anno di vita dei figli e di un ulteriore 50% per i nuclei numerosi (minimo 3 figli) per ciascun figlio in età compresa tra 1 e 3 anni, con ISEE pari o inferiore a 40.000 euro. Al contempo è stata ribadita, a regime, l’equiparazione tra figlio minore e figlio maggiorenne disabile e a carico; equiparazione che sussiste anche tra figlio minore – a carico e disabile – e figlio di età inferiore a 21 anni, sempre disabile e a carico. Le famiglie con minori disabili vedranno prorogato anche l’importo aggiuntivo di 120 euro sull’assegno mensile, maggiorazione prevista per i nuclei con ISEE non superiore a 25.000 euro e percezione di ANF nel 2021. Aumenta, poi, del 50% la maggiorazione forfettaria prevista per i nuclei con 4 o più figli a carico.
Si segnala infine l’incremento dell’indennità di congedo parentale all’80% della retribuzione, rispetto al 30% finora vigente. Tale indennità può essere fruita dalla madre o dal padre, nel limite massimo di un mese, entro il sesto anno di vita del minore.

Provvedimenti per i lavoratori con disabilità

Lavoro agile o smart working
Dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 i lavoratori rientranti nelle situazioni di fragilità (DM 4 febbraio 2022) o affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità potranno accedere prioritariamente al lavoro agile. Lo “smart working” infatti sarà assicurato dal datore di lavoro anche attraverso l’adibizione a una mansione diversa da quella normalmente assegnata al soggetto senza alcuna decurtazione dalla retribuzione.

Assegni
Preservato il valore dell’assegno mensile percepito dai titolari delle indennità. A decorrere dal 1° gennaio 2023 gli importi delle borse di studio riconosciute agli universitari disabili vengono esclusi dai limiti reddituali collegati all’assegno mensile di assistenza riconosciuto agli invalidi civili parziali e totali, ai sordi, ai civili ciechi assoluti o parziali. L’esclusione si estende anche all’eventuale maggiorazione sociale di trattamenti pensionistici fruiti.

Provvedimenti per i lavoratori di imprese in crisi

Ammortizzatori sociali
È rifinanziato il Fondo sociale per occupazione e formazione e relativi utilizzi, un provvedimento destinato a garantire, per il 2023, 250 milioni di euro agli ammortizzatori. 70 milioni di euro, tra le risorse individuate, vengono indirizzate alle imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa per garantire un finanziamento di massimo 12 mesi per CIGS e mobilità in deroga. Tra le altre voci espressamente previste dal Legislatore si segnalano:
–          30 milioni di euro per il finanziamento dell’indennità onnicomprensiva “fermo pesca”;
–          10 milioni di euro per i dipendenti delle imprese operanti nel settore dei call center;
–          19 milioni di euro per l’integrazione salariale dei lavoratori Gruppo Ilva;
–          50 milioni di euro per sostenere le aziende in CIGS nella gestione degli esuberi di personale per cessazione di attività produttiva.

Sostegno temporaneo ai lavoratori dello spettacolo
È stato, inoltre, incrementato di 60 milioni di euro per il 2023 il “Fondo per il sostegno economico temporaneo (SET)” destinato ai lavoratori dello spettacolo per l’introduzione di un’indennità legata al carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative offerte dagli operatori del settore. Le risorse sono destinate ai lavoratori a tempo determinato, dipendenti o autonomi, che prestino attività artistica o tecnica, direttamente connessa con la produzione e la realizzazione di spettacoli nonché in favore dei lavoratori discontinui, dipendenti o autonomi, che prestino nel medesimo settore altre attività a tempo determinato (da individuarsi con apposito decreto ministeriale).

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