Lavoro Mestieri e professioni

Consulenti del lavoro in aumento

Sempre più centrali, per via delle complesse normative in vigore, i consulenti del lavoro nella vita delle imprese italiane

Sempre più richiesti i servizi dei consulenti del lavoro a causa delle complesse norme italiane in questo ambito, con una burocrazia ai limiti dell’impossibile. Per questa ragione il numero dei consulenti del lavoro è in costante aumento, come dimostra la ricerca dell’Ufficio Studi ordinistico. Sono 26.500 gli iscritti agli Ordini provinciali e circa l’80% delle imprese italiane si avvale delle loro prestazioni.

La professione del Consulente del lavoro
In occasione degli Stati Generali dei Consulenti del lavoro, evento organizzato per celebrare il 45imo anniversario della Legge istitutiva del loro Ordine (L. 12/1979), è stata presentata la ricerca della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro “La professione di Consulente del Lavoro nello scenario di mercato che cambia”. La ricerca mostra una crescita costante negli ultimi 5 anni del numero degli iscritti all’Ordine per via dell’alta domanda da parte delle aziende, che richiedono i loro servizi per l’amministrazione del personale e la consulenza giuridica e fiscale. In base ai risultati dell’indagine il rapporto professionale che si instaura tra imprenditori e consulenti del lavoro è basato sulla stima e la fiducia come dimostra anche la sua durata: il 53,4% degli imprenditori dichiara di avvalersi dello stesso professionista da oltre 10 anni e il 45,6% da oltre 15 anni. E con un livello di soddisfazione alto e molto alto, così valutato dal 92,8% degli intervistati.

I dati della ricerca
L’indagine è stata realizzata su un campione di 250 piccole e medie imprese per comprendere l’evoluzione del mercato dei servizi di consulenza del lavoro. I risultati emersi mostrano che l’offerta dei servizi professionali da parte dei consulenti del lavoro nel tempo si è diversificata seguendo le trasformazioni del mercato del lavoro e i cambiamenti delle norme sul lavoro e della sua organizzazione. Come sempre è l’amministrazione del personale il servizio professionale alla base dell’attività professionale del consulente del lavoro ma a questo si aggiunge oggigiorno la consulenza giuridica sui rapporti di lavoro (il 58,3% delle imprese interpella un consulente al riguardo) e la consulenza fiscale. Al quarto posto la consulenza in materia previdenziale (34,2% delle imprese), un ambito innovativo di attività al quale le imprese guardano con interesse sempre maggiore; seguono la sicurezza sul lavoro (20,2%) e la privacy (19,1%).

 

Le donne consulenti del lavoro
Il contributo più rilevante al ricambio generazionale all’interno della categoria dei consulenti del lavoro è dato dalle donne. Se si osserva infatti la distribuzione per classe d’età, sono proprio le donne a presentare un profilo decisamente più giovane: il 16,5% (contro il 13,4% degli uomini) ha meno di 41 anni e il 31,4% (contro il 27,3% degli uomini) ha tra i 51 e 50 anni. Complessivamente ha meno di 50 anni il 47,9% delle donne e il 40,7% degli uomini. Di contro tra questi ultimi, risulta molto più elevata la quota di over 60, pari al 30,2% (contro il 20% delle donne).

Le previsioni
Se la ricerca ha mostrato un mercato della consulenza del lavoro dinamico, altrettanto si prevede per il futuro prossimo per quanto riguarda la materia fiscale, al primo posto tra le aree di consulenza per cui le aziende prevedono un maggiore ricorso nei prossimi cinque anni (45,2%). A seguire, si collocano pari merito l’amministrazione del personale e la consulenza in materia finanziaria (rispettivamente 36,8% e 35,8% del campione); poco meno di un terzo segnala la consulenza giuridica sui rapporti di lavoro (31,2%) e quella economica (30,4%), mentre al sesto posto il 26,1% delle aziende indica la consulenza previdenziale.

Il commento dell’Ordine dei Consulenti del lavoro
“L’immagine del consulente che viene fuori dalle valutazioni tra le PMI è estremamente positiva” ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, Rosario De Luca. “Da gestori di adempimenti abbiamo assunto un ruolo consulenziale pieno, anche tramite funzioni nuove che si sono aggiunte a quelle che la Legge n. 12/79 ci attribuisce. Non è un caso infatti che oltre 10 milioni di cittadini italiani si rivolgano ai consulenti. Nei nostri studi sono gestiti circa otto milioni e cinquecentomila rapporti di lavoro e assistite oltre un milione e ottocentomila imprese. Una figura, quella del consulente del lavoro, che porta la propria competenza distintiva in ambito amministrativo sia lavoristico che fiscale e a cui vanno riconoscendosi via via sempre più elementi specifici di competenza sia sulle materie tradizionali che su quelle più innovative. A dimostrazione del percorso di crescita che negli anni è stato fatto”.

Il rapporto integrale si può leggere sul sito web dell’Ordine: https://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2023/FS/Rapporto_sulla_Professione_2024.pdf

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