Cosa prevedono i titolari delle imprese di Roma e provincia per il 2024? L’indagine della Camera di Commercio con i dati dell’Osservatorio
Divulgati i dati dell’Osservatorio istituito dalla Camera di Commercio di Roma sulle previsioni per il 2024 per le imprese di Roma e provincia.
Un 2023 che genera dubbi, un 2024 che genera speranze
Ciò che è accaduto durante lo scorso anno ha messo in allerta le imprese di Roma e provincia: la situazione economica instabile a causa dell’aumento dei prezzi causato dall’inflazione e dall’aumento dell’energia a causa della guerra in atto tra Russia e Ucraina, l’aumento dei tassi di interesse collegato alla situazione economica internazionale ha portato oltre la metà (53,4%) delle imprese di Roma e provincia a rinunciare ai propri progetti di investimento. Il 2024 però è l’anno in cui si dovranno attivare le opere relative al Pnrr (il nostro piano nazionale di ripresa e resilienza) e ci si dovrà preparare al Giubileo: questo porta il 38% degli imprenditori a sperare in un impatto favorevole sulla propria impresa e il 73,5% a pensare che ci sarà un impatto per lo sviluppo generale della città di Roma con ricadute positive un po’ in ogni settore.
Il 2024, un anno decisivo
Il presidente della CCIAA di Roma, Lorenzo Tagliavanti, pensa che il 2024 “sarà un anno decisivo per capire se il consolidamento economico in atto diventerà strutturale. Le condizioni affinché ciò si realizzi ci sono, anche se le tensioni geopolitiche restano una grande incognita”. In base alle rilevazioni il 2023 si presenta infatti come un anno di consolidamento dopo la crescita del 2022: le imprese si sono divise tra aumento, diminuzione e stabilità del fatturato ma ci si è preparati a un possibile aumento del lavoro, dal momento che sono state di più le imprese che hanno aumentato il numero dei dipendenti, durante il 2023, rispetto a chi si è trovato costretto a ridurre la forza lavoro. In base all’indagine realizzata a dicembre 2023 su 500 imprese di Roma e provincia, rappresentative del tessuto imprenditoriale del territorio, la metà di esse si aspetta un fatturato stabile nel 2024 e il 26% lo prevede in aumento. Solo una minoranza dunque teme un calo del fatturato.
I fattori che influenzano le imprese di Roma e provincia
Nella parte finale del 2023, nonostante il forte calo dei prezzi dei beni energetici, solo lo 0,9% delle imprese ha dichiarato di aver avuto costi dell’energia molto più bassi di inizio 2023; per il 15,2% c’è stata una leggera diminuzione ma per ben l’83,9% i costi sono rimasti stabili o in aumento (32,3% e 51,6% rispettivamente). E per quanto riguarda i propri dipendenti, più di un’impresa su 4 (il 27,4%) ha considerato l’aumento generale dei prezzi e ha concesso loro degli aumenti di stipendio e salario, maggiori rispetto al passato subendo così un aumento dei costi del personale.
L’aumento dei tassi di interesse ha frenato gli investimenti di più della metà delle imprese del campione durante il 2023 e per il 2024 oltre la metà delle aziende non prevede di farne né in digitalizzazione né per la sostenibilità ambientale nonostante le agevolazioni. Nel frattempo, continuando il trend di anni ed anni, a pesare sulla decisione di investimento è l’aumento dei costi di finanziamento, che nel 2023 ha portato il 53,4% delle imprese a rinunciarvi: il 52,5% inoltre dichiara una minore disponibilità delle banche a erogare credito nel 2023 rispetto al 2022.
Le attese per il 2024
Il 49,3% delle imprese prevede un fatturato stabile rispetto al 2023, il 26% in aumento e il 24,7% in diminuzione. Il 55,6% delle imprese non prevede investimenti in digitalizzazione nel 2024 e il 54,3% non prevede investimenti per la sostenibilità ambientale. Anche se per il 39,9% delle imprese l’accesso al credito non rappresenterà un problema nel 2024. Non la pensa così invece il 38,1% delle imprese di Roma e provincia, per il quale l’accesso al credito rappresenterà un problema nel 2024 come lo è stato nel 2023. Per il 17,9% delle imprese l’accesso al credito sarà più problematico nel 2024 rispetto al 2023. Non sono dunque così rosee le previsioni degli imprenditori della Capitale e dell’hinterland, considerando che, secondo la loro valutazione, è più positivo l’impatto del Pnrr e del Giubileo sullo sviluppo della città rispetto all’impatto che avranno sulla propria impresa. Anche se in realtà l’arrivo del denaro proveniente dall’estero farà aumentare quello in circolazione e dunque le spese che le persone sosterranno potranno aumentare e far aumentare le entrate di quasi tutte le attività imprenditoriali. Il 37,7% degli imprenditori ritiene che il Giubileo e il Pnrr avranno un impatto positivo sulla propria impresa (6,8% molto positivo, 30,9% positivo), a fronte di un 62,3% di imprese che, invece, dichiara di non aspettarsi un impatto positivo ma, contemporaneamente addirittura il 73,5% del campione si aspetta un impatto positivo per la città (26,9% molto positivo, 46,6% positivo) a fronte di un 26,5% di imprese che ritiene che nulla cambierà sostanzialmente. Probabilmente questo dipende dal ramo di attività in cui esercita l’impresa rispondente. Le risposte sono comunque contrastanti.
Il commento del presidente della CCIAA
“Il 2023 è stato un anno complesso sotto molti aspetti” afferma il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti. “Le forti tensioni geopolitiche, i dieci aumenti consecutivi dei tassi di interesse negli ultimi 17 mesi hanno messo a dura prova il tessuto produttivo della nostra città e non solo. Emblematico che oltre la metà delle imprese abbia rinunciato a progetti di investimento per il ‘caro-tassi’. Le imprese romane hanno comunque dimostrato una grande capacità di resilienza e di adattamento alle mutevoli e in gran parte imprevedibili condizioni economiche. Il 2024 sarà un anno fondamentale per capire se il sistema economico territoriale è in grado di proseguire il consolidamento avviato dopo la pandemia. I risultati della nostra indagine evidenziano proprio una situazione di attesa, con metà delle imprese che si aspettano un fatturato stabile, un quarto in aumento e un quarto in diminuzione. Mai come in questa fase lo sviluppo locale è legato a fattori esogeni che sfuggono al nostro controllo. Ma sono ottimista per l’anno che verrà: l’abbassamento dei prezzi dei beni energetici e il probabile allentamento della stretta monetaria sono elementi favorevoli per lo sviluppo; mamma soprattutto dovremo capitalizzare al massimo gli importanti investimenti del Pnrr e del Giubileo. Se riusciremo a centrare questi obiettivi, avremo posto le basi per una crescita strutturale e duratura”.