Imprenditoria Premi

Roma festeggia il successo delle imprenditrici

Nella giornata simbolica dell’8 marzo a Roma è stato celebrato il successo delle imprenditrici, con la premiazione del concorso Idea Innovativa

Nella giornata internazionale dei diritti delle donne, l’8 marzo 2024, la Camera di Commercio di Roma ha premiato le vincitrici dell’XI edizione del bando Idea Innovativa per ricordare non solo le conquiste in ambito lavorativo ma soprattutto il successo delle imprenditrici romane.

Le imprese femminili romane
Sono esattamente 97.136 le imprese femminili di Roma e provincia. I dati, al 31 dicembre 2023, fanno della Capitale la città a maggior tasso di femminizzazione imprenditoriale, la prima provincia italiana per numero di imprese a conduzione femminile. Un successo delle imprenditrici anche questo, a ben guardare, ma con molta strada da percorrere ancora, visto che comunque le imprese femminili sono il 21,8% delle totali. Il settore maggiormente scelto dalle donne che avviano un’impresa a Roma e provincia è il terziario: in 23.000 hanno scelto il commercio, in 10.000 il comparto alloggio e ristorazione. Ma i settori in cui è maggiore il rapporto tra imprese femminili e imprese totali sono quelli dei servizi per la persona (+ del 50%) e della sanità (+ del 33%). E ormai anche la forma societaria si è evoluta: molte donne hanno ormai optato per le società di capitali (48.501, il 49,9% delle imprese femminili) che le mette al riparo da eventuali perdite. Ricordiamo infatti che nelle imprese individuali in caso di perdite viene aggredito il capitale personale dell’imprenditrice, mentre in quelle di capitali in caso di perdite i creditori possono aggredire esclusivamente il capitale sottoscritto. Infine, un dato sull’inclusione: le imprenditrici nate all’estero sono quasi 15.000, il 15,4% delle imprese femminili romane.

Il successo delle imprenditrici romane “anziane”
Ad aprire l’evento sono stati gli interventi di due imprenditrici romane che hanno avuto successo in campi tradizionalmente maschili: Claudia Conversi e Anna Rita Rizzo, entrambe componenti del Consiglio della Camera di Commercio di Roma. La prima dal 1987 dirige l’impresa familiare (di terza generazione) di estrazione di travertino romano a Guidonia; la seconda da oltre 20 anni ha preso in mano l’azienda paterna (fondata nel 1959) di impiantistica termoidraulica.

Claudia Conversi

Claudia Conversi ha raccontato di essere entrata in azienda giovanissima perché in questo settore è importante fare esperienza sul campo per acquisire le competenze specifiche di un mestiere al 95% appannaggio maschile. La sua difficoltà è stata non solo superare lo stigma legato al genere e all’età ma soprattutto gestire un rapporto alla pari con i colleghi imprenditori. “Affermarmi con loro è stato arduo ma il punto di svolta l’ho avuto grazie all’associazionismo, che mi ha permesso di essere trattata da pari a pari dai colleghi uomini”. Claudia ricorda come sia stata l’intuizione della scomparsa Raffaella Alibrandi, fondatrice del comitato femminile plurale all’interno dell’allora unione degli industriali (UIR), che andò a “stanare” tutte le imprenditrici aderenti all’associazione, che fino ad allora non erano state valorizzate, per porle in evidenza alla pari dei colleghi uomini. Quando il presidente Abete ne fece un comitato strategico poi, si ebbe un’espansione straordinaria dei ruoli femminili all’interno dell’organizzazione.

Anna Rita Rizzo

Anche Anna Rita Rizzo concorda sul ruolo fondamentale dell’associazionismo. Lei, presidente di CNA impresa donna Lazio, è esempio di come l’appartenenza a un’organizzazione possa giocare un ruolo forte nell’impegno nei confronti delle colleghe imprenditrici. “Consiglio anche alle giovani di fare una vita attiva nelle associazioni” afferma e ricorda la decisione presa tanti anni fa di ereditare l’azienda paterna e guidarla da sola, perché i fratelli avevano già la propria attività e la misero in condizione di scegliere: “O vendiamo o prendi in mano tu l’azienda” le dissero. All’epoca aveva i figli adolescenti, una famiglia che la teneva impegnata molto ma non se la sentiva di abbandonare le 25 famiglie dei suoi dipendenti, facendo perdere il lavoro a tanti dipendenti, né di tradire gli sforzi di una vita fatti da suo padre, nominato cavaliere della Repubblica per il lavoro svolto. Quindi fece la sua scelta e si caricò della responsabilità di gestire un’azienda che già nel 1986 esportava all’estero. Il successo delle imprenditrici nasce dunque dalla forte volontà di mettersi in gioco, di farcela, di trovare un equilibrio tra le esigenze personali e lavorative.

Tagliavanti, Turci, Rizzo, Conversi

Paola Turci
Presente alla cerimonia anche la cantautrice Paola Turci, un’artista che ha voluto raccontare la sua storia fatta di difficoltà nell’inserirsi in un mondo lavorativo maschile, quello della musica. “Avevo appena 18 anni e mi presentai ai discografici che mi vedevano solo come una ragazza, quindi un’interprete e mi dicevano pensa a cantare, ti troviamo noi gli autori e i compositori. Ma non è così che si cresce. Io mi misi a studiare, volevo progredire, avevo la determinazione e la consapevolezza di essere in un mondo maschile, sentivo che c’era un respingimento”. Paola ricorda le battaglie per arrivare al festival di San Remo con una propria opera, Bambini, con la quale vinse. “Volevo affrontare temi etici che riguardano tutti” dice. E questo suo volere l’ha portata a una vittoria perché da quel momento c’è stato un punto di rottura con il passato: l’avvio a divenire la cantautrice di oggi, una storia che ricorda il successo delle imprenditrici che sono riunite in sala. Anche se Paola Turci non si è mai pensata come imprenditrice, sa che negli anni stava costruendo qualcosa, una sua indipendenza e affermazione. In un mondo del lavoro prettamente maschile perché “mancano, o ce ne sono pochissime, direttrici d’orchestra, produttori artistici, autrici. L’egemonia maschile è ancora forte” e conclude sottolineando le ingiustizie nel mondo del lavoro, che relegano le donne a svolgere i lavori ritenuti più adatti a loro dagli uomini; “ma non possono esserci disparità tra uomo e donna, perché le uniche differenze sono quelle biologiche”.

pres. L. Tagliavanti

Un’ingiustizia riparata
Il presidente della CCIAA di Roma, Lorenzo Tagliavanti, interviene partendo proprio dall’ingiustizia che persino la storiografia ha praticato nei confronti delle donne: “Quante donne sono state cancellate dai libri di storia?” e infatti è proprio facendo delle ricerche che la stessa Camera di Commercio ha scoperto che la prestigiosa e storica sede che le appartiene e in cui si sta svolgendo l’evento che celebra il successo delle imprenditrici, ha avuto per secoli il nome sbagliato. “Nel nostro piccolo abbiamo riparato a un’ingiustizia” spiega Tagliavanti. “Questo tempio, dedicato all’imperatore Adriano, un ottimo imperatore che ha pensato soprattutto alla cultura e allo sviluppo dei commerci e per questo indicato per una sede della nostra Camera di Commercio, in realtà non era dedicato solo a lui ma anche a Vibia Sabina, la cui famiglia era molto potente e lei stessa era stata attivissima e fondamentale per lo sviluppo dei commerci, anche più di Adriano. Dopo un certo periodo di tempo il suo nome è stato cancellato. Noi quindi lo abbiamo riportato in evidenza”. A Vibia Sabina è stato dunque riassegnato il posto d’onore che le compete e oggigiorno a Piazza di Pietra si trova il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, non più solo il Tempio di Adriano.

Il lavoro, strumento di emancipazione
Il presidente Tagliavanti ha ricordato come la giornata dell’8 marzo, nata in memoria di un momento tragico sul lavoro, rappresenti le conquiste femminili perché proprio il lavoro è uno strumento di emancipazione. “Tanto più per le imprenditrici, che hanno tante responsabilità: nei confronti dei dipendenti, dei fornitori, della PA… tanti passi avanti sono stati fatti in campo economico verso la giusta direzione ma siamo ancora lontani dalla meta” ha spiegato Tagliavanti seppur sottolineando come Roma sia la città con il maggior numero di imprenditrici anche in settori tradizionalmente maschili, come quello delle costruzioni, della metalmeccanica, dell’informatica. “Ed è compito della Camera di Commercio supportare queste donne, sostenere la nascita di nuove imprese con aiuti finanziari, formazione e premi come quello di oggi”.

Francesca Nardi – Spazio Libero

Le imprenditrici premiate
Sono state cinque le donne premiate, che hanno vinto l’XI edizione del Bando Idea Innovativa. Una targa che suggella il successo delle imprenditrici che hanno attuato progetti imprenditoriali innovativi. Progetti che spaziano dalla creazione di un nido e una scuola dell’infanzia capaci di attuare un bilinguismo con l’italiano e la lingua dei segni, allo sviluppo di nuovi percorsi turistico-culturali con un’innovativa visione della città in chiave femminile, una firma digitale per la verifica della originalità dei vini, l’ideazione di un videogioco manageriale per educare e divertire, fino a un’ardita ma affascinante fusione tra tradizioni culinarie e connettività digitale.

Vincitrice per “Nonna Nerina”

Queste le vincitrici dell’edizione 2023 del bando “Idea Innovativa”:

  • Il Girasole Srl, con il progetto “La scuola di tutti i bambini”;
  • Cooperativa sociale a responsabilità limitata Spazio Libero Onlus, con il progetto “Roma è Donna”;
  • Nonna Nerina Srl con il progetto “Nonna on air”;
  • Mad Pumpkins Srl start-up innovativa, con il progetto “Movierooms – Cinema Management”
  • Belonina Srl, con il progetto “Firma digitale delle bottiglie per la verifica di originalità dei vini”.

 

Vincitrice per “Il Girasole”
Alberta Parissi

Le conclusioni della Camera di Commercio
L’intervento conclusivo della giornata per festeggiare il successo delle imprenditrici è stato affidato ad Alberta Parissi, componente della Giunta della CCIAA di Roma, la quale ha sottolineato come la Camera di Commercio sia una guida e un sostegno per le imprenditrici “in uno scenario dove tutto cambia velocemente ma dove questo stesso contesto può anche offrire occasioni e nuove opportunità”. Parissi ha anche posto l’accento sul bando Idea Innovativa, che in tutte le sue edizioni ha consentito a più di 50 donne di avviare la propria attività, dando vita ai loro sogni. Nel parlare di sé e della sua storia, Alberta ha ricordato come la sua vita imprenditoriale sia iniziata nel 1970 e come sia stata affiancata dalla sua vita personale di madre prima e nonna poi e si è dichiarata “orgogliosa di aver dato il mio piccolo contributo allo sviluppo di questa città”. Non ha omesso una nota critica al contesto penalizzante per le donne riferendosi in particolare a quello creditizio: “ci sono tantissime donne che investono risorse proprie e della propria famiglia e si scontrano con l’ambiente creditizio, che dà sempre la precedenza agli uomini. Ma visto che l’8 marzo è una giornata che guarda anche al futuro il mio auspicio è che tante donne trovino nell’imprenditoria la loro strada”.

A farle da eco, le parole del presidente Tagliavanti: “L’imprenditoria femminile rappresenta una componente vitale e strategica del tessuto produttivo locale e nazionale e un percorso di crescita robusto e duraturo: è inimmaginabile senza un costante aumento delle imprese in rosa”.

Parissi, Turci, Rizzo

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