Una lunga storia di cooperazione democratica. Confcooperative celebra otto decenni al servizio del Paese e della libertà
80 anni con la forza della cooperazione democtratica segnano l’impegno costante di Confcooperative nella costruzione dell’Italia democratica. Fin dal 1945, infatti, l’associazione ha contribuito in modo decisivo alla rinascita sociale ed economica del Paese, affermando un modello d’impresa fondato su solidarietà, partecipazione e mutualità. Sette padri costituenti furono anche dirigenti cooperativi, confermando così la stretta connessione tra i valori della Costituzione e quelli della cooperazione.
Un modello economico alternativo
Fin dalla rifondazione postbellica, Confcooperative ha incarnato un’alternativa concreta all’impresa puramente privata o pubblica. In un mondo sempre più dominato dal profitto, infatti, l’impresa cooperativa risulta oggi ancora più urgente, come sottolinea la costituzionalista Melina Decaro. Essa rappresenta una risposta all’egoismo contemporaneo, rimettendo la persona – e non il denaro – al centro dell’economia.
Dalla teoria alla pratica
Nel corso di 80 anni, Confcooperative ha saputo trasformare i principi dell’articolo 45 della Costituzione in azione concreta. Attualmente, le cooperative rappresentano il 4% del PIL nazionale, senza delocalizzare. Anche nei momenti di crisi, esse hanno garantito sei milioni di posti di lavoro, sostenendo l’inclusione sociale, la solidarietà territoriale e la competitività etica.
Presenza capillare nei settori chiave
Le cooperative sociali offrono servizi di welfare a milioni di cittadini, mentre quelle sanitarie servono ben 7 milioni di italiani. Nel settore agroalimentare, invece, 1 prodotto su 4 del Made in Italy è frutto della cooperazione. In ambito finanziario, il sistema delle Banche di Credito Cooperativo assicura l’accesso al credito anche nelle aree più marginali, con 23 euro su 100 erogati proprio da queste realtà.
Guardando al futuro
Confcooperative continua a costruire il futuro attraverso nuove forme di mutualismo. Le cooperative di comunità, per esempio, rigenerano i borghi e le aree urbane degradate, mentre quelle abitative hanno già realizzato case per circa 1 milione di famiglie. L’esperienza cooperativa, dunque, non è solo memoria, ma progetto: un modello di democrazia economica vivo, concreto e fondamentale per affrontare le sfide di domani.
La cooperazione democratica diventa oggi il simbolo di un cammino collettivo, che ha fatto dell’equilibrio tra valori sociali ed efficacia economica il cuore della propria missione.