BOT,BTP

BTP Day e BOT day

Due iniziative promosse dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e da altri organismi finanziari da svolgersi lunedì 28 novembre e lunedì 12 dicembre in cui ogni cittadino italiano può acquistare i Buoni del Tesoro senza pagare spese né  commissioni. Scopo dell’iniziativa, come dichiara l’ABI, è “riaffermare la fiducia che gli italiani hanno nel loro Paese”

In un momento particolare, come quello che l’Italia sta attraversando a causa della necessità di rifinanziare il debito pubblico, per agevolare i cittadini a investire nei titoli di Stato, l’iniziativa del 28 novembre, basata su un progetto del Corriere della Sera, è relativa al “secondario” ovvero all’acquisto di titoli già in circolazione, mentre quella del 12 dicembre è relativa ai titoli di nuova emissione, in particolare i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro).

Le banche che aderiscono all’iniziativa consentiranno ai propri clienti – che siano privati cittadini o imprese – ad acquistare i titoli pubblici senza pagare commissioni né altri tipi di spesa per l’operazione. Naturalmente gli oneri fiscali relativi all’apertura del deposito titoli sono da pagare, a meno che non lo si abbia già, nel qual caso non c’è proprio alcuna spesa.
Sono esclusi solo gli acquirenti istituzionali.
A questa iniziativa sottoscritta dall’ABI hanno aderito anche AIAF (Associazione Italiana degli Analisti Finanziari), ASSIOM FOREX (The financial markets association of Italy – associazione degli operatori dei mercati finanziari) e ASSOSIM (Associazione italiana intermediari mobiliari).

I titoli acquistabili

In particolare questo lunedì si potranno comprare titoli emessi in passato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che circolano sul mercato tra investitori e intermediari. I titoli che si possono acquistare sia tramite banca che intermediari sono: i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), i CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon), i CCT E CCTEU (Certificati di Credito del Tesoro), i BTP€i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea) e tutti i titoli di Stato italiani emessi sui mercati esteri.
I mercati sui quali circolano i titoli già emessi sono il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) gestito da Borsa italiana SpA, il TLX, l’Hi-MTF. Vi si può accedere tramite un intermediario finanziario che può essere una banca o un’altra organizzazione tra quelle sopracitate che hanno aderito all’iniziativa. Questi titoli sono immessi sul mercato proprio per dare modo ai possessori di venderli prima della scadenza, naturalmente ai prezzi di mercato.
Titoli di stato, grafico andamento

Lo scarto d’emissione è la differenza tra 100 e il prezzo di emissione del titolo

  • I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli a breve termine, ovvero con durata non superiore
    a un anno, privi di cedole; il rendimento infatti è dato tutto dallo scarto d’emissione.
  • I Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) sono titoli a 24 mesi privi di cedole.
  • I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono titoli caratterizzati da cedole fisse semestrali e offrono
    la possibilità di scegliere tra le seguenti durate: 3, 5, 10, 15 e 30 anni.
  • I Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTP€i) sono titoli con durata a
    5 e 10 anni che garantiscono una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi in Europa.
    Ciò significa che sia il capitale rimborsato a scadenza, sia le cedole semestrali di questi titoli sono rivalutati in base all’andamento dell’inflazione europea.
  • I Certificati di Credito del Tesoro (CCT) hanno una durata di 7 anni e cedole variabili semestrali,
    legate al rendimento dei BOT a 6 mesi più una maggiorazione.
  • I Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor sono titoli a tasso variabile che, essendo indicizzati, offrono un’ulteriore opportunità di protezione per gli investitori.

Per saperne di più sui titoli del debito pubblico, alleghiamo in fondo all’articolo le linee guida del dipartimento del Tesoro per il 2011.

Come comprare i titoli Bot, Btp

Per effettuare i suoi acquisti, il cliente può rivolgersi alla sua banca come sempre, chiedendole prima per sicurezza se aderisce all’iniziativa, dal momento che l’adesione è volontaria. Alleghiamo all’articolo l’elenco delle banche aderenti aggiornato al 25 novembre devoluto dall’ABI. Si ricorda che non si pagherà nulla per l’operazione di compravendita, ma se non si ha un conto titoli in quanto non si è mai operato in questo settore, si dovranno pagare le spese per la loro detenzione (il cosiddetto dossier titoli), come per tutti i titoli, compresi quelli azionari. Nel caso di un “neofita” delle operazioni su titoli, egli dovrà sottoscrivere con la banca il contratto per la custodia e l’amministrazione dei titoli stessi. La banca di conseguenza provvederà ad effettuare tutte le operazioni relative al possesso del titolo come ad esempio la riscossione della cedola interessi dal Ministero accreditandola direttamente sul conto corrente del beneficiario. Per questo servizio la banca richiede un piccolo contributo mentre si informa che allo Stato occorre versare un’imposta di bollo e sugli interessi percepiti si applica un’imposta con aliquota fissa del 12,5% sulla cedola.

Nel momento in cui si acquista un titolo di Stato, si diventa finanziatori dello Stato e dunque suoi creditori. Alla scadenza del titolo, lo Stato rimborserà l’intero capitale, mentre allo stacco di ogni cedola sempre lo Stato pagherà gli interessi. Se si mantiene il titolo fino alla sua scadenza, allora non si potrà perdere nulla, ma i titoli possono anche essere messi in vendita prima della scadenza, sul mercato dei privati. In questo caso si potrebbe incorrere in qualche perdita, in quanto il prezzo di contrattazione su un mercato libero può non corrispondere a quello di sottoscrizione o di acquisto.

debito pubblico

Scopo di tutta l’iniziativa come abbiamo detto è dare un segnale forte ai mercati della fiducia che gli investitori hanno nel proprio Paese. Come abbiamo visto, quando i titoli sono poco richiesti, lo Stato non riesce a coprire i propri debiti e mostra a tutto il mondo le proprie difficoltà economiche e il basso livello di fiducia che risparmiatori e investitori hanno nei suoi confronti. Ciò provoca ripercussioni a livello internazionale, come quelle cui abbiamo assistito e stiamo assistendo in questo periodo.
Raccogliere fondi dai risparmiatori significa anche avere risorse da investire nell’economia reale, ovvero direttamente alle imprese e ai cittadini attraverso le diverse politiche di supporto all’imprenditoria e alla società in genere.

Il BOT day del 12 dicembre

L’iniziativa del 12 dicembre è stata lanciata specificamente dall’ABI, per dar modo a cittadini e imprese di sottoscrivere i nuovi titoli che verranno emessi in quella data, e precisamente i Buoni Ordinari del Tesoro, a zero spese e commissioni.
I titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze saranno messi all’asta e pertanto vanno prenotati. Non è detto che tutti i titoli prenotati vengano poi acquistati in quanto ciò dipende dal numero delle richieste.
La prenotazione può essere fatta a partire da oggi fino all’11 dicembre (che però cade di domenica e per di più in un periodo particolare, vista anche la festività dell’8 dicembre), naturalmente l’ordine di prenotazione è importante per avere maggiori possibilità di aggiudicarsi l’asta. Il prezzo al quale vengono aggiudicati è quello dato dalla media ponderata delle richieste. Le banche sono a conoscenza delle variazioni di prezzo momento per momento.
I BOT di nuova emissione del 12 dicembre saranno di durata annuale, con scadenza il giorno 14 dicembre 2012.
Per questa operazione i clienti delle banche aderenti all’iniziativa non dovranno pagare le commissioni, che sarebbero state di 30 centesimi ogni 100 euro di capitale sottoscritto.

10 informazioni utili a tutela dei cittadini che investono in titoli di Stato

Si tratta di un decalogo emesso con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze: 10 norme per la
trasparenza per il collocamento presso il pubblico dei titoli di Stato, ossia di BOT, CTZ, CCT e
BTP.  Ogni intermediario e banca deve seguirlo alla lettera, ma lo pubblichiamo affinché l’investitore possa capire se il proprio intermediario si sta comportando correttamente, fermo restando che nel caso dell’iniziativa BTP Day e BOT day non si pagheranno spese e commissioni come descritto in precedenza. Abbiamo tratto il decalogo dal sito del Dipartimento del Tesoro.

1. SPESE DI GESTIONE: Le spese che il cliente paga per la gestione ed amministrazione del
deposito bancario in cui detiene i titoli di Stato non possono superare i 10 euro a
semestre. Si tratta dunque di un “tetto” massimo, non di una cifra fissa, e nulla quindi vieta
all’intermediario di proporre al cliente spese più basse. Attenzione: il “tetto” è valido a
prescindere dalla quantità, data di scadenza e dalla tipologia dei titoli di Stato posseduti, ma
non è valido se il deposito contiene titoli diversi dai titoli di Stato. L’indicazione del livello
di spese semestrali applicato deve essere inoltre pubblicizzato adeguatamente nei locali della
banca o dell’intermediario finanziario e deve comparire nelle comunicazioni periodiche che
la clientela riceve via posta.

2. TITOLI IN SCADENZA: Vi sta per scadere un titolo di Stato? Lo vorreste rinnovare?
Niente paura, il vostro intermediario deve informarvi con largo anticipo della imminente
scadenza del titolo e del termine entro il quale dovete prenotare per reinvestire in titoli di
Stato.

3. INFORMAZIONI SULLE ASTE: In banca dovete trovare esposte, ben visibili, le date in
cui si svolgono le aste delle diverse tipologie di titoli di Stato e, soprattutto, le date entro le
quali è possibile prenotarsi per sottoscriverli. Essendo, dunque, informato dettagliatamente,
il cliente può effettuare più agevolmente e consapevolmente le scelte di investimento.

4. GIORNI VALUTA: Per i titoli di Stato che staccano cedola (CCT e BTP) gli accrediti delle
somme relative alle cedole devono essere effettuati con la stessa valuta riportata dal decreto
di emissione per i relativi pagamenti. Lo stesso vale per il rimborso del capitale di un titolo
scaduto. Facciamo un esempio: se un BTP scade il 15 marzo 2005, l’importo rimborsato
deve essere accreditato sul conto del cliente obbligatoriamente con valuta 15/03/2005, non
un giorno dopo.

5. PREZZO BOT: Il prezzo a cui sottoscrivete il BOT è quello “medio ponderato” risultante
dall’asta. Questo prezzo deve essere pubblicizzato dagli intermediari nei locali aperti al
pubblico; gli avvisi devono essere costantemente aggiornati e contenere anche indicazione
del tasso di rendimento lordo a scadenza.

6. COMMISSIONI SUI BOT: Se sottoscrivete BOT ricordate: non esistono commissioni
fisse per la sottoscrizione. Il Ministero si è anche qui limitato a fissare i “tetti” massimi:
l’intermediario potrà farvi pagare per ogni 100 euro di capitale sottoscritto fino a: 5, 10, 20 e
30 centesimi a seconda della scadenza del BOT (rispettivamente: durata inferiore o pari a 80
giorni, tra 81 e 170 giorni, tra 171 e 330 giorni, pari o oltre 331 giorni).

7. COMUNICAZIONI SUI BOT: Quando ricevete la comunicazione di avvenuto acquisto di
BOT fate attenzione, perché essa deve indicare, oltre al capitale nominale dei titoli
sottoscritti, anche: prezzo medio ponderato dell’asta, ritenuta fiscale pagata sugli interessi
(sia in percentuale, sia in valore assoluto), commissione eventualmente applicata (sia in
percentuale, sia in valore assoluto), prezzo totale di vendita (comprensivo di ritenuta ed
eventuale commissione) ed il corrispondente tasso di rendimento annuo.

8. NESSUNA COMMISSIONE PER CTZ, CCT E BTP: Attenzione: se invece sottoscrivete
gli altri titoli di Stato diversi dai BOT, ossia CTZ, CCT e BTP, non dovete pagare nessuna
commissione. Infatti, a pagare le commissioni alle banche collocatrici ci ha già pensato
l’emittente, cioè il Ministero. Questo vale anche se il vostro intermediario non ha partecipato
direttamente all’asta.

9. PREZZO CTZ, CCT E BTP: Come per i BOT, anche per CTZ, CCT e BTP il prezzo di
aggiudicazione deve essere pubblicizzato adeguatamente dagli intermediari nei locali aperti
al pubblico e la comunicazione dell’avvenuta assegnazione deve indicare ogni dettaglio dei
titoli sottoscritti: prezzo di aggiudicazione, prezzo di aggiudicazione al netto dell’imposta
fiscale, dietimi di interesse netti, prezzo totale di vendita e corrispondente tasso di
rendimento annuo.

10. TASSAZIONE DEI TITOLI: Il rendimento dei titoli di Stato è soggetto all’aliquota fiscale
del 12,5%. La ritenuta è applicata al momento dell’acquisto per i BOT e al rimborso per gli
altri titoli. Qualunque tipo di tassa o imposta applicata al vostro deposito o conto corrente
bancario deve indicare esplicitamente l’articolo di legge a cui si riferisce. Le operazioni di
sottoscrizione in asta dei titoli di Stato non sono soggette ad alcuna imposta o commissione,
al di fuori di quelle per i BOT specificate in questo decalogo

Allegati

pdf Elenco-banche-aderenti-al-BTP-DAY.pdf
pdf Linee-Guida-Titoli-di-Stato-2011.pdf

Potrebbe interessarti