Opportunità

Un anno di opportunità lavorative per i giovani toscani

Enrico Rossi

Un anno di opportunità lavorative per i giovani toscani

Il bilancio di un anno di attività del progetto GiovaniSì, voluto dalla Regione Toscana, è stato presentato al Commissario europeo Laszlo Andor. 6.500 giovani hanno usufruito delle opportunità offerte e molti ancora potranno farlo

Tirocinanti retribuiti per la prima volta, nuove imprenditrici ed imprenditori, studenti con borse di studio per la formazione all’estero, nuovi titolari di aziende agricole: i primi risultati del progetto, sul quale la Regione ha investito oltre 300 milioni di euro, sono stati presentati dal Presidente Rossi al Commissario Andor, responsabile dell’Occupazione, degli Affari sociali e dell’Integrazione dell’UE.

Un progetto in totale accordo con le politiche europee sui giovani. Questo è tanto per cominciare GiovaniSì, un’opportunità per i toscani delle nuove generazioni di inserirsi nell’ambiente lavorativo e divenire autonomi (tra l’altro anche grazie ai contributi previsti dal progetto per affittare una propria abitazione).
Senza avere la pretesa di risolvere tutti i problemi dei giovani, come ha affermato il Presidente della Regione Toscana, GiovaniSì “si pone l’obiettivo di offrire loro diverse opportunità per realizzare i loro progetti. Oggi più che mai la Toscana ha bisogno di correre più velocemente e in questo senso sarà decisivo il contributo di giovani che, grazie anche a queste azioni, possano rendersi più autonomi, più attivi, più dinamici, più presenti nella vita sociale e economica”.

Il progetto è partito a giugno dello scorso anno, ed intende portare a termine alcune azioni specifiche di cui le principali sono le seguenti:

Tirocini

 

Commissario AndorUn cofinanziamento a cura della Regione per offrire ai giovani la possibilità di prepararsi al mondo del lavoro con un’adeguata formazione. Per pagare i tirocinanti lo “stipendio” mensile di 500 euro, la Regione contribuisce con 300 euro, il resto spetta all’impresa.La durata, varia a seconda del profilo professionale e va da un minimo di 2 fino a un massimo di 6 mesi (per i soggetti disabili il tirocinio può essere esteso fino a 24 mesi). Si segnala che ci sono percorsi paralleli che riguardano i tirocini legati al praticantato per le professioni autonome e tirocini curriculari che si effettuano presso le Università.
Le imprese inserite nel database di Giovanisì sono oltre 1.100, gli ordini professionali 44, le università coinvolte 7.
Finora sono stati 1.515 i tirocini ammessi.

Imprenditoria giovanile

La nuova legge sull’imprenditoria giovanile ha allargato la sfera delle attività per cui chiedere il finanziamento: ora possono partecipare non solo le imprese ad alto contenuto tecnologico, come era previsto in passato, ma anche altre tipologie imprenditoriali.
Per accedere ai finanziamenti i giovani devono avere un’età compresa fra i 18 e i 40 anni.
Finora sono state 281 le domande di finanziamento pervenute, per una richiesta di oltre 20 milioni di investimento.
I settori più richiesti sono stati quelli del commercio, dei servizi e dell’industria.

Una nota particolare è quella relativa al comparto agricolo: qui sono state ben 634 le domande pervenute. Probabilmente perché in questo comparto esiste, nell’ambito del PSR (Piano di sviluppo rurale), la possibilità di accedere sia a un premio a fondo perduto (sino a 40mila euro) sia a un prestito garantito. In pratica con i 70 milioni di euro disponibili, si attiverà un investimento di 112 milioni di euro.

Mobilità per completare studi e formazione

La Regione Toscana finanzia borse di studio e voucher per giovani. Il contributo medio per ogni studente è di 5mila euro che il giovane potrà spendere per aumentare la propria formazione e per specializzarsi.
Finora hanno usufruito dei finanziamenti 500 giovani.

Casa

Non si tratta di “mammoni” ma di giovani che non hanno denaro a sufficienza per andare a vivere da soli. Questa la considerazione sintetica che ha portato la Regione a valutare l’offerta di un contributo per pagare l’affitto di un proprio appartamento: un passo importante verso l’autonomia dei giovani.
La prima azione prevista dal progetto è quella di dare un contributo mensile per il pagamento dell’affitto che varia a seconda del reddito e tiene conto della presenza o meno di figli e del loro numero. Il contributo parte da 150 euro e arriva a 350 euro, corrisposti per 3 anni.
Si accede a questo particolare contributo attraverso un bando. Il primo bando si è chiuso con 1.011 domande ammesse, che coinvolgono più di 1.500 giovani (fasce d’età 25-29 e 30-34 anni).

Servizio civile

Per il servizio civile – che, oltre agli ambiti previsti a livello nazionale, prevede progetti in campi come la sanità, l’ambiente, l’istruzione, la cultura, l’aiuto alla persona, la protezione civile, l’immigrazione, la tutela dei consumatori, le pari opportunità, il commercio equo e solidale, la cooperazione internazionale – è previsto un contributo individuale di 433 euro al mese per un anno.
Finora oltre 2mila giovani hanno deciso di vivere questa esperienza.

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