Qualche donna in più comporrà il Consiglio dei Ministri
Erano ben poche nel precedente Governo, ma in quello attuale se ne contano 7 su 23. Un po’ di più, ma ancora non a livello paritario.
I ministeri con portafoglio assegnati alle donne sono però ben 5, su 12 e in particolare: Affari Esteri (a Emma Bonino); Giustizia (ad Anna Maria Cancellieri); Politiche agricole, alimentari e forestali (a Nunzia Di Girolamo); Istruzione, università e ricerca (a Maria Chiara Carrozza); Salute (a Beatrice Lorenzin).
Vediamo tutte le cariche e gli incarichi del nuovo Governo, che ha appena giurato:
Presidente del Consiglio
Enrico Letta
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e Segretario del Consiglio dei Ministri
Filippo Patroni Griffi
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno
Angelino Alfano
Ministri senza portafoglio
Affari Europei
Enzo Moavero Milanesi
Affari Regionali e autonomie
Graziano Del Rio
Coesione Territoriale
Carlo Trigilia
Rapporti con il Parlamento e coordinamento attività di governo
Dario Franceschini
Riforme Costituzionali
Gaetano Quagliariello
Integrazione
Cecile Kyenge
Pari opportunità, sport e politiche giovanili
Josefa Idem
Pubblica Amministrazione e semplificazione
Gianpiero D’Alia
Ministri con portafoglio
Affari Esteri
Emma Bonino
Giustizia
Anna Maria Cancellieri
Difesa
Mario Mauro
Economia e Finanze
Fabrizio Saccomanni
Sviluppo economico
Flavio Zanonato
Infrastrutture e trasporti
Maurizio Lupi
Politiche agricole, alimentari e forestali
Nunzia Di Girolamo
Ambiente, tutela del territorio e del mare
Andrea Orlando
Lavoro e politiche sociali
Enrico Giovannini
Istruzione, università e ricerca
Maria Chiara Carrozza
Beni, attività culturali e turismo
Massimo Bray
Salute
Beatrice Lorenzin.
Il giuramento e il passaggio di consegne tra il Presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, e l’attuale, Enrico Letta, è stato effettuato il 28 aprile, giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. E sembrerà una strana coincidenza ma proprio in quel giorno due carabinieri sono rimasti feriti durante l’esercizio sul luogo di lavoro (in questo caso proprio il Parlamento) colpiti da colpi di pistola sparati da un uomo che a causa della crisi e delle cattive scelte della politica aveva perso dapprima il lavoro, poi la casa e la famiglia. Un uomo disperato come tanti che ha compiuto un gesto estremo – lo ricordiamo – come tanti, che si sono suicidati per gli stessi motivi.
Non si può che sperare che l’attuale Governo riesca a comprendere immediatamente lo stato gravissimo in cui versa la popolazione italiana, tartassata e stremata, portata sull’orlo del baratro da scelte errate. E che agisca di conseguenza: velocemente e fortemente.