Centinaia di milioni di euro alla Toscana da destinare alle aziende
Il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) è stato rifinanziato e alla Toscana sono stati destinati 800 milioni di euro, tra quota dell’Unione Europea, quota statale e quota regionale. A queste risorse se ne dovranno aggiungere altre, provenienti dagli altri partner pubblici e privati
Aggiungendo le risorse destinate al FSE (Fondo Sociale Europeo) le casse toscane potranno contare su 1 miliardo e 500 milioni di euro nel prossimo periodo settennale (2014-2020). Vediamo come verranno utilizzate.
Nella discussione apertasi il 22 gennaio tra istituzioni e parti sociali per definire il POR (Programma Operativo Regionale) del prossimo periodo di programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, l’assessore regionale alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha spiegato che i settori ai quali verranno assegnati le risorse dovranno essere quelli indicati dalle politiche regionali ma anche dai partner e dai territori. In particolare, “sarà destinato alla crescita del sistema produttivo regionale il 60% delle risorse che il FESR destinerà alla Toscana negli anni 2014-2020. Il 39% sarà concentrato sugli obiettivi di ricerca, sviluppo e innovazione. E, ancora, il 28% andrà a interventi per l’ambiente e il territorio e l’8% ad interventi per le città”.
La Regione ha intenzione di far ripartire l’economia toscana soprattutto mediante i processi di innovazione che le aziende potranno avviare. Per questa ragione verrà destinato il 16% del Fondo (150 milioni di euro) alle PMI. A questo importo verrà aggiunto quanto previsto specificamente per l’innovazione del sistema produttivo delle Piccole e Medie Imprese.
Tra risorse europee e statali però la Toscana avrà 60 milioni di euro in meno rispetto al precedente periodo. Come ha spiegato l’assessore Simoncini, si tratta di “una decurtazione non pesante, che la Regione cercherà di compensare con proprie risorse. Intanto, dal suo bilancio sono stati individuati 82 milioni grazie ai quali si anticiperanno le risorse che poi dovranno arrivare dall’Unione Europea, quel tanto da consentire la copertura dei primi bandi, previsti già per la prossima primavera”.
Quanto al quadro nazionale, durante l’incontro con le parti sociali Simoncini ha ricordato che, se è stato chiarito l’aspetto finanziario, restano de definire alcuni passaggi, in particolare quelli relativi ai Programmi operativi nazionali come quelli sulla Garanzia Giovani e le Città metropolitane.