Imprenditoria femminile

Nelle Marche è “rosa” un’impresa su quattro

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woman-at-workSecondo un recente studio condotto da CNA Marche sono oltre 42 mila le imprese marchigiane guidate da donne
di Catiuscia Ceccarelli

In quattro anni, tra il 2009 e il 2013, il sistema produttivo marchigiano ha registrato un calo di 2.054 imprese, passando da 177.771 a 175.617 aziende iscritte alle Camere di Commercio. Sono invece aumentate, secondo i dati forniti dal centro studi della CNA Marche, le imprese al femminile. Nello stesso periodo di tempo preso in esame, si e’ passati da 42.415 aziende guidate da donne a 42.603.

Sembra essere riscontrato nel mondo dei giovani imprenditori un peso maggiore della componente femminile.
Su 16.476 aziende marchigiane dirette da imprenditori under 35, quelle con alla guida una giovane donna, sono 4.790, pari al 29,1% del totale. Dati importanti e rassicuranti, elaborati da CNA Impresa Donna e dal Gruppo Donne Impresa di Confartigianato Marche.
In un clima socioeconomico di grande difficoltà per il nostro Paese, in cui purtroppo emerge anche la criticità del sistema produttivo marchigiano, con la chiusura di aziende e la perdita del posto di lavoro per numerosi, troppi lavoratori, le donne non si arrendono. Può apparire strano che in un Paese come l’Italia, in cui le donne fanno più fatica degli uomini a trovare un lavoro e mantenerlo, siano proprio loro – le donne appunto – a combattere e a vincere. Partono da zero, forti delle loro idee. Se necessario, un lavoro se lo inventano, riuscendo a conquistare spazi importanti nei settori in grado di riconoscere e premiare le loro capacità innovative.

Lo scarso peso delle donne nell’economia italiana, un tempo identificato come una debolezza sociale, sembra essere una storia lontana. Oggi più che mai è un punto di forza. Le donne hanno dalla loro la capacità di reinventarsi, sono un vero e proprio giacimento di risorse, preziose in questi ultimi anni di crisi.
L’Italia è un Paese di donne imprenditrici e sulle Marche soffia un vento rosa, portatore sano di crescita economica. I numeri parlano chiaro e stupiscono.

Se le imprese “rosa” calano in settori tradizionalmente femminili come l’abbigliamento, sono sempre di più le donne marchigiane alla guida di imprese in settori tipicamente maschili, come l’edilizia, l’impiantistica, il calzaturiero. In crescita anche i bar, i ristoranti e le attività legate al turismo gestiti da donne, così come le attività immobiliari, i servizi finanziari, di direzione aziendale, le attività professionali e i servizi alla persona.
In forte calo, invece la presenza delle donne nelle imprese agricole.

Complessivamente nelle Marche ogni quattro imprese, una ha una donna al comando (il 24,3 %) e in alcuni particolari settori, come quello della sanità e dei servizi alla persona, ormai un’impresa su due è “rosa”.

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