Eventi socio-culturali

La Città delle donne: una guida digitale nata a Bologna

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Obiettivo? Far emergere realtà imprenditoriali e dare consigli. In agenda altre località italiane

di Paola Paolicelli

Chissà quante volte avremmo voluto dei suggerimenti per orientarci nelle città in cui viviamo o, addirittura, darne a chi ne faceva richiesta, ma non sempre siamo state messe nella condizione di farlo, perchè la nostra volontà non trovava dei canali concreti di attuazione.

La possibilità di creare uno spazio di incontro e di confronto non è più un pensiero astratto, ma si traduce nella “Città delle donne”, progetto ideato da Emanuela Vita, dell’Agenzia editoriale omonima.
La Città delle donne è una guida digitale che crea un collante tra la creatività, in particolar modo quella femminile, ed i luoghi descritti. “Il tutto ha avuto inizio già un anno e mezzo fa” ci racconta Emanuela “grazie alla collaborazione del Comune di Bologna nell’ambito del Bando dell’Agenda digitale. La pagina è strutturata per alimentare un dialogo tra il territorio d’origine, il punto di vista e la biografia di una donna che lo osserva; ogni commento, postato su di un format, darà poi, ad altri utenti,la possibilità di interagire e di esprimere il proprio personalissimo pensiero”.

Prosegue Emanuela Vita: “la Città delle donne nasce da una riflessione sulle città e raccoglie, poi, diversi percorsi lavorativi: vuole sollecitare delle riflessioni sulla contemporaneità dei luoghi in cui viviamo e mettere in luce realtà – anche imprenditoriali – che, altrimenti, rimarrebbero nell’ombra.
Mi piace sottolineare che ogni territorio è un mondo a sé e presenta delle caratteristiche differenti: a Milano, ad esempio, c’è la comune necessità di pronunciarsi rispetto ai bisogni reali, strizzando l’occhio ad eventi e fatti futuri; Bologna, invece, è più orientata al presente ed è un contesto molto operoso”.

Grazie all’esistenza della rete è possibile aprire una finestra su di un mondo che è in continua evoluzione, e che è oggetto delle valutazioni di testimoni non più passivi, ma attivi.

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