Studi e ricerche

Ricerca e Imprese: una collaborazione per crescere

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Un confronto tra aziende, enti di ricerca e università presso il CNR si è svolto a Roma il 1° ottobre per stabilire nuove strategie di collaborazione

In Italia, a tutt’oggi, nemmeno il 10% delle aziende è attiva nella ricerca. Le nuove misure legislative però offrono delle facilitazioni alle imprese che attivano una collaborazione con università ed istituti di ricerca. Il CNR ha riunito al tavolo di confronto vari stakeholder allo scopo di promuovere la tutela e la valorizzazione di oltre 300 brevetti, sostenendo la collaborazione, l’internazionalizzazione e la stipula di accordi con imprese e associazioni. Il dibattito è stato organizzato in particolare dalla struttura Valorizzazione della ricerca dell’Ente e ad aprire il meeting, dal titolo ‘Nuove opportunità di collaborazione tra ricerca e impresa. Il Cnr, un protagonista per l’innovazione e per la valorizzazione delle conoscenze’, dopo i saluti del presidente Luigi Nicolais, è stato Raffaele Brancati, presidente del centro studi Monitoraggio economia e territorio.

Brancati ha parlato di “un sistema fortemente eterogeneo, in cui l’articolazione della domanda delle imprese presenta differenze molto marcate. Alcune non hanno mai fatto ricerca e intendono avviarla, altre vogliono irrobustire le attività innovative, c’è chi svolge ricerca e intende affacciarsi sui mercati internazionali, chi vuole investire in Ricerca e sviluppo (R&S) per consolidare le proprie posizioni competitive”.
Ma come agiscono le imprese italiane che hanno un settore dedicato a Ricerca e Sviluppo? A partire dal dato di fatto che sono ancora troppo poche quelle che fanno ricerca (9% del totale), un quarto di queste agisce attraverso rapporti con università, centri di ricerca e altre imprese, dunque con consulenze esterne, “ma incontrando difficoltà a interagire con i centri di ricerca più sofisticati: l’accessibilità al credito, in particolare, rappresenta un ostacolo ancora forte”.
Ci sono anche imprese che si affacciano per la prima volta a questo tipo di investimenti e attività, e solitamente hanno una dimensione piccola (PMI), con un numero medio di 12 addetti.

In questo contesto – segnato però da sostanziali novità normative che sono state illustrate da MISE (Ministero dello Sviluppo economico) e dal MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – il CNR gioca un ruolo di primo piano.
“Il Cnr con i suoi sette Dipartimenti possiede un portafoglio di circa 450 titoli attivi, tre quarti dei quali consistenti in brevetti concessi o richiesti: sempre tre brevetti su quattro godono di tutela all’estero e circa un quarto è interessato da concreti processi di valorizzazione, che hanno portato ad una crescita dei ritorni economici del 30% nell’ultimo anno”, ha spiegato Alberto Silvani, responsabile della Struttura valorizzazione della ricerca del Cnr.

Giovanni De Simone, responsabile degli Accordi e delle partecipazioni societarie dell’Ente, ha aggiunto: “oltre 1.600 partner, la maggioranza dei quali imprese, collaborano con il Cnr attraverso accordi e partecipazioni, spesso anticipando contratti che generano innovazione, contribuendo a creare un contesto favorevole su cui innestare i nuovi strumenti di incentivazione”.

Secondo il direttore generale Paolo Annunziato, “le nuove opportunità offerte dagli strumenti attivati in queste settimane dal Mise – incentivi fiscali, contributo ai brevetti, ‘patent-box’- e più in generale dall’azione di governo in materia di ricerca e innovazione trovano quindi nel Cnr un terreno favorevole, sia rispetto ai contratti di ricerca e di trasferimento tecnologico, già cresciuti negli ultimi anni, sia nei confronti degli accordi e della presenza attiva nelle società partecipate, senza dimenticare il fenomeno delle società spin off, sempre di più indirizzate verso una voluta selezione ex-ante che privilegi le effettive possibilità di successo nella valorizzazione delle tecnologie possedute e degli asset immateriali, Infatti lo sforzo resta quello di favorire effettive occasioni di incontro, come avvenuto con il Patto con Confindustria, nei cui eventi sono state coinvolte 1.200 aziende”.

Accanto agli strumenti già attivi in questo ambito presso la Struttura valorizzazione della ricerca per agevolare il trasferimento delle tecnologie dell’Ente verso le imprese, e alle azioni di promozione che vedono, ad esempio, il Cnr coordinare il Consorzio Lazio Sardegna operante nella rete europea Enterprise Europe Network (Een), è stato presentato il Cnr Innovation Mall, una piattaforma attraverso cui imprese e stakeholder sottometteranno i propri problemi tecnologici ai quali la rete scientifica del Cnr può rispondere fornendo soluzioni innovative, aumentando così l’efficacia nelle azioni di trasferimento. Illustrata dal responsabile Andrea Viticoli, la piattaforma è risultata tra i progetti vincitori del Premio per l’Innovazione Cnr del 2013 e sarà operativa a partire dal 2016.

(D.M.)

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