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Firmato accordo UE – Cina per indicazioni geografiche europee

bresaola mortadella salame

Il 6 novembre 2019 l’Unione Europea e la Cina hanno firmato un accordo che riconosce e tutela 100 indicazioni geografiche tipiche, tra le quali 25 relative a prodotti italiani

Una grande opportunità di business su un mercato in forte crescita; un accordo storico che avvia una fase importante per il Made in Italy del settore agroalimentare. Si tratta del primo traguardo di un negoziato aperto nel 2006 e che “in una fase di crescenti tensioni commerciali” come afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti “dimostra come gli accordi internazionali, opportunamente ponderati e basati su condizioni di reciprocità, possano essere di interesse e beneficio per entrambe le parti”. Infatti, mentre la Cina proteggerà da imitazioni e usurpazioni 100 indicazioni geografiche europee (IG) nel suo Paese, altrettanto farà l’Europa per 100 IG cinesi nell’UE. Questo accordo storico dovrebbe determinare vantaggi commerciali reciproci e una domanda di prodotti di elevata qualità da entrambe le parti.

Phil Hogan, commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: “I prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perché si fidano dell’origine e dell’autenticità di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori. L’accordo dimostra il nostro impegno a collaborare strettamente con i partner commerciali di tutto il mondo, come la Cina. Si tratta di una vittoria per tutti in quanto rafforza le relazioni commerciali, apportando benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti.”

Con un volume che ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro nei 12 mesi tra settembre 2018 e agosto 2019, per l’UE la Cina è la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari nonché la seconda destinazione delle esportazioni di prodotti protetti come indicazioni geografiche (di cui costituiscono il 9% del valore) che comprendono vini, prodotti agroalimentari e bevande spiritose.

Il mercato cinese, con una classe media in aumento che apprezza i prodotti europei autentici, iconici e di alta qualità, ha un potenziale di crescita elevato per le bevande e i prodotti alimentari europei e vanta inoltre un proprio sistema di indicazioni geografiche consolidato, con specialità che, grazie a questo accordo, i consumatori europei potranno ora esplorare ulteriormente.

L’elenco UE delle IG da proteggere in Cina comprende prodotti quali Cava, Champagne, Feta, Irish whiskey, Münchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto, Prosciutto di Parma e Queso Manchego. Tra i prodotti cinesi nell’elenco vi sono ad esempio Pixian Dou Ban (Pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (Tè bianco Anji), Panjin Da Mi (Riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (Zenzero Anqiu).

Tra i fornitori europei della Repubblica Popolare Cinese, l’Italia si trova al quarto posto, con un valore dell’export pari a 440 milioni di euro annui. In particolare, la Cina richiede vini e spumanti italiani (per 127 milioni di euro nel 2018) e il trend è in crescita.

Con la firma del 6 novembre si apre la tutela di 25 prodotti italiani a indicazione geografica protetta, ovvero:
1. Aceto balsamico di Modena
2. Asiago Cheese
3. Asti Wines
4. Barbaresco Wines
5. Bardolino Superiore Wines
6. Barolo Wines
7. Brachetto d’Acqui Wines
8. Bresaola della Valtellina Meat products (cooked, salted, smoked, etc.)
9. Brunello di Montalcino Wines
10. Chianti Wines
11. Conegliano – Valdobbiadene – Prosecco Wines
12. Dolcetto d’Alba Wines
13. Franciacorta Wines
14. Gorgonzola Cheese
15. Grana Padano Cheese
16. Grappa Spirit
17. Montepulciano d’Abruzzo Wines
18. Mozzarella di Bufala Campana Cheese
19. Parmigiano Reggiano Cheese
20. Pecorino Romano Cheese
21. Prosciutto di Parma Meat products (cooked, salted, smoked, etc.) – Hams
22. Prosciutto di San Daniele Meat products (cooked, salted, smoked, etc.) – Hams
23. Soave Wines
24. Taleggio Cheese
25. Vino nobile di Montepulciano Toscano/Toscana Wines

L’accordo dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2020 e, 4 anni dopo la sua entrata in vigore, l’ambito di applicazione dell’accordo sarà esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per parte. Per queste denominazioni si dovrà seguire la stessa procedura usata per le 100 già comprese nell’accordo (ad esempio valutazione e pubblicazione per osservazioni).

La cooperazione UE-Cina in materia di indicazioni geografiche è iniziata oltre un decennio fa (nel 2006) e nel 2012, con la registrazione e la protezione di dieci indicazioni geografiche di entrambe le parti, ha posto le basi della cooperazione odierna.

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