Imprenditoria Made in Italy

40a assemblea nazionale di Confcooperative

“Costruttori di bene comune” è il titolo della 40a assemblea nazionale di Confcooperative che si è svolta a Roma il 6 ottobre 2020 all’auditorium del Massimo

In occasione della 40a assemblea nazionale di Confcooperative dal titolo Costruttori di bene comune è stato confermato Maurizio Gardini alla guida dell’organizzazione per il quadriennio 2020-2024.

Assemblea nazionale di Confcooperative “Costruttori di bene comune”
All’assemblea nazionale di Confcooperative è intervenuto il presidente del consiglio Giuseppe Conte, le ministre delle infrastrutture, Paola De Micheli, e delle politiche agricole, Teresa Bellanova. La relazione del presidente Gardini è stata preceduta dagli interventi del presidente e del copresidente dell’Alleanza delle cooperative Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone mentre Marco Frey ha presentato il bilancio sociale dell’organizzazione.
Ampio spazio è stato dato agli argomenti: innovazione, fiscalità, sostenibilità, Green Deal, lavoro e digitalizzazione, sinonimo di economia giusta, equa e solidale.

Indicatori del quadro economico globale
Il “vaccino” del sistema imprenditoriale italiano è rappresentato da innovazione, sostenibilità ambientale ed export. Da questa considerazione Gardini è partito per accennare poi alle criticità che minano l’economia globale ed investono il nostro Paese. Il Fondo monetario internazionale (FMI) stima una riduzione del Pil mondiale del 5% nel 2020 e un rimbalzo del 5,4% nel 2021 con una perdita di 13 trilioni di dollari e un calo dell’export del 12% che produrrà una recessione del 6%. La Banca Mondiale ha evidenziato che la pandemia determinerà 100 milioni di nuovi poveri mentre l’Istat ha misurato un crollo del 40% dell’occupazione giovanile, cui si aggiungono disuguaglianze territoriali e di genere che, unite ai cambiamenti climatici, produrranno effetti negativi sulla vita delle popolazioni.

Assemblea nazionale di Confcooperative, la visione di costruttori di bene comune
Confcooperative con 18 mila cooperative, 3 milioni di soci, 531 mila occupati e un fatturato di 81 miliardi di euro può proporre soluzioni per rilanciare il Paese: ad esempio riducendo il cuneo fiscale per liberare risorse per le imprese lasciando più soldi in tasca ai lavoratori. “In Italia” dice Gardini “ci sono 3 milioni di lavoratori in nero, 2,8 milioni di working poor e 6 milioni di pensionati poverissimi tra 20/30 anni”. Occorre dire stop alla burocrazia che pesa sulle imprese 31 miliardi di euro, semplificare il codice degli appalti e regolarizzare i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione. Per riattivare l’economia è necessario: lo sblocco dei cantieri al Sud, isolati per la mancanza di trasporti; connessione digitale; messa in sicurezza del territorio; investire in formazione di qualità per raggiungere Francia e Germania.

Intervento del presidente Gardini alla 40ima assemblea nazionale di Confcooperative
“Lavoro dignitoso, tutela del territorio, valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, patrimonio culturale, riqualificazione urbana, welfare, tutela della famiglia, promozione dell’autoimprenditorialità e innovazione sono valori propri della cooperazione” ha precisato Gardini. Occorre attivarsi sui corpi intermedi in grado di soddisfare le istanze degli associati con l’interesse generale. “Ora” ricorda Gardini “i fondi ci sono, basta indirizzarli in progetti lungimiranti e la cooperazione può definire le linee di indirizzo per aiutare il paese. Cooperative, Terzo settore, associazioni datoriali e sindacati devono avere una visione unitaria per rappresentare chi oggi è debole focalizzandosi sul tema del lavoro dignitoso, obiettivo dell’agenda 2030”. Negli ultimi 25 anni l’età media dei lavoratori italiani è salita da 38 a 44 anni, dato che deve spingere verso politiche attive affinché le imprese generino occupazione stabile e la cooperazione sostiene l’imprenditoria sociale e civile. “Le filiere agroalimentari” ha avvisato “vanno sostenute sul territorio come le esportazioni del made in Italy essere innovatrici di processi.

Assemblea nazionale di Confcooperative, Costruttori di bene comune per la società
Altro asset della cooperazione è una visione di assistenza primaria di sanità, un network di servizi a misura delle comunità. Confcooperative propone modelli di cura per la vecchiaia non autosufficiente strutturando un reticolo assistenziale domiciliare nazionale, una regia unica in cui regioni e Terzo settore possano coesistere in forma di rete d’impresa. Infine Gardini chiede che il Governo negozi in Europa nuove regole sulle politiche agricole per promuovere il Made in Italy, concluda la riforma del Terzo settore con il nuovo regime fiscale e finanzi risorse per il servizio civile, che con 50 mila volontari rappresenta un’opportunità d’inserimento nel mondo del lavoro.

Intervento del presidente Conte alla 40a assemblea nazionale di Confcooperative
Il premier Giuseppe Conte ha ricordato che il movimento cooperativo italiano storicamente ha percorso la strada della tutela del lavoro, della salute e della coesione contribuendo alla crescita del Paese e nel periodo sanitario è stata in prima linea diventando simbolo di resistenza al Covid19. “Le sfide che il Paese deve affrontare sono tante ma ci sono opportunità, come riscrivere le regole dell’economia spostando il baricentro sulla salute, sulla povertà diffusa, sull’ambiente e sui beni comuni, abbracciando un’economia integrale a servizio della società e delle persone”. Questa trasformazione la definisce una “rivoluzione pacifica e gentile” che deve cambiare il rapporto tra economia e mercato. Tra le priorità c’è assicurare stabilità nei redditi e nell’occupazione e i governi devono adottare strumenti affinché si realizzi questo cambiamento. “L’Europa” ha sottolineato “ha abbandonato la strada dell’austerità mettendo a disposizione 209 miliardi di euro per investimenti in riforme strutturali orientandosi verso un modello di sviluppo green, sostenibile e digitale”.

Conte all’assemblea nazionale di Confcooperative
Un’altra opportunità – ha continuato il presidente Conte nel suo intervento – è ripensare le regole delle politiche pubbliche mettendo in sicurezza la scuola, dotarsi di una pubblica amministrazione snella ed un territorio più resiliente rispetto alle catastrofi naturali. In sintesi occorre definire un piano nazionale di ripresa e resilienza basato su una programmazione pubblica sugli investimenti e contemporaneamente trasformare il tessuto produttivo riformando giustizia, sanità, welfare e politiche sul lavoro. In questa direzione vanno gli investimenti strutturali delle piccole e medie cooperative con la riduzione del costo del lavoro del 30% e sgravi per le imprese che operano al sud, favorire il digitale e la transizione 4.0. Tra gli interventi verrà dato spazio alla cooperazione e alle politiche a sostegno dell’innovazione della filiera agroalimentare, a progetti per la riqualificazione urbana per contrastare lo spopolamento nelle aree interne cablando il territorio italiano. Altre risorse saranno liberate a tutela del Made in Italy e al potenziamento del servizio civile universale per l’assistenza alla persona. Sono già state identificate aree di intervento e una struttura ad hoc per assicurare l’attuazione del piano.

Il coinvolgimento di Confcooperative nell’azione di Governo
Il Governo – ha concluso il presidente Conte – non opererà da solo ma coinvolgerà le migliori energie del Paese, compresa Confcooperative con la sua esperienza. Altra sfida è ripensare al rapporto tra Stato, mercato e mondo della cooperazione. Il Governo intende promuovere e tutelare il modello cooperativo mutualistico sano e nella cabina di regia del terzo settore ha già preso l’impegno di estendere a tutti gli enti no profit misure per il sostegno finanziario alle imprese accelerando l’erogazione del 5 per 1.000 sbloccando i pagamenti dei progetti in corso. Un altro impegno sarà completare l’iter della riforma del Terzo settore coordinata da un comitato di esperti sulla terza economia; il sottosegretario Di Piazza avrà il compito di portare alla luce le imprese di comunità.

Infrastrutture a beneficio di comunità, imprese e territori
La ministra De Micheli ha spiegato che parte delle opere pubbliche sono ferme per l’assenza di una decisione politica e la mancanza di avviare sui territori una discussione che riguardi progetti, modalità realizzative e impatti ambientali sull’opera finita. Queste criticità inducono ad una consapevolezza sulle comunità che pongono la questione su quali opere debbano essere avviate, per questo il Ministero ha costruito dei misuratori per verificare se quell’opera aumenta la qualità della vita delle persone investendo sull’alta velocità e sul trasporto delle merci su ferro. In questa direzione va il potenziamento ferroviario che dal Centro Nord sarà rafforzato al Sud mettendo in campo un piano di rammendo delle infrastrutture esistenti investendo in sicurezza e sbloccando cantieri per 3 miliardi di euro. La ministra ha fatto poi alcune considerazioni riguardo il documento dell’Italia veloce, che è la visione dell’Italia di domani sul piano infrastrutturale. “L’Italia del 2030” ha concluso “con la realizzazione di 200 miliardi di opere, 130 miliardi finanziati con risorse italiane ed europee (recovery fund e piano 2021-2026), offrirà un Paese intermodale per i passeggeri, spostando le persone dal traffico veicolare a quello su ferro con un effetto competitivo sulle imprese”.

Il futuro strategico delle politiche agricole ed alimentari
Nel proprio intervento durante la 40a assemblea nazionale di Confcooperative, la ministra Teresa Bellanova ha definito il settore agroalimentare la “filiera della vita” che, dal campo al mare alla tavola, riveste un ruolo strategico che in questi mesi ha garantito cibo, servizi e solidarietà. Le parole d’ordine sono resilienza, futuro, ripartenza, sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori, soprattutto per il moltiplicarsi delle fragilità e per le nuove generazioni. “Il Governo per le attuali criticità” ha commentato la ministra “ha deciso di estendere il bonus per le attività turistiche al catering per eventi e ai ristoranti per gli alberghi. Viene poi stanziato un fondo di 20 milioni di euro per interventi destinati ai produttori di quarta gamma (verdure e ortofrutta freschi che rappresentano il 90% della produzione nazionale del settore) rifinanziando il fondo di solidarietà finalizzato al ristoro dei danni subiti dalle imprese agricole colpite dalle gelate”.

L’intervento della Ministra Bellanova alla 40a assemblea nazionale di Confcooperative
“In tutti questi mesi” ha spiegato la ministra “sono stati messi in campo 2,5 miliardi di euro sostenendo la competitività, tutelando il lavoro per difendere la ripresa agroalimentare e le imprese del settore. Si continua ad investire sui contratti di filiera per l’equilibrio della catena del valore erogando fondi per le cooperative agricole, alle medie e piccole imprese”. L’agroalimentare sarà più presente nell’export per contrastare l’Italian sounding, che pesa 100 miliardi l’anno a fronte di un export che vale 44 miliardi di euro. “Oggi” ha concluso “abbiamo le risorse del recovery plan e i fondi strutturali: dobbiamo spenderli individuando i punti nevralgici nei quali ogni investimento deve produrre ricchezza e nuove opportunità di lavoro”. Quattro macro obiettivi sono in agenda di governo: rafforzamento della competitività del sistema alimentare, produzione di fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni con il biometano, costruzione di parchi agri-solari e prevenzione del rischio idrogeologico.

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