Ambiente Imprenditoria

Etica, sostenibilità ed economia circolare

Con Impresa Donna di Confesercenti, un webinar dal titolo “Etica, sostenibilità ed economia circolare: nuovi modelli di business per un nuovo consumatore”

Si è tenuto online, in collaborazione con Retail Hub, il webinar dal titolo “Etica, sostenibilità ed economia circolare: nuovi modelli di business per un nuovo consumatore”, promosso da Impresa Donna di Confesercenti. Parterre d’eccezione per raccontare come le imprese al femminile e le libere professioniste guardano al futuro unendo etica e sostenibilità, due concetti importanti in grado di convivere nel fare impresa.

Il webinar su Etica, sostenibilità ed economia circolare
Coordinati dalla giornalista Catia Acquesta, gli interventi sono stati tutti meritevoli di attenzione. Ad aprire i lavori, Anna Maria Crispino, Presidente Impresa Donna che ha sottolineato l’impegno della Confesercenti nell’indirizzare la vita delle aziende verso uno sviluppo sostenibile. Questa via era già in programma per molti imprenditori e imprenditrici, ma “la pandemia” spiega Crispino “ha accelerato le scelte aziendali verso una produzione più sostenibile. Da questo punto di vista, anche il consumatore starà più attento a queste problematiche”.

Le esperienze delle imprenditrici
Interessanti e arricchenti le testimonianze dirette di imprenditrici che hanno virato la loro azienda sposando etica e sostenibilità. Tra queste, Giusy Bettoni, fondatrice di C.L.A.S.S. Creativity, Lifestyle and Sustainable Synergy. Al centro della sua realtà vi è la creatività a 360 gradi con valori che dal mercato arrivano al consumatore finale. Per una scelta consapevole all’insegna del design che si sposa con l’innovazione e la responsabilità. Il tutto, spiega Bettoni, con una sinergia sostenibile. “La pandemia è un momento tragico, ma che dà una grande spinta alla reazione e alla resilienza”.
Barbara Cimmino, CSR Director Inticom Spa, ha riportato il caso Yamamay. Come la moda unisce etica e sostenibilità. “Per l’azienda” ha affermato “è una responsabilità sociale”. Per il mondo del retail, il caso Yamamay del Gruppo Pianoforte, che comprende anche il brand Carpisa, è un esempio possibile di sostenibilità ed è fattibile anche dal punto di vista dei costi. È importante saper ascoltare le nuove esigenze del consumatore finale, mappando tutte le attività del Gruppo secondo un piano sostenibile che guarda al futuro. Il Green Deal del 2021 e l’Agenda 2030 sono appuntamenti che le aziende che fanno fashion devono mettere in conto, rivedendo i loro processi, mettendo al centro di tutto il prodotto per le persone e per la sicurezza del pianeta.

Etica e industria nella stessa direzione
Ma che differenza c’è tra etica e morale? Ne ha parlato Don Walter Trovato, docente di Etica e Cappellano della Polizia di Stato. Secondo Don Walter, “l’industria e l’etica oggi vanno di pari passo e da soli non si va da nessuna parte”. La differenza tra etica e morale è notevole. “La prima è una branca della Filosofia e si riferisce alle relazioni con se stessi e con gli altri” afferma Don Trovato. La trasparenza e l’onestà sono empatia con l’altro. Mentre la morale, rispetto all’etica, riguarda la Teologia e si basa sui principi fondamentali su cui si poggiano i valori.
Dal dibattito è emerso un concetto interessante relativo all’economica circolare: come il riciclo – per esempio dei capi nel settore del fashion – possa essere un modus operandi etico e ovviamente sostenibile. Principi che potrebbero essere adottati da tutte le aziende, verso il consumatore finale e come nuovo modello di business.

Sostenibilità ed economia circolare

La sostenibilità nel nuovo modo di commerciare
La sostenibilità trova ampio respiro anche in ambito urbano. Ad affermarlo Elena Franco, architetto, esperta di valorizzazione urbana. “Lavorando con le comunità” ha spiegato “si ha la percezione di come i luoghi del commercio siano ampiamente sostenibili. Proprio durante la pandemia, specialmente durante il primo lockdown, il consumatore ha cambiato prospettiva dei luoghi del consumo. Il negozio fisico e la città con i punti vendita sono i veri punti di riferimento per il consumatore”. In questa crisi, il punto vendita si è fatto carico delle varie fragilità. Un altro concetto emerso dal dibattito di Impresa Donna è quello della prossimità: altro termine che, secondo l’Architetto Franco, caratterizza la ricerca della sostenibilità per un consumo responsabile. È importante lavorare per fare in modo che il commercio nelle città non sia solo profitto ma anche altro. A tal proposito, il 14esimo goal dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dall’Onu riguarda le città e le comunità sostenibili.

Sostenibilità ed Economia circolare, un collegamento imprescindibile
Di economia circolare se ne parla tanto ma di che cosa si tratta? Quello circolare è un sistema economico di spesa atta a rigenerare prodotti e risorse, garantendone ecosostenibilità. Carlotta Longarini, Responsabile Nazionale Autovalutazione e Cash Mob Etico di Next, conclude con la sua testimonianza il dibattito promosso da Impresa Donna Confesercenti parlando di economia circolare, un processo capace di mettere al centro la persona e l’ambiente. Per Next, secondo Longarini, è importante seguire percorsi per fare rete nei territori. Parlare ai giovani per sensibilizzare le nuove generazioni ad uno sviluppo di autoimprenditorialità sostenibile.

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