Diritti Lavoro

Nobilita, il festival della cultura del lavoro

Il 24 maggio 2022 all’autodromo di Imola si terrà la V edizione del festival Nobilita. Il panel “Elogio dell’incompetenza” tra i più attesi

Nobilita si terrà presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari in unica data, martedì 24 maggio, dalle 10 alle 18,30 previa prenotazione obbligatoria del biglietto sul sito dedicato (www.nobilitafestival.com). Oltre 30 relatori, per parlare dei temi dell’attualità relativi al mondo del lavoro. Ci saranno dibattiti e monologhi ispirazionali, una formula tipica di Nobilita, che non è un congresso né un convegno “ma la conferma che si può parlare seriamente di lavoro anche con uno stile informale, aperto a tutta la cittadinanza, libero”.

Il festival Nobilita
Nobilita è organizzato ogni anno da FiordiRisorse, la business community (premiata nel 2008 da LinkedIn come “Best practice italiana”) cui aderiscono oltre 8.000 tra manager, liberi professionisti e aziende per condividere competenze e networking di alto livello e SenzaFiltro, il giornale della cultura del lavoro edito dalla stessa community.

I manager incapaci che bloccano l’Italia
“Il vero problema dell’Italia? I manager incapaci.” Marco Carlomagno, segretario generale della Federazione lavoratori pubblici (FLP), anticipa la posizione che terrà sul palco del festival 2022. “L’incapacità di comprendere la necessità di superare paradigmi obsoleti è comune purtroppo a troppi ‘manager’ del pubblico e del privato. Stiamo vivendo una pandemia globale, migliaia di posti di lavoro verranno spazzati via, interi settori sono in crisi e qual è la ricetta magica di alcuni sagaci manager italiani? Far tornare i dipendenti in ufficio per controllarli, perché molti manager italiani non sanno gestire le risorse. È in atto una rivoluzione digitale e molti non se ne rendono conto. Abbiamo bisogno di manager visionari, abbiamo bisogno di meno controlli e più gestione. Il problema non è avere più o meno smartworking ma di sicuro avere più smartleader”.

Elogio dell’incompetenza
Nel Paese dei supermanager, dalla politica alle aziende gli errori non hanno mai un responsabile. L’Italia è il Paese dove i leader non sanno fare i conti con le conseguenze delle loro scelte e delle loro azioni. Anche davanti alla resa dei conti, difficilmente assistiamo al classico gesto di chi dovrebbe lasciare chiedendo scusa, cioè le dimissioni. Nel Paese delle competenze ricercate a tutti i costi, di fatto stiamo assistendo alla vittoria delle incompetenze quasi fosse un vanto. Il panel “Elogio dell’incompetenza” è tra i più attesi di Nobìlita 2022. Sul palco del festival della cultura del lavoro si esprimeranno: Marco Travaglio (direttore Il Fatto quotidiano), Tomaso Montanari (rettore Università per stranieri di Siena e storico dell’arte), Antonio Maffei (direttore ITS Meccanica Lanciano), Elisabetta Bracci (docente e manager per l’innovazione aperta e la trasformazione digitale) e Marco Carlo-magno (segretario generale FLP Federazione Lavori Pubblici).

Spazi e pensieri non convenzionali
Creare consapevolezza e cultura per ridurre i conflitti e dialoghi per spiegare la trasformazione che sta avvenendo nei luoghi di lavoro, utilizzando pensieri non convenzionali nel territorio neutro rappresentato da Nobilita, dove si generano idee fuori dagli schemi, dove la condivisione di buone pratiche e competenze vengono messe a disposizione di tutti per diventare patrimonio comune. Per fare un esempio: il rettore Tomaso Montanari a Imola sarà protagonista di un monologo dal titolo “Guerra e pace”. Si tratta di uno dei monologhi ispirazionali (definiti JobX) della durata di 20 minuti, il cui contenuto viene anticipato dal rettore: “Negli Stati Uniti della fine degli anni Ottanta, mentre si tiravano le disastrose somme dell’amministrazione Reagan, Russell Jacoby scrisse un libro (The Last Intellectuals) in cui constatava che la sparizione degli intellettuali non specialisti lasciava il campo alla «fitta schiera dei docenti universitari, inamidati e incapaci di esprimersi al di fuori del loro gergo, ai quali la società non presta alcuna attenzione». È esattamente questo il tipo di intellettuali gradito ai potenti dell’Italia di oggi. Ebbene, non dobbiamo accontentarli”.

La trasformazione digital/culturale
“La trasformazione digitale riguarda meno la tecnologia e più le persone e, quando i leader pensano di investire in tecnologia, dovrebbero prima pensare a investire nelle persone che possano rendere utile quella tecnologia. Il cambiamento ha bisogno di una spinta dal basso ma questa classe dirigente non riesce a capirlo da sola: occorre una forte azione sinergica tra professioni-sti del pubblico e del privato per spingere in questa direzione” spiega Carlomagno. Durante Nobilita si parlerà infatti anche dei “Costi invisibili del digitale”, per dibattere sul “non detto” riguardo all’impatto economico, sociale e ambientale dell’innovazione tecnologica.

“Grandi Dimissioni, Grandi Sentimenti” sarà il panel di chiusura del festival, dedicato alle trasformazioni personali e alle motivazioni collettive in tema di scelte di vita e di lavoro.

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