Acceleratori di fotosintesi per aumentare la qualità e la conservabilità delle mele esaltandone le caratteristiche nutraceutiche
Una mela al giorno toglie il medico di torno, diceva un vecchio proverbio e il potere salutare della frutta è ormai noto a tutti ma oggigiorno il mercato vuole che essa sia anche di bell’aspetto, polposa, colorata, nutriente… da qui la ricerca sulle mele realizzata dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ente italiano di ricerca controllato dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e forestale) Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Caserta in collaborazione con l’azienda Diachem SpA presentata in un convegno all’interno di InterPoma 2022, l’unica fiera internazionale dedicata esclusivamente al mondo delle mele.
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Il miglioramento delle mele
La constatazione di partenza dei ricercatori è stata che alle volte la scarsa irradiazione solare del melo, combinata con le elevate temperature notturne e con l’assenza di sbalzo termico tra giorno e notte causa una scarsa colorazione e quindi può avere effetti negativi per la competitività del prodotto, dato che il consumatore preferisce mele dai colori accesi. Una situazione che può essere risolta, a seconda della varietà e della zona di coltivazione, ricorrendo a diverse tecniche agronomiche. Il Crea ha effettuato delle prove in campo di nuove tecniche agronomiche per il miglioramento genetico varietale e l’esaltazione delle caratteristiche qualitative e nutraceutiche dei frutti impiegando degli acceleratori di fotosintesi.
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L’esperimento in campo
Migliorare la qualità, la colorazione e le proprietà nutrizionali delle mele attraverso l’impiego di un nuovo formulato a base di acido 5 aminolevulinico (ALA), un amminoacido coinvolto nella biosintesi delle clorofille, implementando tecniche colturali a basso impatto ambientale e al contempo remunerative per i produttori. Questi gli obiettivi principali del progetto di ricerca condotto dal CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Caserta che, nell’ambito della convenzione di ricerca, ha testato un innovativo formulato (Pentacalcium di Diagro marchio di Diachem S.p.A.) su alcune varietà di melo coltivate in Campania e in Trentino, per valutare gli effetti sulla colorazione e maturazione dei frutti, sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche e sulla conservazione in post-raccolta. Pentacalcium, a base di acido 5-aminolevulinico associato a sali di calcio e magnesio, è considerato un acceleratore di fotosintesi in quanto determina un rapido rinverdimento per effetto di una maggiore attività fotosintetica e per un maggiore assorbimento radicale. Inoltre, migliora la conservabilità dei frutti, previene le più comune fisiopatie da calcio-carenza (butteratura amara, cracking, marciume apicale) ed è utilizzabile con un basso dosaggio e un limitato numero di interventi. I prodotti da testare sono stati scelti perché migliorano le caratteristiche fisiologiche della pianta e per confermare dati sperimentali presenti in letteratura su altre specie futticole.
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Il commento della responsabile di progetto
“I test effettuati in campo sia in Trentino sulle cultivar Gala e Fuji sia in Campania su mele della varietà Annurca, con formulati a base di 5 ALA, hanno dimostrato l’efficacia del prodotto nell’indurre una maggiore intensità di sovraccolore rosso dei frutti già in pianta” ha spiegato Milena Petriccione, responsabile del progetto e primo ricercatore del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura. “Ciò consente di ridurre i tempi di permanenza in melaio, diminuendo anche il rischio di insorgenza di problemi fitopatologici in questa fase del post-raccolta, spesso causa di decadimento qualitativo del prodotto. Non solo: questi formulati hanno dimostrato anche di migliorare le proprietà antiossidanti dei frutti, grazie a una maggiore sintesi di polifenoli, tra cui antociani e flavonoli. Tali proprietà si mantengono inalterate anche durante la frigoconservazione a 4° C per 4 mesi, consentendo la commercializzazione di frutti dall’incrementato valore funzionale. Oggi, il mercato chiede esplicitamente frutta di bell’aspetto ma anche sicura e dai potenziali effetti benefici sulla salute. Pertanto, occorre lavorare sulla sperimentazione per andare incontro a questa richiesta”.
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In conclusione
I frutti hanno una più alta percentuale di sovraccolore e un maggiore contenuto di composti ad azione antiossidante, quindi più elevate proprietà nutraceutiche. Dal punto di vista ambientale il prodotto utilizzato non lascia residui sui frutti e migliora le caratteristiche fisiologiche della pianta permettendo di ottimizzare le concimazioni minerali.