Campania Dalle Regioni

Economia e occupazione in Campania

Pubblicato il rapporto su economia e occupazione in Campania promosso dall’Ordine dei Consulenti del lavoro di Napoli

Un momento positivo per economia e occupazione in Campania, con un’unica nota dolente: l’occupazione femminile, che è ancora scarsa.

Il rapporto su economia e occupazione in Campania
Il rapporto regionale “Lo stato di salute dell’economia e dell’occupazione in Campania” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro è stato presentato il 27 febbraio 2024 nel corso dell’evento “Premio Duraccio – Una vita per la Categoria”, promosso dal Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli. Il rapporto evidenzia come economia e occupazione in Campania abbiano dati incoraggianti: l’economia è cresciuta del 2,4% nel 2022 rispetto al 2019 e del 4,5% rispetto al 2021 trascinando dietro anche l’occupazione: nel terzo trimestre 2023 gli occupati della regione sono 1 milione e 700mila, con un tasso di occupazione che ha raggiunto il 45%.

Segnali incoraggianti
A spingere maggiormente la crescita è stato il settore delle costruzioni. In ripresa il commercio, il turismo e i servizi di informazione. Importanti risultati anche per l’export: a settembre 2023 la Campania ha registrato un incremento del 27,6% del valore delle esportazioni. Si tratta di segnali positivi per questa Regione che è purtroppo ancora in coda alla classifica nazionale per capacità produttiva: nel 2022, assieme a Sicilia e Calabria, la Campania presentava infatti il più basso valore di PIL pro capite (pari a 21.241 euro), più basso di quello medio delle regioni del Sud.

I dati dell’occupazione
Economia e occupazione in Campania, come nelle altre regioni, vanno di pari passo poiché l’una dipende dall’altra. Per quanto riguarda i dati sull’occupazione, il report evidenzia un aumento nel 2023 del 2% rispetto all’anno precedente e del 2,6% rispetto al 2019, un aumento superiore rispetto alla media nazionale che, tra il 2019 e il 2023 è salita dell’1,7%. Meno evidente però questo aumento rispetto alle altre regioni del Sud. Hanno beneficiato di questa congiuntura positiva soprattutto i giovani, dal momento che la crescita maggiore (+4,9%) di occupati tra il 2019 e il 2022 si è avuta nel range di età 25-34 anni. Ma anche le persone mature non possono lamentarsi, visto che la fascia di età tra i 50 e i 64 anni ha avuto un balzo del +4,8%.

Occupazione in Campania di giovani e donne
Il tasso di occupazione tra i 15-24enni passa dall’11,9% del 2019 al 12,3% del 2022; ma è tra i 25-34enni che si ha l’incremento più rilevante: se nel 2019 lavorava il 41% dei giovani appartenenti a questa classe di età, nel 2022 il dato è salito al 46,4%. Purtroppo però, come anticipato, c’è una nota dolente perché non tutta l’occupazione cresce: quella femminile è ferma, anzi in calo rispetto al 2019: le lavoratrici nel 2023 registrano un -2,2%. Il dato regionale è anche in forte controtendenza sia rispetto a quello nazionale che al resto delle regionali meridionali. Al terzo trimestre 2023, la Campania registrava il più basso livello di partecipazione delle donne al lavoro, con un tasso di occupazione del 30,9% contro il 35,7% del Sud e il 52,2% del Paese. Gli analisti ritengono che la causa possa stare nella settorialità dei processi di crescita, che hanno privilegiato edilizia e industria manifatturiera, due comparti a tradizionale vocazione maschile.

Più occupazione ma non di qualità
Gli analisti sottolineano anche come la crescita occupazionale della Campania non sia accompagnata da un miglioramento della condizione contrattuale degli occupati. Stando agli ultimi dati regionali Istat, riferiti al 2022, l’incremento occupazionale è avvenuto grazie alla crescita del lavoro dipendente (+2,1% tra 2019 e 2022), mentre il lavoro autonomo non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemici (-2,5%). All’interno del lavoro dipendente, si segnala il balzo in avanti degli occupati a termine, cresciuti dell’11,6%, mentre i lavoratori a tempo indeterminato subiscono una leggera flessione (0,3%). Le tendenze per il 2023 sembrerebbero andare in direzione di un ulteriore rafforzamento della componente precaria del lavoro. Secondo i dati Inps, ad aumentare sono soprattutto i contratti a termine e altre forme di occupazione, quale lavoro intermittente, interinale e a chiamata.

Conclusioni
Economia e occupazione in Campania dunque sono in aumento ma non è tutt’oro quel che luce. Le criticità stanno nell’occupazione femminile, che è ancora lontana dal recupero dei livelli pre-Covid, e in una crescita occupazionale non accompagnata da un miglioramento della condizione contrattuale degli occupati. In particolare il lavoro autonomo non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemici (-2,5%) e all’interno del lavoro dipendente si segnala l’aumento degli occupati a termine, cresciuti dell’11,6%, e di altre forme di occupazione quali lavoro intermittente, interinale e a chiamata.

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