Studi e ricerche

La tua merce viene contraffatta? Puoi farti risarcire

logo-siac

I delinquenti che truffano i consumatori vendendo loro merce spacciata per prodotti originali causano un enorme danno ai produttori onesti, in particolare a quelli che vedono il loro marchio contraffatto. Ma ora questi ultimi possono tutelare il proprio marchio, seguire le indagini e farsi rimborsare, grazie al progetto SIAC

di Daniela Molina, giornalista

La contraffazione, come spiega la WTO (World Trade Organization), è la “rappresentazione non autorizzata di un marchio registrato effettuata su beni identici o simili agli oggetti per i quali il marchio è stato registrato, al fine di ingannare l’acquirente, inducendolo a credere che stia comprando i prodotti originali”.

La contraffazione dei prodotti i malviventi la fanno in tutti i campi ma quella nel settore agroalimentare è la peggiore perché attenta alla nostra salute, eppure da sola assorbe il 16% di tutto il fatturato della contraffazione in Italia. Si tratta di un giro d’affari stimato dal Censis in 1 miliardo di euro. Se poi consideriamo anche i prodotti italiani contraffatti venduti all’estero e il fenomeno dell’italian sounding (prodotti con nomi che sembrano italiani o richiamano luoghi italiani ma in realtà del nostro Paese non hanno proprio nulla) la stima del fatturato della contraffazione raggiunge i 60 miliardi di euro, ovvero quello che il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha calcolato essere ben un terzo del fatturato dei prodotti originali. Cifre da capogiro, che vengono guadagnate da persone truffaldine ai danni delle imprese italiane che producono onestamente i nostri generi alimentari, seguendo le regole.

E sono proprio queste imprese a essere danneggiate dalla contraffazione, perché di fatto non vendono i loro prodotti e dunque subiscono un’ingiusta perdita. Il mancato guadagno però si può recuperare grazie a un nuovo progetto portato avanti dalla Guardia di Finanza: SIAC – Sistema Informativo Anti-Contraffazione. Si tratta di una progetto co-finanziato dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno appunto alla Guardia di Finanza.

A parlarcene è il Capitano Luigi Giordano, della Guardia di Finanza, comandante della II sezione Nucleo Speciale Proprietà Intellettuale, in occasione della giornata informativa organizzata da Movimento Difesa del Cittadino in collaborazione con Frodi Alimentari.it e Corpo forestale dello Stato tenutasi a Roma il 30 novembre 2015. La prima notizia che ci dà è negativa perché in Italia è stato riscontrato un sensibile aumento delle condotte illecite, che vanno dalla contraffazione alla sofisticazione all’alterazione dei prodotti alimentari. La pirateria alimentare – chiamata così perché viene falsificato un marchio – riguarda molti prodotti sequestrati: vino, olio, cereali, ortaggi, pasta, frutta, pesce, miele, scatolame. Questi sono i prodotti che vengono sequestrati maggiormente ma anche perché sono i più facili da contraffare. La lotta alla pirateria alimentare però avviene anche online e ogni cittadino può andare sul sito aperto al pubblico siac.gdf.it dove si trovano gli elenchi dei prodotti contraffatti (non solo quelli alimentari), le istruzioni per fare le denunce, i consigli per riconoscere quando un prodotto è contraffatto, le informazioni relative ai rischi che corre anche ci acquista merci contraffatte.

Ma nel sito SIAC c’è anche la sezione dedicata alle aziende. Infatti la piattaforma polifunzionale, oltre ad assolvere le funzioni di informazione ai consumatori e cooperazione tra gli attori istituzionali, assolve quella di collaborazione tra le istituzioni e le aziende. In che modo? Il sistema consente ai titolari dei diritti industriali e intellettuali di collaborare attivamente all’azione di contrasto mandando tutte le informazioni sui propri prodotti colpiti dalla contraffazione.

In questo modo la Guardia di finanza e la Polizia (e parliamo di tutte le forze di polizia, dall’Interpol alle Municipali) hanno a disposizione un archivio di pronta consultazione contenente schede tecniche, immagini, perizie, informazioni sugli imballaggi usati, immagini del marchio e tutto il materiale informativo che l’azienda invia per facilitare l’identificazione del proprio prodotto. Da lì possono fare confronti e capire, durante le operazioni sul campo, se il materiale che stanno controllando è contraffatto.

Nel contempo, tutte le informazioni riguardanti l’attività di sequestro da parte della Guardia di finanza e delle altre istituzioni coinvolte vengono pubblicate sulla stessa piattaforma in modo che si possa garantire un’analisi delle informazioni di rilevanza investigativa efficace e tempestiva, con accesso simultaneo per tutte le forze dell’ordine e giudiziarie.

E non finisce qui, perché le informazioni immesse vanno oltre. I dati pubblicati riguardano infatti anche il contatto diretto fra aziende e GdF e informazioni sull’andamento dei processi penali in modo che l’azienda che ha subito il danno possa costituirsi parte civile ed essere rimborsata.

Una volta accreditatasi fornendo i propri dati, l’azienda riceve un link diretto alla pagina dove può inserire le informazioni che riguardano i propri prodotti, verificare la situazione dei sequestri, controllando se ci sono stati sequestri di merce contraffatta dalla propria, avere il numero del procedimento penale che si è avviato e ogni informazione che gli permetta di ottenere il risarcimento del danno subito.

Per offrire alle aziende tutte le informazioni su come usare la piattaforma SIAC e tutelare il proprio marchio e i propri prodotti, la Guardia di Finanza ha predisposto un manuale che alleghiamo all’articolo.

Potrebbe interessarti