Lavoro Sicurezza

Formazione a distanza su sicurezza sul lavoro

Confassociazioni propone ai Ministri Catalfo e Speranza di varare misure a costo zero per continuare la formazione a distanza in tema di salute e sicurezza sul lavoro

Mai come ora la sicurezza sul lavoro deve rappresentare una priorità nell’agenda politica ma bisogna anche che aziende e lavoratori sappiano come muoversi in questo ambito e per questa ragione Confassociazioni scrive alla Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per indicare misure immediate utili a far continuare la formazione ai lavoratori e alle lavoratrici in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

La proposta di Confassociazione sulla formazione a distanza
“La misura suggerita ai Ministri è rapida e a costo zero” ha dichiarato Luigi Ferrara, presidente di Confassociazioni Sicurezza e di ANCORS, l’Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro. “Basterebbe scrivere una circolare ministeriale che, in deroga al D.lgs. 81/08 e agli Accordi Stato-Regione e successive modifiche ed integrazioni, permetta l’erogazione in modalità e-learning e/o video-conferenza di tutti i corsi di formazione in salute e sicurezza sul lavoro. E i dati raccolti ci confermano quanto sia apprezzata in questo periodo questa modalità, ancora non abituale per il nostro Paese. Si pensi che sulla nostra piattaforma, attivata gratuitamente grazie al progetto Solidarietà Digitale promosso dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, in soli 12 giorni abbiamo registrato, tra professionisti, aziende e dipendenti, oltre 600 iscrizioni per un totale di 1.500 corsi avviati.”

I vantaggi della formazione a distanza
“L’erogazione dei corsi di formazione in modalità video-conferenza e in e-learning” ha sottolineato il presidente Ferrara “ha altri numerosi vantaggi come poter snellire, nella fase di ripresa che ci auguriamo prossima, i tempi formativi per le aziende. O ancora permettere ai lavoratori di formarsi nonostante l’emergenza Coronavirus. Infine, ultimo ma non per importanza, la possibilità di contribuire alla costruzione di un nuovo modello formativo che, nel futuro prossimo venturo, possa diventare una costante in grado di soddisfare le esigenze dei lavoratori in termini di efficacia e di efficienza. E Confassociazioni, con le sue 612 associazioni professionali in rappresentanza di oltre un milione e 20 mila professionisti iscritti, di cui 209 mila imprese, ha fin dall’inizio agito facilitando la condivisione dei saperi in rete: mettere a disposizione i diversi know how professionali per favorire lo sviluppo del sistema Paese rappresenta per noi uno stato di fatto quotidiano, non una condizione eccezionale.”

Il commento del presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana
Quello di Confassociazioni è solo un suggerimento – tiene a sottolineare il presidente della confederazione, Angelo Deiana – ma si pensa che la soluzione immediata che comporterebbe possa essere gradita ai Ministri destinatari.
Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, spiega: “Tuttavia è necessario affrontare la questione in tempi brevi anche per cogliere l’opportunità, data dal momento di sospensione che stiamo vivendo, di far fluire tra i professionisti, i dipendenti e le aziende, concetti fondamentali quali la salute e la sicurezza sul lavoro. Concetti che se consolidati porterebbero, domani, se non ad annullare, sicuramente a far diminuire i bollettini di guerra di morti bianche cui siamo abituati da troppo tempo”.

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