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Premiata l’azienda agricola più “green” d’Italia. E’ condotta da una donna

Premiata l’azienda agricola più “green” d’Italia. E’ condotta da una donna

È una “fattoria del panda”, l’azienda agricola amica dell’ambiente appartenente al progetto lanciato dal WWF fin dal 2003 al quale hanno aderito fino a oggi 118 aziende, l’impresa premiata al concorso nazionale “esempi 2011” per le migliori pratiche di sviluppo rurale

L’agriturismo appartenente alla rete delle fattorie del panda si chiama “La quercia della memoria” e si trova nelle Marche, a San Ginesio in provincia di Macerata a ridosso del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e la Rete Rurale Nazionale hanno ritenuta questa l’azienda che risponde ai più alti standard etici richiesti dall’imprenditoria rurale contemporanea.

Agricoltura biologica e sinergica, riciclo delle acque, compostaggio dei rifiuti organici ed edilizia basata su tecniche di bioarchitettura come il recupero dei materiali, interventi di efficienza energetica e uso delle fonti rinnovabili. Questi i punti di forza che si sono mostrati vincenti e che si spera verranno imitati da tutte le altre aziende agricole italiane per il benessere dell’ambiente e di noi tutti.

Il concorso nazionale “Esempi 2011”, dove esempi rappresenta l’acronimo di Esperienze di Sviluppo Eccellenti per Metodi e Prassi Innovative, ha premiato questa azienda “per l’ottima relazione tra investimento, risultati ottenuti e soggetti coinvolti; per la capacità imprenditoriale dimostrata; per il buon grado di trasferibilità dell’intervento nel suo complesso”. Il concorso premia i migliori progetti realizzati in accordo con gli obiettivi della Strategia Europea 2020 realizzati utilizzando i finanziamenti della PAC per i PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) o meno.

Ogni azienda agricola italiana può partecipare a questo concorso, il cui premio consiste nel pagamento all’azienda vincitrice della somma relativa all’equivalente di un anno di permanenza – e di formazione didattica pratica – di un giovane neolaureato presso l’azienda stessa. Il neolaureato avrà così una borsa di studio che gli permetterà di studiare una realtà agricola etica in full immersion per un anno allo scopo di apprendere tecniche che potranno essere utili per un suo eventuale ingresso nell’imprenditoria agricola. Ciò servirà ad espandere un’idea imprenditoriale etica, sostenibile per la natura e per l’essere umano.

I progetti vincitori saranno presentati in occasione dell’Agri@Tour: il Salone Nazionale dell’Agriturismo che si terrà ad Arezzo il 13  novembre, dedicato quest’anno alle sfide ambientali della nuova PAC (Politica Agricola Europea).

 

Federica: un esempio da seguire

Un premio per le buone pratiche del quale la giovane imprenditrice, Federica Di Luca, di 34 anni, può mostrarsi fiera anche come rappresentante dell’idea imprenditoriale femminile, solitamente più attenta alla sostenibilità ambientale e alle questioni etiche.

Federica, sui suoi 9 ettari di terreno applica metodi di agricoltura biologica e sinergica per produrre cereali, frutta, ortaggi ed erbe aromatiche. Inoltre, per realizzare il suo centro multifunzionale, che comprende un agriturismo, dei laboratori didattici, nonché un orto giardino didattico, un’area per gli animali e uno stagno didattico, ha realizzato un intervento di recupero edilizio con tecniche di bioarchitettura utilizzando solo materiali naturali.

Gli ambienti sono riscaldati grazie a un impianto combinato di energia solare, biomassa locale e metano. Le acque bianche sono riciclate grazie a un sistema apposito e i rifiuti organici vengono compostati. Insomma un vero modello da seguire, che tra l’altro rappresenta un ottimo esempio di diversificazione delle attività agricole, per la quale, come le nostre lettrici ben sanno, vengono erogati numerosi fondi pubblici.

Federica inoltre gestisce il CREDIA  (Centro di Ricerca ed Educazione Ambientale) del WWF: una fattoria socio-didattica che pratica l’onoterapia: attività terapeutica rivolta a persone diversamente abili che si pratica con gli asini.

Le fattorie del Panda

Si tratta di aziende agricole associate al WWF Italia che hanno attuato buone pratiche nell’ambito della PAC, come la conservazione della biodiversità, il contrasto dei cambiamenti climatici, la produzione di energie rinnovabili e la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il progetto è nato nel 2003 allo scopo di valorizzare gli agriturismi che si trovano vicino alle aree naturali protette e che adottano azioni responsabili per salvaguardare il territorio e essere sostenibili dall’ambiente. Da quest’anno si è aggiunto poi il nuovo obiettivo di “promuovere una rete di aziende agricole multifunzionali che realizzano buone pratiche per contribuire alle sfide ambientali della PAC e alle Strategie europea e nazionale per la conservazione della biodiversità”.

Attualmente le aziende associate sono 118 e il WWF Italia è disponibile alle nuove adesioni (per informazioni si può guardare la pagina www.wwf.it/fattorie). Si fa presente che per aderire al progetto le aziende devono divenire socie del WWF il che comporta il versamento della quota annuale alla quale va aggiunto un contributo ad hoc per lo sviluppo del progetto stesso. Le aziende devono avere alcuni requisiti minimi di sostenibilità ambientale e dimostrare di aver realizzato un intervento di buona pratica nell’ambito delle attività previste dalla PAC.

Una strategia aziendale

Occorre anche considerare che le buone pratiche per la sostenibilità ambientale rappresentano una strategia che permette alle aziende agricole di essere competitive soprattutto in questo periodo di riforma della PAC. Dal 2013 infatti saranno privilegiate – e finanziate – proprio quelle aziende che dimostreranno di avere capacità innovativa e di diversificazione delle attività agricole nel quadro della sostenibilità ambientale.

Le imprenditrici e gli imprenditori avranno bisogno pertanto di acquisire nuove competenze, in quanto nel PSR di ogni regione italiana troveranno posto progetti sempre più “verdi” e “misti”, ovvero che tratteranno non solo di filiere agroalimentari ma di aziende agricole capaci di erogare servizi sociali utili alla comunità. Queste saranno le nuove sfide per le imprenditrici e gli imprenditori del domani.

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