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Italia-USA: un business da 28 miliardi di euro l-anno

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Italia-USA: un business da 28 miliardi di euro l’anno

In occasione della visita del presidente statunitense Barack Obama in Italia, divulghiamo i dati sul valore generato dagli americani nel nostro Paese, sulla base di una ricerca effettuata da Unioncamere Toscana

Oltre 28 miliardi di euro annui è il valore complessivo del giro d’affari tra Italia e USA. Si tratta dei flussi commerciali e turistici attivati nel nostro Paese dalla domanda statunitense, ivi compresa la spesa degli studenti americani in Italia.

Sapevate che l’Italia rappresenta la prima destinazione internazionale richiesta ai tour operator degli Stati Uniti d’America? Non solo: dopo il Regno Unito è il nostro Paese ad essere il più richiesto anche dagli studenti, per i programmi di studio all’estero.

Questi sono alcuni dei dati emersi dallo studio realizzato da Unioncamere Toscana sull’impatto diretto delle relazioni con gli USA nelle diverse regioni italiane nel quale si è tenuto conto sia delle componenti economiche che di quelle sociali.

Al primo posto della classifica che si è venuta a delineare nello studio di Unioncamere, troviamo il Lazio, seguita a pari merito da Toscana e Lombardia, al secondo posto, e da Veneto, Emilia Romagna, Campania e Sicilia. Sono queste dunque le regioni italiane che hanno maggiori rapporti con i cittadini e con le imprese statunitensi.

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Ad esercitare la maggior attrattiva sono le città di Roma, Firenze e Venezia, che sono apprezzate in termini di qualità della vita e di patrimonio artistico e culturale. Questa attrattiva si esercita ovviamente in primo luogo per motivi turistici e di studio, tanto è vero che Lazio, Toscana e Veneto sono le regioni privilegiate dagli statunitensi che vogliono trascorrere un periodo in Italia.

Sono i numeri a parlare: ogni anno arrivano in queste regioni oltre 3 milioni di cittadini americani (il 72% dei visitatori statunitensi in tutta Italia) e superano gli 8 milioni i pernottamenti sempre in queste tre regioni. Come si ripercuote questo interesse dal punto di vista economico? Anche qui parlano le cifre: i visitatori statunitensi spendono più di 600 milioni di euro l’anno nel Lazio, di 300 milioni in Toscana e di 200 milioni nel Veneto.

Oltre queste mete principali, troviamo la Campania, a distanza, in quanto è visitata dal 7,5% dei viaggiatori statunitensi.

Per quanto riguarda gli studenti americani, essi riconoscono nelle regioni Lazio e Toscana uno status-symbol culturale. Vi giungono per studiare le materie umanistiche, consideriamo che oltre l’80% degli studenti americani arrivano in queste regioni per frequentare università americane o nazionali pubbliche.

La media dei loro programmi di studio è di un mese e mezzo e il giro d’affari che mettono in moto non è indifferente: spendono oltre 19 milioni di euro l’anno nel Lazio e 14 milioni in Toscana.

 

Anche dal punto di vista commerciale gli americani che decidono di aprire una propria attività in Italia non sono pochi: nonostante la crisi, vengono a stabilizzarsi qui, cambiando la propria residenza, e rappresentano il primo partner commerciale dell’Italia tra i Paese extraeuropei.

Gli statunitensi che si stabiliscono in Italia per affari scelgono la Lombardia, prima regione per numero di imprenditori americani nel nostro Paese (il 23% del totale). Qui attivano flussi commerciali del valore di 6,5 miliardi di euro l’anno.

Non sono da meno però anche le altre regioni, quanto a flussi commerciali attivati con gli USA: Emilia Romagna, con 4 miliardi di euro l’anno e Veneto, con 3,3 miliardi.

La principale attività che gli americano svolgono qui è quella commerciale, ma in alcune regioni, come la Sicilia, la Campania e la Toscana, gli imprenditori made in USA preferiscono lavorare nell’ambito del patrimonio naturale, avviando attività legate all’agricoltura o all’industria agroalimentare.

Il presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani, ha così commentato questi dati: “sono convinto che la relazione costruita tra gli Stati Uniti e l’Italia sia forte, ben radicata e pronta a cementarsi ancora di più sul piano politico ed economico con la visita di Obama in Italia, anche perché nasce da una profonda storia comune che è stata determinante per lo sviluppo dell’ultimo mezzo secolo”.

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