Diritti

Codice di comportamento anti mobbing e molestie sessuali

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Firmato il 4 febbraio l’accordo per la lotta contro le molestie sessuali e il mobbing come previsto dall’attuale Contratto collettivo nazionale di Lavoro per i dipendenti delle aziende dei settori del legno

A firmare l’accordo che ora diventa parte integrante del CCNL 1/4/2013-31/3/2016 sono state la FederLegno per la parte datoriale e i sindacati di categoria FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL. A essere coinvolti sono i dipendenti delle aziende che operano nei settori del Legno, sughero, mobile ed arredamento e quelli dei comparti boschivo e forestale. In tutto 370mila addetti.

Si tratta della prima volta in cui, in Italia, un contratto nazionale prevede un codice di comportamento contro le molestie sessuali e il mobbing, fenomeni che colpiscono oltre un milione (1.224.000) di donne tra i 15 e i 65 anni di età (dati Istat). L’8,5% delle lavoratrici – incluse le donne in cerca di occupazione – ha subito molestie o ricatti sessuali nel corso della propria vita lavorativa.

“Il testo” sottolinea il Segretario nazionale della Filca, Paolo Acciai, “sottolinea il diritto di lavoratrici e lavoratori ad avere un ambiente di lavoro sicuro, sereno, e favorevole alle relazioni interpersonali”.
L’accordo indica nella Consigliera provinciale per le Pari opportunità e nel responsabile delle risorse umane le figure di riferimento per la risoluzione di eventuali problemi. In caso di molestie o mobbing si può ricorrere alla procedura informale e riservata, all’arbitrato o alla denuncia formale. Tra le azioni introdotte dall’accordo c’è anche un percorso formativo per le dirigenti ed i dirigenti, che sono chiamati ad impegnarsi per promuovere e diffondere la cultura del rispetto della persona nei luoghi di lavoro.

L’accordo trova il suo fondamento nell’art. 34 del CCNL, dove si legge che “al fine di tutelare la dignità personale dei lavoratori, le Parti decidono la costituzione di una commissione paritetica con il compito di elaborare i codici di condotta”. E così è stato, dal momento che il codice appena approvato indica i comportamenti che rientrano nell’ambito delle molestie sessuali e in quello del mobbing spiegando che la lavoratrice o il lavoratore che si ritengano vittime di queste azioni possono scegliere di:

  • avviare una procedura informale e riservata;
  • fare ricorso all’arbitrato;
  • fare una denuncia formale.

Ripetiamo che le figure cui si deve fare riferimento in questi casi sono la Consigliera Provinciale per le Pari Opportunità e/o il responsabile delle risorse umane o il suo delegato.

“Questo accordo” ha affermato Domenico Pesenti, Segretario generale della Filca nazionale “ha il merito di rendere concreto il nostro impegno sul fronte della dignità e del rispetto della persona, non solo nei luoghi di lavoro ma nell’intera società. I comportamenti discriminatori o vessatori, che spesso si trasformano in vere e proprie persecuzioni psicologiche o violenze morali, devono essere denunciati e contrastati con ogni mezzo”.

(D.M.)

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