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La Scuola Ippica nella riforma

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Progetti formativi, importanza della cultura Ippica e rilancio del settore mediante la riforma di legge: le novità della Scuola Ippica

Il 20 novembre 2016 nella Club House dell’Ippodromo delle Capannelle, è stata presentata in conferenza: “La scuola Ippica nella Riforma”. Nei lavori della giornata sono stati illustrati i vari progetti formativi, l’importanza della cultura Ippica e il rilancio del settore mediante la riforma di legge.

La Scuola Ippica Italiana, nata formalmente il 1° aprile 2016 e presentata ai primi di maggio, nei prossimi giorni spera di ottenere l’approvazione della proposta di un Protocollo d’intesa con le diverse associazioni di allenatori. Suo presidente è il Colonnello Giuseppe Satalia il quale ha spiegato, durante il convegno, che il segmento ippico, in fase di stallo da oltre venti anni, ha dimenticato l’elemento culturale che fonde l’aspetto professionale e quello sociale, per cui è necessario sviluppare sul territorio strutture permanenti, coordinate da un Ente Centrale, e nel frattempo avvicinare il mondo scientifico dei veterinari alle componenti associative e ai sindacati. Formare i futuri aspiranti proprietari, spiegare come avvicinarsi al mondo dell’ippica, come acquistare un cavallo e qual è la normativa vigente, può rilanciare l’indotto grazie alla presenza di giovani e validi professionisti usciti da una scuola ufficialmente riconosciuta.

Per questa ragione i corsi della Scuola Ippica Italiana, che verranno avviati nei prossimi mesi, sono diversi e prevedono il corso teorico/pratico per aspiranti proprietari, il corso teorico/pratico per veterinari, il corso di preparazione all’esame per la concessione della patente di cavaliere dilettante e la presentazione della terza edizione dello stage riservato a patentati FISE di 1° e 2° grado e FITETREC ANTE A2 che si svolgerà presso l’ippodromo Capannelle.
Il Direttore della Scuola Ippica Veterinaria, Dott. Germano, parla della scuola come un’idea che nasce da tre elementi imprescindibili: la motivazione, l’obiettivo e il risultato. La motivazione della scuola è il cambiamento. L’obiettivo è mettere a disposizione strumenti validi per aumentare la curiosità, la cultura e la professionalità.

Avendo strutturato una simile Scuola, assume particolare importanza quanto sta accadendo a livello politico: con l’art 15 del Collegato Agricolo, infatti, si delega il Governo a riconoscere un organismo che gestisce il settore ippico in maniera privatistica attraverso un’associazione senza scopi di lucro; la legge approvata a giugno 2016 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 4 agosto 2016, dispone che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, unitamente al Ministero delle Finanze, tracci i regolamenti per creare quest’organismo nel settore formativo. Ed è proprio questo il passaggio nel quale si può inserire la Scuola Ippica. I promotori dei piani educativi, il Colonnello Satalia, il Dott Enrico Tuci e l’Ing Elio Pautasso propongono attraverso la Scuola Ippica Italiana, attività educative concrete che prevedano la gestione del settore in modo più efficace ed efficiente così da garantire un rilancio dell’attività che da anni è stata trascurata.

Un settore in crisi

Durante il convegno è emerso che una delle cause della crisi che ha investito l’intero comparto è l’assenza di un organismo di riferimento. L’UNIRE – Unione Nazionale Incremento Razze Equine – istituita nel 1932 dal Governo Mussolini e soppressa nel 2011 dal Governo Berlusconi, “era costituita da persone che credevano nell’innovazione e nelle nuove attività”. Negli anni ’90 ha visto un lento declino che è finito col portare alla deriva il settore.
L’attuale progetto di riforma indica come necessarie le risorse economiche, ma quello della cultura e della formazione è un principio fondante al pari di quello finanziario. Paesi come Marocco, Tunisia hanno numerose scuole di formazione, l’Italia è l’unica a non averne una.

Il Dott. Enrico Tuci – ‎Presidente degli Imprenditori Ippici Italiani – afferma che se non si punta sulla formazione e la cultura all’interno della società civile, è difficile raggiungere l’obiettivo del rilancio del settore.

L’ippica è formata da aziende molto piccole e quelle più strutturate sono oggi circa cento. L’offerta formativa si concretizza con attività sinergiche del mondo economico e dello sport, inteso come passione nel “reclutare” giovani e meno giovani a questa disciplina. Solo la formazione può avvicinare una nuova “platea” di appassionati che a sua volta produce un indotto positivo sul sistema economico migliorandone le strutture.

Per accedere all’offerta formativa, alle informazioni sui corsi, ci si può collegare qui oppure alla pagina FB ufficiale.

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