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Durante il convegno nazionale organizzato dalle sezioni romane della FIDAPA sulle azioni e proposte per difendere la dignità e l’incolumità di donne e minori è stata presentata la terza edizione del vademecum

Le sezioni romane della Federazione italiana donne arti professioni affari (Fidapa) hanno organizzato il convegno nazionale dal titolo “Capire per salvarsi. Azioni e proposte per difendere la dignità e l’incolumità di donne e minori” tenutosi il 29 novembre a Roma nella Sala consiliare di Palazzo Valentini.
Durante il convegno è stata focalizzata l’attenzione sui diritti continuamente violati delle donne ed è stata presentata la terza edizione del Vademecum per prevenire la violenza di genere. Si tratta di un manuale scritto con un linguaggio semplice e diretto che contiene ogni tipo di informazione utile a questo scopo, compreso l’elenco dei centri abilitati al supporto della donna in difficoltà (Sportelli Antiviolenza e Antistalking per donne vittime di violenza, Sportelli di Ascolto e Consulenza per donne, Servizi di tutela e sicurezza, Consultori familiari, ecc.).

Il convegno è stato utile a stimolare la ricerca di soluzioni sul piano istituzionale e a sensibilizzare l’opinione pubblica alle problematiche legate al genere femminile e ai minori. Erano infatti presenti diversi rappresentanti istituzionali (come la Consigliera Nazionale di Parità del Ministero del Lavoro Franca Cipriani, la consigliera capitolina Gemma Guerrini, delegata della Sindaca di Roma Virginia Raggi) ed Associazioni di comprovata esperienza nel contrasto alla violenza sulle persone (come il Telefono Azzurro e il Telefono Rosa). Durante il convegno hanno preso la parola anche altri rappresentanti istituzionali, per parlare delle possibili soluzioni al fenomeno della violenza di genere. Oltre alla Presidente nazionale FIDAPA BPW Italy Pia Petrucci, sono infatti intervenuti: l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità di Roma, Laura Baldassarre; l’Assessore al Lavoro, Pari Opportunità della Regione Lazio Lucia Valente; il dott. Massimo La Rocca del MIUR Direzione Generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione.

Nella terza edizione del Vademecum nato per indicare alle donne cosa possono fare per salvarsi la vita quando sono minacciate, sono stati aggiunti approfondimenti ed integrazioni rispetto alla seconda. La necessità di andare avanti su questa strada è stata resa evidente dal fatto che oggigiorno troppe donne – come dimostrano i continui casi di cronaca riportati dalla stampa, che sono solo la punta dell’iceberg – continuano a subire violenza nel silenzio senza avere consapevolezza degli strumenti a loro favore.

“Oggi si parla tanto del problema, ma sono pochi i suggerimenti concreti per salvarsi la vita” spiegano nella nota di presentazione del vademecum Lorena Fiorini (Past Presidente FIDAPA-BPW Italy Sezione Roma) e Paola Soncini Panerai (Past Presidente FIDAPA-BPW Italy Sezione Roma Campidoglio). “Siamo entrate nel merito, abbiamo messo in campo la sensibilità femminile rivolta a chi soffre, a chi non sa dove andare e chiedere aiuto. Abbiamo cercato di aiutare le donne ad uscire dal guscio, a trovare la voce per squarciare il silenzio. Abbiamo indicato risorse, istituzioni alle quali chiedere consiglio e aiuto”.

Le due presidenti delle sezioni organizzatrici del convegno hanno spiegato che è loro volontà creare una rete per lavorare sia con le altre Sezioni Fidapa, sia con le numerose Associazioni sul territorio romano.

Cos’è la FIDAPA

La F.I.D.A.P.A. BPW Italy, affiliata alla Federazione Internazionale BPW (International Federation of Business and Professional Woman) è un’associazione composta da più di 11 mila socie e oltre 300 sezioni, distribuite sul territorio nazionale e raggruppate in 7 Distretti. Si tratta di un movimento d’opinione indipendente e senza scopo di lucro, con la missione di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle professioni e degli affari. La Fidapa valorizza le competenze e la preparazione delle socie indirizzandole verso attività sociali e culturali che favoriscano il miglioramento della vita, anche lavorativa, delle donne.
Nella mission anche le attività per la rimozione di ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, in ambito lavorativo o familiare.

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