Bandi Imprenditoria

Rivoluzione digitale, arriva il Marche Innovation Hub

La rivoluzione digitale approda nelle Marche con il lancio, a Jesi, di Marche Innovation Hub, lo strumento di CNA e CdO per innovare e digitalizzare le imprese

Le Marche sono un po’ in ritardo rispetto ad altre zone d’Italia per quanto riguarda l’innovazione e la digitalizzazione. Solo il 16% delle imprese manifatturiere ha un livello digitale alto o medio alto. D’altronde, è difficile “softwareizzare” la creatività e la manualità esperte tipiche dell’artigianato. Inoltre, si viaggia in rete ma con lentezza. Per agevolare la digitalizzazione e favorire la diffusione della banda larga, è scesa in campo la Regione Marche con Impresa 4.0 e con l’approvazione di bandi per favorire l’innovazione tecnologica delle imprese. Previsti investimenti anche per cablare alcuni Comuni marchigiani. Obiettivi primari alla base di Marche Innovation Hub sono favorire la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese marchigiane e colmare questi gap.

Marche Innovation Hub
Presentato in quella che in passato veniva considerata terra di grandi imprese, ovvero Jesi, il Marche Innovation Hub per aiutare le imprese a scoprire e sfruttare al meglio i vantaggi delle tecnologie 4.0, creare un network di competenze digitali, formarle e offrire loro servizi e consulenze mirate. “Tutto ciò” afferma Lucia Trenta, Project Manager del progetto “sarà fatto grazie ad un team di lavoro interno e ad alcune partnership strategiche, tra cui quella con l’Università Politecnica delle Marche”.
Marche Innovation Hub gode di un finanziamento della Regione Marche vinto aggiudicandosi il primo posto in graduatoria del bando per i Digital Innovation hub previsto dalla L.R. 25/18.

La presentazione del Marche Innovation Hub
L’evento di Jesi ha ospitato anche una tavola rotonda sul tema della trasformazione digitale come politica industriale, insieme a prestigiosi relatori, tra cui l’on. Alessia Morani Viceministro allo Sviluppo Economico, l’assessora alle Attività produttive della Regione Marche Manuela Bora e il responsabile nazionale Cna per le politiche comunitarie Mario Pagani. Presenti anche Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, Maurizio Paradisi, presidente di Uni.Co Confidi e Claudio Diamantini, docente dell’Università Politecnica delle Marche.
“Marche Innovation Hub” ha sostenuto il presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, Emanuele Frontoni, “costituisce un’occasione unica per immaginare un futuro nel mondo della digitalizzazione delle imprese, perché nasce già da un esercizio di collaborazione tra realtà associative del territorio diverse, come CDO e CNA e tra realtà come Parsec Hub, che è un importante digital innovation hub nazionale. Le Marche hanno bisogno di strutture di questo tipo, per sostenere i processi innovativi delle imprese artigiane e delle micro, piccole e medie imprese”

Digitalizzare un’impresa, oggi, è un passo importante per aggredire i mercati. Lo è specialmente per quelle marchigiane. Ne abbiamo parlato con l’On. Alessia Morani, Viceministro allo Sviluppo Economico:
“Sì, dobbiamo stare dentro a questa trasformazione, al passo con la competizione di altri Paesi che stanno facendo passi da gigante. Ciò non toglie che l’Italia sia un Paese di riferimento per quanto riguarda l’innovazione. Abbiamo individuato molti strumenti per le nostre imprese, anche in termini di incentivi. Stiamo facendo molto per questa che è una trasformazione alquanto importante.”

Come funziona dal punto di vista pratico il Marche Innovation Hub. Un’impresa, per entrare a far parte del sistema, cosa deve fare? Lo abbiamo chiesto a Massimiliano Santini, Direttore Provinciale CNA Ancona.
“Il Marche Innovation Hub è una piattaforma formativa e informativa. Diamo alle imprese la possibilità di conoscere quelli che sono gli strumenti e le risorse a loro disposizione. Uno strumento vero, sostanziale in cui crediamo molto. Serve alle imprese per cogliere opportunità a livello di agevolazioni fiscali e finanziarie per coloro che intendono investire in azienda nel settore ricerca e sviluppo e nel mantenimento e tutela della proprietà intellettuale. È importante investire nel capitale umano, ristrutturare quelle che sono le competenze delle imprese in un’epoca digitale. Si chiama Marche Innovation Hub perché è stato realizzato su misura per le imprese della nostra regione, una delle più manifatturiere d’Italia. Abbiamo sofferto molto per la crisi e per il Sisma, negli ultimi dieci anni. Le Marche ne stanno venendo fuori, seppur con fatica e con trasformazioni anche interne alle imprese (cambi generazionali). Pertanto, è bene che temi come robotica, internet delle cose, la fabbrica 2.0, siano concetti che le nostre imprese debbano conoscere e fare propri.”
Il Marche Innovation Hub è costituito da un comitato tecnico – scientifico che mira a favorire la creazione di un ecosistema favorevole tra MIH, imprese marchigiane, Istituzioni e Università; valutare i contenuti del programma degli eventi formativi sulle tecnologie abilitanti 4.0; infine, contribuire alla effettiva ed efficace collaborazione tra il MiH e gli attori dell0innovazione del territorio regionale.
Il ruolo del Marche Innovation Hub è quello previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0: sensibilizzare le imprese del territorio sul tema del 4.0, ascoltare e fare emergere i bisogni reali di innovazione, organizzare seminari tematici, attività di orientamento e formazione, proporre servizi per lo sviluppo di progetti innovativi e di ricerca. Ultimo punto, ma non per importanza: accompagnare le imprese verso il sistema dell’innovazione.

Il Marche Innovation Hub può diventare Modello Marche per altre realtà italiane?
Secondo l’Assessora alle Attività Produttive della Regione Marche Manuela Bora sì.
“In realtà” afferma “nelle Marche vi è anche un Osservatorio coordinato dalla Fondazione Brodolini dove si evince che il grado di maturità digitale delle nostre imprese è più elevato di quanto si pensi. Manca però qualcosa: sfruttare la digitalizzazione come capacità di fare business. Per le nostre imprese manifatturiere vuol dire approfittare della digital innovation per personalizzare sempre di più il Made in Italy”.

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