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Chi cerca la babysitter in epoca Covid-19

Le famiglie italiane alle prese con la necessità di babysitter in epoca Covid a causa delle scuole chiuse prima, del lockdown e dei rincari degli asili dopo

Anche lo smartworking non è facile se si hanno bambini che giustamente, vedendo i genitori a casa, pretendono attenzioni e sono in molti i papà e le mamme a trovarsi in difficoltà e a cercare le babysitter in epoca Covid, anche se stanno a casa.

Chi cerca l’aiuto di una babysitter in epoca Covid-19
Quali sono le fasce di età per cui maggiormente viene richiesto l’aiuto di una baby sitter da parte dei genitori? Secondo i dati di Sitly, piattaforma specializzata nella ricerca online di babysitter, per i piccolissimi. Il 26,4% delle ricerche di babysitter in epoca Covid avviene per neonati (da 0 a 1 anno di età); il 20% per bambini dai 2 ai 4%, il 30,9% per i bambini della scuola primaria. Si abbassa drasticamente la percentuale per gli “over 10” (8,5%) per non parlare di quando i figli presentano 14 anni o più: solo lo 0,8%.

La differenza tra le ricerche di babysitter in periodo “normale” e di babysitter in epoca Covid
I dati riferiti alle fasce di età – attenzione – non hanno subito variazioni confrontando le statistiche 2019 rispetto al 2020. In questi giorni però si è diffusa la notizia che il 50% degli asili nidi privati in Italia ha incrementato il costo della retta. D’altrocanto si tratta di asili privati che sono stati costretti a stare chiusi o che hanno visto calare il numero dei loro piccoli ospiti proprio per via della paura del Covid-19 e quindi hanno bisogno di recuperare le perdite subite. Considerando i posti limitati nei nidi pubblici, questi rincari e, per alcune famiglie, la scelta di evitare i nidi per limitare le occasioni di contagio, potrebbero far salire la ricerca di babysitter, in particolare per accudire bambini di quella fascia di età per cui Sitly riceve più richieste, e cioè tra gli 0 e i 4 anni.

Il bonus babysitter
Nel 2020 anche le 1,3 milioni di richieste di bonus baby sitter e, nel primo semestre 2020, i 270 milioni di euro movimentati attraverso il Libretto Famiglia (quasi 20 volte in più rispetto al 2019, come riportato dal rapporto Domina con dati Inps) hanno portato a nuove opportunità di lavoro per le babysitter, oltre ad aver dimostrato l’aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini.

Le babysitter in epoca Covid
Sitly, che fa parte del Gruppo Sitly-2care4kids, piattaforma internazionale che conta 2,3milioni di famiglie e babysitter registrate in 12 Paesi del mondo, è stata testimone di quanto la pandemia abbia influito sulla richiesta di babysitter. Confrontando il 2020 con il 2018 e il 2019, l’incremento di interesse nei confronti della piattaforma è stato notevole: tra maggio e agosto 2020 le nuove registrazioni – sia da parte dei genitori che delle babysitter – sono raddoppiate rispetto all’anno precedente, e addirittura triplicate rispetto al 2018. A cavallo di agosto e settembre sono stati duemila i nuovi genitori che hanno cercato una babysitter solo sulla piattaforma.
Jules Van Bruggen, CEO di Sitly, al riguardo ha dichiarato: “gennaio è per noi sempre un mese di grande fermento in vista della programmazione dell’anno. Quest’anno vediamo un lieve calo di interesse rispetto a gennaio 2020, probabilmente legato all’incertezza della situazione, alla minore disponibilità delle famiglie italiane, al fatto che molti genitori sono a casa” alcuni – sottolineiamo – anche per disoccupazione. “Ma c’è pure da aggiungere che il 2019 e inizio 2020 sono stati per Sitly periodi di grandissima espansione, a segnale di quanto il servizio sia richiesto dai genitori e risponda alle aspettative. Anche noi siamo in attesa di capire come si evolverà la situazione”.

 

Immagine di copertina fornita da Sitly

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