I workshop aziendali organizzati dal titolo “Mi oppongo” organizzati dall’associazione Reagire alla violenza contro le molestie sul luogo di lavoro
Reagire alla violenza contro le donne, alla disparità di genere, alle molestie sul luogo di lavoro sono i punti cardine del progetto “Mi oppongo” che l’associazione REA (Reagire alla violenza) propone direttamente alle aziende interessate a creare un clima di parità e rispetto nel proprio ambiente lavorativo.
Reagire alla violenza contro le donne
Ancora oggi una donna su tre è vittima di violenza almeno una volta nella vita. Lo certificano i dati dell’OMS ed è un dato che non può non spingere all’azione. Una violenza che prende tante forme, alcune persino non immediatamente percepite come tali. REA-Reagire alla violenza è una nuova realtà associativa fondata con l’obiettivo di promuovere attività di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione della violenza su donne e minori e contribuire a una cultura giuridica e politica che si faccia carico, nelle sedi competenti, del fenomeno della violenza di genere. Rea è una start-up, e “chiunque voglia partecipare alle sue attività fin da adesso potrà scrivere insieme ad essa una nuova storia” (https://www.reagireallaviolenza.org/).
Mi oppongo
Il progetto Mi oppongo è stato avviato a maggio con un workshop in collaborazione con Volvo Penta e Volvo Trucks. Un percorso avviato il 18 maggio e proseguito l’8 giugno come prime tappe. L’obiettivo è quello del contrasto a molestie e violenze nei luoghi di lavoro partendo dal corretto e tempestivo riconoscimento delle stesse, dall’adesione e condivisione di buone pratiche aziendali e dalla formazione, fin dai banchi di scuola, in cultura della legalità e del rispetto e ai fini della costruzione di una visione paritaria ed integrata di uomini e donne, nel rispetto delle reciproche differenze.
La prima parte del workshop
Il workshop realizzato in comune dalla multinazionale svedese (nel 2019 al 4° posto nella classifica del Great Place to Work for women e quindi già intenzionata a porsi tra le aziende oggi propulsive del cambiamento) insieme ad un’associazione di recente costituzione come Reagire alla Violenza, ma già variamente impegnata sul fronte della prevenzione della discriminazione e della violenza di genere, ha strutturato la giornata di lavoro a partire da un inquadramento internazionale del tema delle molestie sul lavoro, grazie all’intervento, accanto a quello di Giovanni Dattoli, Managing Director Volvo Spa, della Vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno.
Gli altri interventi
Focus sulle parole poi, dove spesso sta il problema ma anche la possibile soluzione, alla ricerca di un glossario, un insieme di definizioni che accanto a quelle fin qui già individuate possano servire a riconoscere ed identificare molestie e violenze sui luoghi di lavoro, con i contributi di Silvia Belloni, Avvocata, Co-fondatrice e Presidente di REA, Paola Cerullo, Avvocata e Lucilla Bottecchia, Psicologa e Partner At Wise Growth. Disequilibri di parità di genere nello smart working era il tema del terzo blocco, perché nel caso del lavoro femminile è una modalità che può nascondere una trappola. Hanno partecipato l’economista Giovanna Badalassi co-fondatrice di Ladynomics e la giornalista Maria Silvia Sacchi, Co-fondatrice Rea, Family Business Forum. Fino al Progetto-Scuola raccontato da Domenico PietroPaolo, Local Manager Volvo Penta Italia.
Il percorso per reagire alla violenza prosegue
“Solo un punto di partenza il workshop” spiegano i promotori, “nella convinzione che sia soprattutto grazie a sinergie come questa, tra mondo delle imprese e dell’associazionismo, unitamente ad un coinvolgimento crescente dei media nella costruzione di consapevolezza e conoscenza sul tema, che si potranno fare passi avanti. Nella gender equality, innanzitutto, a partire dal recruiting, garantendo una paritaria presenza femminile anche in mansioni tradizionalmente maschili come nel caso dell’azienda motoristica, cui si sta peraltro ovviando con formazione specifica e promozione di alcune professioni. Nel riconoscere come inaccettabili, denunciandoli quindi, tutti quei reiterati comportamenti fastidiosi meno eclatanti della violenza fisica, ma non per questo meno dannosi, che tante donne ancora sottovalutano. E nella prevenzione della violenza fisica, verbale, psicologica vera e propria verso i soggetti più deboli poi, problema che, come dimostrano una volta di più le vicende degli ultimi mesi, ha una radice anche culturale e di mentalità che va espiantata”.
Dalla cultura aziendale alla società civile attraverso la scuola. Come annunciato nel corso degli incontri organizzati con Volvo, partirà dal prossimo ottobre, sempre in collaborazione con REA e in parallelo con altre iniziative, il progetto-pilota per le scuole in un liceo di Milano.
