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IT, Informazioni tecnologiche, il settore tech

Rispetto al settore IT, Informazioni tecnologiche, l’Italia non è un Paese per donne. Altro che parità di genere! Ma potrebbe esserci un’eccezione

Si fa sempre un gran parlare di parità di genere, soprattutto in Italia, dove ci sono dati eloquenti sul mondo del lavoro e disparità altrettanto ovvie tra impiegati maschili ed impiegati femminili, e nel settore IT (Informazioni tecnologiche) questo dato è ancora più evidente.

Il settore IT e la disparità di genere
Per IT si intende il settore delle informazioni tecnologiche, altrimenti noto come settore tech. Il mondo della tecnologia ha praticamente invaso il quotidiano ed offre oggi largo impiego a tutte le latitudini, anche in Italia, un paese che spesso ha avuto problemi di integrazione col concetto di innovazione tecnologica. Qui è chiara la disparità: nel settore in Italia trovano lavoro uomini e donne, come ovvio. Ma i primi sono l’84% degli impiegati, la larga maggioranza. Sempre i primi guadagnano di più: le donne percepiscono stipendi inferiori del 16% di media. Un divario che negli anni si è intensificato: l’Eurostat, nei dati forniti nel 2022, ha riportato che l’Italia è quintultima per percentuale di donne impiegate nei settori ICT, meglio solo di Polonia, Ungheria, Malta e Repubblica Ceca, Paesi questi in cui la parità di genere è lontana anni luce da dogmi e precetti culturali. A questo si aggiunga una disparità di salario. I dati sono comuni a tutta Europa: solo il 19% degli specialisti ICT è donna, mentre il dato cala per donne laureate in settori STEM. Una situazione di parità perfetta non è facilmente raggiungibile, si è capito.

E se ci fossero più donne nel tech?
In Europa si fatica a trovare donne impiegate nel tech (IT, Informazioni tecnologiche). Ma se nel continente si raddoppiasse la quota di professioniste femminili in ambito tecnologico, su una percentuale del 45% entro il 2027 e con circa 3,9 milioni di donne in più, ne beneficerebbe il PIL europeo, fino a 600 miliardi di euro secondo le stime di McKinsey&Company, con il report “Women in tech”, che fa luce sulla paradossale dominazione maschile nel settore IT. Il report si focalizza sui dati: nelle materie STEM solo il 38% dei laureati è donna, il 22% in generale ricopre un ruolo tech. Ma nelle posizioni più ricercate, Cloud per esempio, le donne sono all’8%. Il problema come si diceva è di matrice culturale e sociologica prima di tutto.

Un’eccezione
Tuttavia esistono delle eccezioni, valide semmai per il futuro nel sovvertire quella che oggi è la regola. Uno dei settori più tecnologici è quello del gioco, che in Europa registra numeri e consensi sempre più elevati. E, contestualmente, anche un settore a trazione femminile. Il gentil sesso, nell’industria iGaming, trova occupazione nella tecnologia, nel marketing, nello sviluppo di prodotti, marketing, design, servizi legali. Crescono le donne impiegate in alte cariche dirigenziali e nella classifica EGR Power 50 2020 otto aziende totali hanno una donna al vertice. Questo abbatte molti stereotipi, anche su un settore ritenuto “maschio”. E che a questo punto andrebbe preso ad esempio.

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